22 Dicembre, 2024
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Su Autostrade è scontro frontale tra governo e Atlantia

 

Per il governo, se la trattativa resta in stallo, si riaffaccia l’ipotesi di revoca della concessione. La società presenta esposto alla Consob

E’ scontro frontale tra governo e Atlantia sulle trattative in merito al passaggio di Autostrade per l’Italia a Cdp.

La ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli e il collega dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli hanno parlato nuovamente di revoca della concessione se la trattativa resta in stallo. “Credo di sì”, ha risposto De Micheli a chi le chiedeva se la revoca fosse più probabile. Patuanelli, invece, interpellato da Bloomberg ha osservato che “le trattative nelle ultime ore mi portano a dire che non solo una revoca è possibile, ma se Atlantia non si rende conto di quello che sta succedendo, è anche l’esito più probabile”.

Immediata la replica della holding dei Benetton che ha presentato un nuovo esposto a Consob – l’ultimo risale allo scorso 14 luglio – chiedendo di valutare urgentemente i provvedimenti da adottare a seguito delle dichiarazioni rilasciate a mercati aperti dai due ministri. Tali affermazioni, spiega la società, hanno determinato la sospensione delle negoziazioni per eccesso di ribasso.

A fine giornata Atlantia ha registrato -2,16%.

L’esposto “si rende necessario per tutelare gli interessi degli oltre 37.000 azionisti e investitori della società e garantire la parità informativa, tenuto conto che nessuna decisione del Governo, in merito alla Concessione di Aspi, è stata ancora comunicata alla società”. Atlantia – che ha inviato l’esposto anche ai servizi competenti della Commissione Ue – ha sottolineato inoltre come “simili dichiarazioni possono infatti determinare rilevanti conseguenze sulla regolarità delle negoziazioni, tanto più nel noto contesto di possibile dismissione di Aspi da parte di Atlantia”.

La controllante di Autostrade ha ribadito che “non corrisponde al vero la reiterata affermazione che la società non avrebbe rispettato l’accordo del 14 luglio”.

Tali minacce risultano, ha proseguito la società guidata da Carlo Bertazzo, “in aperto contrasto con la clausola contenuta nell’atto transattivo inviato formalmente ad Aspi lo scorso 23 settembre, dove il Mit dà atto che non sussistono le condizioni per formulare nei confronti del Concessionario contestazioni di inadempimento per fatti e/o atti, noti al Concedente, verificatisi sino alla data di sottoscrizione dell’atto stesso”.

Dal canto suo nella lettera di ieri sera al gruppo Benetton il Governo ha sottolineato che “la nuova proposta modifica i termini dell’accordo transattivo e ipotizza un processo di cessione ‘dual track’, completamente diversa dalle condizioni e dai termini indicati nella originaria proposta del 14 luglio scorso”.

(Agi)

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