23 Novembre, 2024
spot_imgspot_img

governo: altri 10 giorni prima di decidere sulla revoca ad Autostrade

L’esecutivo si dice “irritato” e respinge le argomentazioni portate avanti negli ultimi giorni dalle società del gruppo Benetton al quale, a questo punto, torna la palla 

Non è un ultimatum ma un tentativo di mediazione per tornare all’intesa del 14 luglio. Al termine di un’altra giornata convulsa sul dossier Autostrade per l’Italia – dopo la conferma della propria posizione da parte di Atlantia e Aspi nei Cda di ieri – poco prima del Cdm si è svolto un vertice ristretto tra il premier Giuseppe Conte, la ministra dei Trasporti Paola De Micheli e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

Entro 10 giorni sarà convocato un nuovo Cdm per assumere determinazioni sulla base delle mutate condizioni da parte di Atlantia rispetto all’intesa di luglio. In quell’occasione o saranno registrati progressi oppure si procederà con la revoca. Il governo si dice “irritato” e respinge le argomentazioni portate avanti negli ultimi giorni dalle società del gruppo Benetton al quale, a questo punto, torna la palla.

L’allarme dell’azienda sui posti di lavoro

Poco prima del Cdm fonti Atlantia facevano appello “all’equilibrio” e alla “capacita’ di mediazione” del premier Conte. “Non si capiscono le motivazioni di una eventuale revoca, che provocherebbe un default sistemico gravissimo, esteso a tutto il mercato europeo, per oltre 16,5 miliardi di euro, oltre al blocco degli investimenti. Verrebbero cosi’ messi a serio rischio 7.000 posti di lavoro.

Bisogna assolutamente evitare questo scenario nefasto, vista la totale accettazione di tutte le clausole volute dall’esecutivo”, riferivano le stesse fonti aggiungendo di essere impegnati “affinché possa essere trovata una soluzione equa, ragionevole, di mercato”.

“Ogni richiesta pervenuta dal Governo – proseguono le fonti – nell’ambito delle negoziazioni avviate da luglio 2019, è stata integralmente accettata da Autostrade per l’Italia e Atlantia. È stato anche accettato di cedere il controllo di Aspi. Il Governo ha dunque ottenuto tutto quanto richiesto”, hanno sottolineato le fonti. Ad irritarsi tuttavia non è stato solo il Governo.

Le affermazioni di ieri dei cda di Atlantia e Aspi hanno provocato la reazione del comitato delle vittime del Ponte Morandi. “Leggiamo stamattina le determinazioni da parte di Atlantia che non aderisce completamente alle richieste del governo ed alla manleva legale per Cdp, dal nostro punto di vista questo e’ molto grave, questa società dovrebbe mettersi in ginocchio e cospargersi il capo di cenere, siamo scandalizzati da tanta arroganza”, scrive Egle Possetti, portavoce del comitato Ricordo vittime ponte Morandi, intervenendo sulla trattativa Atlantia-Cdp.

“Siamo anche molto amareggiati che tanti italiani non comprendano la portata di questo gesto che ha il significato di schiacciare con un piede tutte le nostre teste di cittadini, è una vergogna”, prosegue il comitato.

(Agi)

Ultimi articoli