I risultati nei Comuni accelerano il processo di rinnovamento nel M5s e creano tensioni nel centrodestra
Strutturale, organica, stabile: la si chiami come si vuole, ma l’alleanza tra le forze politiche di governo si dimostra una condizione necessaria a vincere. Nicola Zingaretti ne è ancor più convinto dopo avere spulciato i dati dei ballottaggi che permettono al centrosinistra, variamente declinato, di strappare comuni importanti al centrodestra in questa tornata di ballottaggi.
La ‘bomba’ dem
Addirittura quattro su sei in Lombardia, comprese Legnano e Saronno. “Una bomba”, commenta a caldo un dirigente dem a spoglio ancora in corso. A deflagrare potrebbe essere l’alleanza di centrodestra, dalla quale filtra preoccupazione per la ‘tenuta’ della coalizione proprio in Lombardia dove, tra i due turni, il centrosinistra conferma il sindaco di Mantova e riconquista Lecco, mentre il centrodestra riesce ad affermarsi, tra i comuni piu’ grandi, solo a Vigevano e Voghera. Ma anche tra gli alleati, l’onda d’urto di queste amministrative potrebbe accelerare alcuni processi.
Star Wars
Il Movimento 5 Stelle sta ormai chiarendo una linea che si distacca sempre di più da quella dei duri e puri che si riconoscono in Davide Casaleggio e Alessandro Di Battista e che vedevano l’alleanza con il Partito Democratico come “La Morte Nera”. A citare l’arma che distruggeva interi pianeti in Star Wars è stato Alessandro Di Battista al quale, dati alla mano, risponde il ministro Vincenzo Amendola, di solito molto compassato: altro che Morte Nera, è “il Ritorno dello Jedi”, scrive su Twitter pescando dallo stesso registro cinematografico.
Le parole di Zingaretti
Nicola Zingaretti convoca in fretta e furia una conferenza stampa: “I ballottaggi ci dicono che con l’alleanza del centrosinistra e delle forze di governo si vince dove si e’ perso da anni”, le prime parole pronunciate dal leader dem che, poi, si toglie più di un sassolino dalle scarpe: ”Il dato politico piu’ importante è che gli elettorati delle forze politiche che governano si uniscono e questo spazza via il chiacchiericcio sulle alleanze strategiche”, dice.
Mai subalterni
Il riferimento è a quanti, dentro e fuori il Pd, hanno agitato fino a prima dell’election day del 21 settembre lo spauracchio dell’alleanza con i Cinque Stelle e della subalternità alla quale questa avrebbe condannato il Pd. “Il Pd ha vinto i ballottaggi. La subalternità e’ solo negli occhi di guarda indietro e di chi non capisce che in politica l’isolamento non e’ forza ma rinuncia a cambiare i rapporti di forza”, dice il vice segretario Andrea Orlando.
Le riforme
E Zingaretti rilancia: “Tocca alle forze di maggioranza dare un futuro dell’Italia. Guai a essere pigri, ora bisogna rilanciare un progetto che incontri l’animo del Paese”. Un riferimento, quest’ultimo, al cantiere delle riforme incagliato, ancora una volta, sulla legge elettorale. Zingaretti ha già spiegato che “non si può governare con quattro idee di Paese diverse” e che “bisogna dare un’anima alla maggioranza, un colpo d’ali al governo”.
Verso il 2021
E ora, alla luce del combinato disposto di referendum, regionali e amministrative, ha intenzione di far pesare il nuovo ruolo del suo partito all’interno della maggioranza. Anche per quello che riguarda le amministrative 2021, Roma in primis. Nella Capitale “ci sono già forze importanti schierate”, sottolinea Zingaretti riferendosi a quei dirigenti Pd che si sono fatti avanti negli ultimi giorni: Ma, aggiunge, “da domani dobbiamo costruire un percorso che ci porti a Roma a individuare la personalità più importante”.
(Agi)