Pioggia di tweet dalla Casa Bianca: “Non vedo l’ora di sfidare Biden al dibattito di Miami”.
E poi: “Influenza comune più letale del Covid”.
Facebook rimuove il post, Twitter lo etichetta come ‘fake news’.
Il nuovo bolletino medico: “Non ha più sintomi”. Allarme contagio a Pentagono, capo forze armate in quarantena
IN forma smagliante, esageratamente carico. Tornato alla Casa Bianca dall’ospedale militare Walter Reed, il presidente Donald Trump twitta una ventina di volte: “STO ALLA GRANDE”. E ancora: “Non vedo l’ora di partecipare al dibattito il 15 ottobre a Miami. Sarà fantastico!”. Poi parla dell’influenza comune: “è molto più letale del Covid”, sostiene. Ma i social lo censurano.
Trump: “Influenza peggio di Covid”. Fb e Twitter: “Fake news”
Trump dalla convalescenza twitta che l’influenza stagionale è più letale del Covid: “La stagione dell’influenza sta arrivando. Molte persone ogni anno, qualche volta oltre centomila, e nonostante il vaccino, muoiono per l’influenza. Stiamo chiudendo il nostro Paese? No, abbiamo imparato a conviverci, come stiamo imparando a fare con il Covid, che nella maggior parte delle popolazione è molto meno letale”. Non abbiate paura del coronavirus, aveva detto ieri dimessso dall’ospedale con il suo team di 12 medici al seguito.
Facebook ha rimosso il post perché, come ha spiegato il portavoce Andy Stone a Cnn, violava le regole sulla disinformazione. Twitter invece ha solo messo l’etichetta “fake news” segnalando che il post non rispetta le regole “sulla diffusione di informazioni fuorvianti e potenzialmente pericolose relative al Covid”, ma “può essere di pubblico interesse e quindi resterà visibile”.
La Cnn ha pubblicato un fact-checking per smentire le affermazioni di Trump sottolineando che le vittime del Covid negli Stati Uniti, oltre 210mila persone, sono un numero superiore a quello delle vittime americane dell’influenza degli ultimi cinque anni. Tra il 2015 ed il 2020 infatti, secondo i dati dei Cdc, d’influenza sono morte circa 178mila.
Inarrestabile, il presidente si è scagliato contro i social che ne limitano la potenza di fuoco: “Abrogare la Sezione 230”, ha twittato. Il riferimento è alla Sezione 230 del Communications Decency Act: la legge che permette ai possessori di piattaforme online di non essere considerati responsabili per i contenuti pubblicati dagli utenti e che il presidente minaccia di abrogare già da maggio.
Trump “pronto” al dibattito del 15 ottobre
Trump ha anche twittato: “Non vedo l’ora di partecipare al dibattito il 15 ottobre a Miami. Sarà fantastico!”. Il candidato democratico alla Casa Bianca, l’ex vice presidente Joe Biden, proprio ieri aveva detto che sarebbe stato disponibile al secondo duello con Trump in diretta tv: “Se i medici, se gli scienziati dicono che è sicuro, che le distanze sono sicure, allora va bene. Farò quello che gli esperti riterranno appropriato”, aveva dichiarato prima di partire per la Florida. E il direttore della comunicazione della campagna per la rielezione, Tim Murtaugh, aveva subito contattato la Cnn: “Il presidente sta benissimo, è pronto”.
A differenza del primo, il secondo faccia a faccia tra Trump e Biden sarà un cosiddetto “town hall meeting” con gli elettori a fare le domande ai candidati.
Usa, dopo il disastro di Trump contro Biden, cambiano le regole dei dibattiti tv
“Trump continua a stare benissimo”, ha dichiarato il dottore della Casa Bianca, il comandante della Marina Sean Conley, precisando che il livello di saturazione dell’ossigeno del presidente stamattina è del 95-97 per cento
Il nuovo bollettino medico: “Non ha sintomi”
Il presidente americano non manifesta più sintomi del Covid-19, ha reso noto in una dichiarazione il suo medico personale Sean Conley. “Ha trascorso una prima notte riposante a casa e oggi non manifesta sintomi”, ha scritto il medico precisando che i suoi parametri vitali rimangono stabili.
Fauci: “Attenzione a inversione malattia”
Il virologo della task force Usa Anthony Fauci resta cauto. Tutto quest’entusiasmo non lo condivide. Oltre al fatto che il presidente dovrebbe essere in convalescenza, Trump “è ancora all’inizio della malattia e non è un segreto che, se si guarda al decorso clinico delle persone, a volte dai cinque agli otto giorni si può avere un’inversione” della situazione. “È improbabile che accada. Ma i medici devono essere avvisati. Lui lo sa, i dottori lo sanno. E quindi lo terranno d’occhio”.
ln quarantena capo di stato maggiore e alti vertici del pentagono
Il generale Mark A. Milley, 62 anni, capo di stato maggiore delle forze armate Usa (e membro più anziano nominato l’8 dicembre 2018 da Trump) insieme ad altri vertici del Pentagono, sono risultati positivi al coronavirus. Lo ha confermato un funzionario del Dipartimento della Difesa aggiungendo che quasi tutti i capi di stato maggiore congiunti, compreso il generale James C. McConville, sono stati messi in quarantena dopo il test positivo ricevuto dall’ammiraglio Charles Ray, vice comandante della Guardia costiera. Si tratta di uno sviluppo allarmante. Il virus è arrivato al cuore operativo dell’apparato di sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
“Siamo consapevoli che il vice comandante Ray è risultato positivo al Covid-19 e che era al Pentagono la scorsa settimana per incontri con altri alti leader militari”, ha detto Jonathan Hoffman, portavoce del Pentagono. “Per un eccesso di cautela, tutti i potenziali contatti che ha avuto sono stati messi in quarantena e testati questa mattina”, ha aggiunto. “Al momento non abbiamo ulteriori test positivi da segnalare”. Il generale Milley e un certo numero di alti funzionari del Dipartimento della Difesa erano stati sottoposti a tamponi già domenica scorsa, dopo aver partecipato a un ricevimento alla Casa Bianca dove erano presenti sia Trump che la First lady Melania. Al contrario del presidente Usa però, il Pentagono non ha voluto minimizzare o tenere nascoste le condizioni di salute dei vertici militari nonostante le pressioni arrivate da Washington.
(La Repubblica)