22 Dicembre, 2024
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Usa. Comizio di Trump dalla Casa Bianca: l’America non diventerà socialista, votate

 

Lo show dal balcone, mentre salta il confronto con Biden del 15 ottobre a Miami e resta solo quello del 22 ottobre a Nashville. Fioccano le accuse reciproche tra i due candidati

 

Donald Trump si riprende la scena. Dopo giorni di isolamento e reclusione nella sua gabbia dorata, il presidente torna in pubblico con uno show di 15 minuti alla Casa Bianca davanti a migliaia di persone alle quali si rivolge a distanza, dal balcone. “L’America non diventerà un Paese socialista”, esordisce, per poi rassicurare sulla sua salute: “Sto bene, sradicheremo il virus, il vaccino sta per arrivare. Le misure del lockdown non sono scienza”. Infine, un invito al voto, “è l’elezione più importante che abbiamo avuto nella storia del Paese”. È stato notato che pochissimi dei sostenitori del presidente usavano la mascherina (e nemmeno lui, del resto)

Per Trump è il ritorno ufficiale in campagna elettorale che lo vedrà volare in Florida lunedì e, probabilmente, il giorno seguente in Pennsylvania, due Stati chiave per l’agognata rielezione. Appuntamenti voluti per trasmettere un segnale di normalità, di un Commander in chief che ormai si è ripreso in toto dal virus. Ma in realtà lo stato di salute del presidente resta un mistero.

“Mi sento bene, ho tollerato bene gli steroidi, non prendo più medicinali”, ha assicurato Trump anche in una delle interviste fiume concesse alla sua amata Fox. “Donerò il plasma se me lo consentiranno”, ha aggiunto parlando con il medico Marc Siegel, collaboratore dell’emittente spesso criticato per le sue teorie azzardate sul virus, fra le quali – in linea con il presidente – l’aver paragonato il Covid-19 all’influenza e aver promosso l’uso dell’idrossiclorochina.

Sui test però Trump si è mostrato evasivo:

“Sono stato testato nuovamente ma non so i numeri o altro, so che sono alla fine o libero…”. Una risposta che ha suscitato non poche perplessità fra gli esperti, visto che il test per il coronavirus è positivo o negativo. La mancanza di chiarezza fa immaginare a molti che il presidente non sia ancora risultato negativo al Covid-19 e che quindi la scelta di organizzare un maxi evento alla Casa Bianca sia avventata. “La sua incosciente condotta personale da quando è risultato positivo è immorale”, ha attaccato Joe Biden. A rischio, secondo il candidato democratico, non ci sono solo le sue condizioni di salute ma anche quelle degli invitati ai quali, almeno in questo caso, è stata richiesta la mascherina.

Lo show ‘Law & Order’ alla Casa Bianca arriva infatti a due sole settimane di distanza dall’evento organizzato al Rose Garden per la nomina di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema, un evento considerato (anche da Anthony Fauci) la miccia che ha tramutato 1600 Pennsylvania Avenue in un focolaio.

A poco più di 20 giorni dal voto e in picchiata nei sondaggi, Trump però non vuole perdere neanche un’occasione per parlare ai suoi sostenitori. E soprattutto non vuole lasciare campo libero al rivale Biden, con il quale è scontro aperto sui dibattiti. Il secondo duello del 15 ottobre è stato ufficialmente cancellato dalla commissione che organizza i confronti presidenziali dopo il rifiuto di Donald di partecipare ad un confronto virtuale. Il 15 al posto del dibattito Biden parteciperà a un town hall in cui risponderà direttamente alle domande degli elettori. Anche Trump parlerà con gli elettori, rispondendo alle domande degli indecisi su varie reti televisive.

L’unico e ultimo dibattito in calendario resta quindi al momento quello del 22 ottobre.

La campagna di Trump continua a proporre un terzo confronto il 29 ottobre, ma lo staff di Biden ha già respinto seccamente la proposta. Da qui la provocazione di Trump: “Saremmo lieti – ha commentato la sua campagna – di un dibattito uno a uno senza le interferenze della commissione”, accusata ripetutamente di proteggere e favorire Biden.

Per cercare di recuperare terreno nel tentativo di ripet

ere il miracolo del 2016, Trump sta incalzando anche due dei suoi fedelissimi, il segretario di Stato Mike Pompeo e il ministro della Giustizia William Barr. A loro ha chiesto di rendere noti prima del voto le email di Hillary Clinton e i risultati dell’indagine su come l’amministrazione Obama abbia indagato sulla possibile collusione fra la campagna di Trump del 2016 e la Russia. Due temi ossessionanti per il presidente, dai quali, a suo avviso, dipende l’affondo finale nella corsa alla presidenza.

(Avvenire)

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