11 Gennaio, 2025
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Juve-Napoli non si gioca: stop agli irresponsabili di Lega di Serie A e Federcalcio.

Il Napoli fermato e messo in quarantena dalla Regione Campania e dalla Asl prima della partenza per Torino.

E’ questo lo scontato epilogo di una lunga settimana di allarme sempre crescente sul dilagare dell’epidemia Covid anche nel calcio: i primi positivi nel Genoa, l’assurda trasferta a Napoli, l’esplosione del focolaio con addirittura 22 positivi, l’intervento della Lega di Serie A con regole ridicole e inaccettabili come quella del “Bonus Covid” – se hai dieci positivi in squadra puoi chiedere il rinvio per una sola volta – le prime positività nel Napoli (Zielinski ed Elmas), i due nello staff della Juventus, e anche uno nell’Atalanta. Lega di Serie A e Federcalcio hanno spinto per giocare sempre e comunque al di là di qualsiasi regola di buon senso, di rispetto per i giocatori, e soprattutto di sicurezza.

Un mondo a parte, come sempre… Fino a quando, inevitabile, è arrivato l’alt dall’esterno e dalle autorità sanitarie. Il calcio non riesce a governarsi al di là dei suoi interessi egoistici

 

Juve-Napoli non si gioca. Fermati dalla Regione Campania e dalla Asl 1 di Napoli. Alla fine gli organi preposti alla Sanità pubblica hanno preso la decisione che Lega di Serie A e Federcalcio non hanno avuto la responsabilità di prendere. Al Napoli è stato impedito di prendere un aereo per Torino ed è stato messo d’autorità in quarantena. La situazione era grave e compromessa, non c’era alcuna garanzia di rispetto delle norme sanitarie minime, la possibilità di diffondere il Coronavirus altissima dopo le notizie inquietanti susseguitesi in questa ultima settimana. Il focolaio del Genoa esploso dopo Napoli-Genoa, i 22 contagiati nel club rossoblu, la positività di un dirigente, Zielinski ed Elmas, i tre cicli di tamponi effettuati in cinque giorni, il rischio che i giocatori stessero ancora incubando il contagio, e inoltre due contagiati anche nello staff della Juve, con la squadra in isolamento fiduciario, non erano stati sufficienti a fermare la partita della terza giornata di Serie A. Avanti come un treno, senza ragionare, infischiandosene della realtà, con un comportamento che ad altri non è consentito.

Come era prevedibile, e infatti avevamo a più riprese affermato, alla fine è stata l’autorità a fermare questo comportamento irresponsabile da parte degli organi del calcio. Che di fronte all’inasprirsi dell’epidemia continua a vivere in un mondo separato, che crede incontagiabile e immune dal virus. O almeno crede…

  (Qui di seguito tutta l’evoluzione di notizie e commenti di questi ultimi giorni)

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Dopo il Napoli, due positivi anche nello staff della Juventus: come si può pensare di giocare Juve-Napoli?

All’allarme di cui parliamo in seguito si aggiunge anche un altra notizia inquietante: due persone dello staff della Juventus (non lo staff tecnico o medico comunque) sono state riscontrate positive al Covid. Persone però che possono aver avuto contatti col gruppo squadra e lo staff tecnico. Pertanto la squadra, correttamente, è stata inserita in isolamento fiduciaro. Secondo affermazione dello stesso club i giocatori possono allenarsi ma non entrare in contatto con l’esterno. E’ questo un altro elemento grave che mette in serio dubbio la possibilità di disputare Juve-Napoli in sicurezza, visto che giocatori e personale di entrambe le squadre sono entrati in contatto con positivi al Covid, e che la possibilità che ci sia una fase di incubazione al Coronavirus non ancora tracciabile con i tamponi è a questo punto alta. Sarebbe ora che Lega di Serie A e Federcalcio, più volte sollecitate, intervenissero bloccando le partite più a rischio. Pur di non smentirsi e ammettere di aver introdotto regole assurde l’organizzazione del calcio sta rimanendo ferma e indifferente rispetto all’evidente escalation dell’epidemia anche nel calcio. Un atteggiamento da considerare irresponsabile.

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C’è un positivo anche all’Atalanta (che mercoledì aveva giocato con la Lazio), il focolaio di Genoa sale a 22 positivi, a Napoli a Zielinski si aggiunge Elmas: cosa aspettano Lega di Serie A e Federcalcio a rinviare le partite a rischio?

C’è un diffuso allarme che sta preoccupando la Serie A e non solo. Anzitutto il focolaio del Genoa cresce ogni giorno di più, siamo saliti a 22 persone all’interno del club. L’evoluzione del caso Genoa ci dice che i tamponi non danno una sicurezza in assoluto, ma fotografano solo pezzi o istanti dell’evoluzione del contagio in un ambiente ristretto come quello di una squadra di calcio. Ma non danno subito un quadro generale e definitivo. Solo una quarantena rigorosa e adeguata mette in sicurezza il mondo esterno.

Lo stesso vale per il Napoli, possiamo cominciare a capire quanti ne abbiano contagiati i giocatori del Genoa con cui hanno giocato domenica scorsa (all’ultimo test a Zielinski si è aggiunto Elmas) , ma non sappiamo se e chi possano aver contagiato Zielinski ed Elmas a loro volta (non c’è stata una quarantena o uno stop agli allenamenti), l’ansia e una certa preoccupazione per Juve-Napoli dunque almeno in parte restano. C’è poi il caso del positivo nel gruppo squadra dell’Atalanta, che mercoledì ha giocato all’ Olimpico contro la Lazio e si appresta a giocare domenica a Bergamo col Cagliari. Mentre la Lazio deve giocare con l’ Inter. Nel giro di pochi giorni l’alta frequenza di partite porta a contatto i contagiati con altre giocatori, senza contare quell’eventuale sommerso di cui non sappiamo e che comunque può allargare la diffusione  del virus. In un effetto domino che va subito stroncato per evitare il peggio.

Per non farla troppo lunga io credo che ci siano tutti gli estremi perché Lega di Serie A e Federcalcio intervengano per tenere in sicurezza il campionato, rinviando le partite più a rischio. Al centro del problema c’è ovviamente Juve-Napoli. Ma se il rinvio di una o più partite è visto peggio dell’epidemia è difficile avere coraggio e buon senso. Forse dovranno altri al posto loro…

(La Repubblica)

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