Lo sottolinea il report settimanale di monitoraggio messo a punto da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, riferito alla settimana 21-27 settembre.
E intanto torna sopra quota 1 l’indice di contagio Rt in Italia
“Un rilassamento delle misure, in particolare per eventi e iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati, e dei comportamenti individuali, anche legati a momenti di aggregazione estemporanei, rende concreto il rischio di un rapido peggioramento epidemico”. È quanto sottolinea il report settimanale di monitoraggio messo a punto da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità, riferito alla settimana 21-27 settembre.
“La trasmissione locale del virus – si legge ancora nel report – diffusa su tutto il territorio nazionale, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti soprattutto nell’ambito domiciliare. Rimane fondamentale mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali lavaggio delle mani, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico”.
“Sono stati riportati i primi focolai dove la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito intra scolastico. Sebbene l’impatto di questi focolai sulla trasmissione locale del virus sia finora contenuto – si legge nel documento – rimane essenziale mantenere l’attenzione sulle misure introdotte per prevenire trasmissione intra scolastica, come lo screening, la rilevazione della temperatura giornaliera da parte delle famiglie e il rispetto delle procedure per la gestione di casi sospetti sintomatici in ambito scolastico”.
Ancora in aumento i casi di coronavirus in Italia: “Il virus oggi circola in tutto il Paese.
Si conferma un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la nona settimana consecutiva con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 gg di 34,2 per 100mila abitanti (periodo 14/9-27/9) (vs 31,4 per 100mila abitanti nel periodo 7/9-20/9)”.
Questa settimana si osserva inoltre un lieve aumento dell’età mediana dei casi (42 anni vs 41 la settimana precedente). Sono otto le Regioni “che hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente”, mentre “continua a scendere la percentuale dei nuovi casi importati dall’estero (5,7% vs 8% la scorsa settimana) e da altra Regione/PA (1,7% vs 3,3% la settimana precedente)”.
Si mantiene, invece, stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (35,8% dei nuovi casi) e si osserva “un lieve aumento della percentuale dei casi rilevati attraverso attivita’ di screening (28,2% vs 27,6% la settimana precedente). Il 29,6% dei casi e’ stato identificato attraverso la comparsa di sintomi e nel 6,5% non e’ stato riportato l’accertamento diagnostico”.
Torna sopra quota 1 l’indice di contagio Rt in Italia.
“Nel periodo 10-23 settembre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,01”. Sono 12 le Regioni con un Rt maggiore di 1 questa settimana. In generale, “sono stati riportati complessivamente 3.266 focolai attivi, di cui 909 nuovi (la definizione adottata di focolaio prevede l’individuazione di 2 o piu’ casi positivi tra loro collegati), entrambi in aumento per la nona settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 2.868 focolai attivi di cui 832 nuovi). Sono stati riportati focolai nella quasi totalita’ delle province (101/107)”.
Nonostante l’aumento di focolai attivi, le Regioni hanno segnalato “3.026 nuovi casi non associati a catene di trasmissione note (+13,7% rispetto alla settimana precedente)”. Per quanto riguarda il contesto di trasmissione, si mantiene stabile la percentuale dei focolai che si sono verificati in ambito familiare (76,5% di tutti i focolai attivi vs 76,1% la settimana precedente). Aumenta la percentuale di focolai verificati in ambito lavorativo (7,2% vs 5,6% la scorsa settimana) e diminuiscono invece i focolai associati ad attivita’ ricreative (4,5% vs 6,3% la settimana precedente).
(Agi)