Il ministro conferma di aver proposto misure contro gli assembramenti e per la riduzione degli orari dei locali. “Le feste private possiamo evitarle”. E aggiunge: “La gran parte dei contagi sta avvenendo in ambiti familiari”
Divieto di organizzare feste private, ovunque sia e per tutti. È la proposta del ministro della Salute, Roberto Speranza, per contenere il diffondersi del contagio da coronavirus in Italia. Il ministro ne ha dato notizia nel corso del suo intervento questa sera a ‘Che tempo che fa’ su Rai3. Una misura che ovviamente dovrà essere vagliata in sede di messa a punto – “spero già per domani sera” – del nuovo Dpcm.
Speranza ha spiegato che ciò si impone anche perche’ “la gran parte dei contagi sta avvenendo in ambiti familiari o di relazioni interpersonali”. Le feste private “possiamo evitarle”, ha detto il ministro. Aggiungendo che “quando c’è una norma, va rispettata, sono convinto che la stragrande maggioranza aderirà. Lavoreremo con le forze dell’ordine perché questa norma sia rispettata, saranno vietate per tutti”.
Per il ministro “una cosa è avere un controllo organizzato di fronte ad eventi che si possono costruire, altra cosa e’ favorire aggregazioni libere dove non ci sono controlli”. Nel pomeriggio intanto è arrivatoil via libera alla riduzione della quarantena da 14 a 10 giorni, e lo stop alla regola del doppio tampone negativo per poter dichiarare un positivo guarito. Ne basterà solo uno.
In Italia, inoltre, almeno “per ora”, non ci sono aree per le quali è necessario disporre lockdown mirati per contenere la diffusione dei contagi da coronavirus. Quella di far scattare delle chiusure territoriali “è tra le ipotesi” prese in esame, ha ammesso il ministro, precisando subito dopo che “in questo momento non ci sono le condizioni” perche’ in alcune zone dell’Italia questa specifica misura possa essere adottata.
In Europa il quadro epidemiologico da Covid-19 è peggiorato, “in Italia anche, e sebbene i nostri numeri siano di gran lunga inferiori ad altri Paesi europei, l’Italia non puo’ essere considerata fuori da questo contesto, sarebbe folle pensare che non ci riguardi. Siamo a un cambio di passo, dopo molte settimane in cui le misure del governo tendevano ad allargare le maglie della rete costruita allora, ora siamo costretti a restringere le maglie”.
Per Speranza il nuovo Dpcm avrà il significato di “un cambio di marcia, con misure non certo paragonabili a quelle del passato. Occorre farlo subito, per evitare che poi ci troviamo a dover adottare misure più dure, occorre giocare d’anticipo. Se riusciamo subito ad alzare il livello di attenzione con misure del governo, misure delle Regioni e i comportamenti individuali, allora potremmo farcela”.
Speranza ha aggiunto che “nessuno ha la palla di vetro, il comportamento delle persone e’ la vera chiave per contenere e ridurre la curva. Stiamo valutando una serie di altre misure, come per alcuni sport dove non e’ possibile tenere la mascherina o il distanziamento”, senza pero’ dettagliare meglio, anche perché “domani ho una riunione con le Regioni”. Infine l’app Immuni: “In 8 milioni l’hanno già scaricata, 2 milioni negli ultimi giorni, è importante oggi più di prima“.
Speranza ha poi aggiunto che le norme anti-Covid introdotte con il nuovo Dpcm “avranno valenza nazionale, le Regioni hanno la possibilità di adottare misure più restrittive, mentre per quelle meno restrittive devono avere l’intesa del ministro della Salute”.
(Agi)