27 Dicembre, 2024
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Coronavirus, la svolta di Cts e governo: un solo tampone negativo per essere guarito

La decisione è presa: non sarà più necessario il doppio tampone negativo per confermare la fine della quarantena e l’avvenuta guarigione di un paziente Covid.

Ne servirà invece uno soltanto, negativo, per “liberare” chi si è ammalato di coronavirus. La novità, significativa e destinata ad avere importanti effetti nella gestione della pandemia, è arrivata al termine della lunga riunione del Comitato tecnico scientifico che si è tenuta questo pomeriggio, a cui ha partecipato nella prima parte anche il ministro della Salute Roberto Speranza. Il quale si è molto speso per questa soluzione.

La ragione della posizione del ministro sta anche nel fatto che l’intervento ridurrà fin da subito la forte pressione sul sistema nazionale dei tamponi. E contestualmente “libererà” molti guariti in tempi ragionevoli, evitando che restino incagliati in una estenuante girandola di tamponi con risultati diversi l’uno dall’altro (tanti sono i casi del primo test negativo, seguito da uno positivo e poi da altri due negativi).

Confermata anche la decisione – anticipata da Repubblica –  di ridurre a dieci giorni l’isolamento fiduciario per chi è entrato in contatto con un positivo.

È stato poi deciso che i positivi asintomatici che non si negativizzano, dopo il 21esimo giorno potranno comunque uscire. Il Cts specifica che non ci sono evidenze di positivi asintomaci risultati infettivi dopo quel lasso di tempo.

Altra indicazione è quella di autorizzare tamponi molecolari ed antigenici per i ‘contatti’. Potrebbero essere fatti anche dai medici di famiglia e dai pediatri. “In queste ultime ore – ha detto in serata il ministro Speranza – abbiamo iniziato ad utilizzare anche i test antigenici che sono test più rapidi e che ci aiuteranno: 5 milioni sono in arrivo, verranno usati nelle scuole, stiamo lavorando per provare ad aprire anche l’opportunità di un utilizzo negli studi dei medici di medicina generale e questo potrebbe essere chiaramente un grande passo in avanti”.

(La Repubblica)

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