27 Luglio, 2024
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Coronavirus, mini lockdown a Latina: bar e ristoranti chiusi a mezzanotte.

 Feste e cerimonie contingentate

Tanto temuto quanto previsto, alla fine il mini lockdown a Latina è arrivato. Davanti al boom di contagi nel territorio pontino, il governatore Nicola Zingaretti ha firmato un’ordinanza che per 14 giorni, da Aprilia al Garigliano, impone una serie di restrizioni.

Un provvedimento che entrerà in vigore dalla mezzanotte di oggi e che prevede il contingentamento a 20 persone per le feste e le cerimonie religiose, il numero massimo di 4 ospiti a tavolo per ristoranti e locali e la chiusura a mezzanotte per pub, bar e ristoranti.

Vietati inoltre assembramenti davanti scuole, luoghi e uffici pubblici e stop alle visite ai pazienti ricoverati in strutture sanitarie o sociosanitarie. L’ordinanza firmata dal presidente della Regione Lazio prevede infine il contingentamento per chi frequenta palestre e scuole da ballo e invita a favorire lo smart working.

Cluster al comizio elettorale di Salvini al ristorante “Il Tordo” di Terracina, contagiato anche il parlamentare leghista Zicchieri

 

La decisione, ventilata più volte in questi giorni dall’assessore alla sanità Alessio D’Amato, è stata presa considerando che dal 4 ottobre in provincia di Latina vi è stato un incremento di casi pari al 155% e della richiesta fatta ieri alla stessa Regione dall’Asl pontina che, proprio oggi, ha registrato altri 29 positivi al Covid-19, 6 ad Aprilia, 3 a Cisterna, uno a Cori, uno a Fondi, cinque a Latina, uno a Pontinia, uno a Sonnino, e undici a Terracina.

“L’ordinanza del presidente è una misura necessaria per contenere i numeri del virus che nell’ultima settimana hanno fatto registrare un aumento considerevole in rapporto alla popolazione residente. Le misure richieste dalla Asl e contenute nell’ordinanza sono destinate a garantire il contingentamento e il distanziamento sociale al fine di prevenire un ulteriore aumento dei casi”, ha dichiarato lo stesso D’Amato. “Confidiamo in uno spirito di collaborazione da parte di tutti i soggetti interessati e nell’attivazione degli opportuni controlli da parte delle istituzioni preposte.

Indispensabile, in questa fase, rispettare queste regole che non vogliono minimamente essere punitive, ma di prevenzione per evitare ulteriori e più gravose limitazioni sull’intera provincia”, ha concluso l’assessore.

In provincia di Latina, ripresi quest’estate i contagi al rientro dalle vacanze, negli ultimi quindici giorni la situazione è precipitata. L’Asl è stata costretta a riaprire in fretta presso l’ospedale “Goretti” il reparto Covid e poi ad ampliarlo e a cercare anche ulteriori spazi in altri reparti. Ogni giorno sono numerose nei diversi centri le classi che vengono messe in quarantena, per contagi all’interno degli istituti scolastici.

E come se non bastasse da domenica è esploso il caso dei contagi alla manifestazione elettorale a cui ha preso parte Matteo Salvini il 25 settembre scorso a Terracina, una vicenda ancora in larga parte da chiarire e per cui l’indagine epidemiologica è in corso, e ieri quello della casa di cura “Città di Aprilia”, semiparalizzata dopo che sono stati trovati positivi sette medici e infermieri, contagi che già questa mattina erano saliti a quindici.

Sempre a Latina, infine, oltre ai ricoveri sono ripresi, ad Aprilia appunto ma anche nel capoluogo pontino, i contagi tra il personale ospedaliero e sono ormai tanti i cluster familiari da rendere difficile alle autorità sanitarie la ricostruzione dei diversi contatti. Una situazione ad alto rischio per cui si è reso necessario il mini lockdown e occorrerà vedere se la situazione riuscirà a normalizzarsi nel giro di due settimane.

(La Repubblica)

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