22 Novembre, 2024
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Deputati e senatori in quarantena, incognita numeri in Parlamento

 

Maggioranza col fiato sospeso a palazzo Madama: mercoledì e giovedì il voto sulla Nadef, servono almeno 161 sì ma l’isolamento fiduciario mette a rischio i giallorossi. Ministri ‘precettati’, tutti in Aula

Il voto sulla Nota di aggiornamento del Def e, soprattutto, sull’annessa Relazione al Parlamento che contiene lo scostamento di Bilancio preoccupa la maggioranza. Per l’approvazione della risoluzione sulla relazione al Parlamento è infatti necessaria la maggioranza assoluta degli aventi diritto, quindi 316 voti favorevoli alla Camera e 161 al Senato. Numeri che la maggioranza in una situazione ‘normale’ riuscirebbe a garantire, in particolare a Montecitorio, senza troppi patemi d’animo. Ma la diffusione del Covid nei due rami del Parlamento impensierisce i giallorossi a causa delle quarantene fiduciarie a cui sono stati sottoposti senatori e deputati dopo i casi di positività al virus registrati negli ultimi giorni.

Conte ottimista “maggioranza coesa, i numeri ci sono”

Il premier Giuseppe Conte ostenta tranquillità: “La maggioranza è compatta”, anche se non nasconde che “c’è un pò di preoccupazione per i casi positivi anche tra i parlamentari, che sono comuni mortali e potrebbero essere anche loro affetti” dal virus, “ma comunque i numeri ci sono, la maggioranza è coesa”, assicura.  Il ‘bollettino’ delle assenze per quarantena viene monitorato giorno per giorno e al Senato, riferiscono fonti di maggioranza, si farà il punto della situazione mercoledì, quando approda in Aula la Nadef. In quell’occasione, viene spiegato, sulla base delle assenze da isolamento fiduciario, si stabilirà se stringere i tempi e votare già nella giornata di mercoledì o procedere al voto il giovedì mattina, termine ultimo per dare il via libera alla risoluzione. La Camera dovrà esprimersi mercoledì pomeriggio.

Ministri e sottosegretari ‘precettati’, tutti in Aula per votare

Intanto è partita la ‘precettazione’ di tutti gli esponenti di governo. Ministri, viceministri e sottosegretari sono stati invitati a non mettersi in missione e a disdire gli eventuali impegni in agenda, così da garantire la presenza in Aula. Stesso messaggio inviato a deputati e senatori delle forze di maggioranza.

Quindici deputati giallorossi in quarantena fiduciaria

Al momento alla Camera risultano una quindicina di deputati della maggioranza assenti per Covid (tra i parlamentari risultati positivi e quelli sottoposti in isolamento precauzionale). Sono in tutto 7 (oggi è stato posto in isolamento fiduciario Marco Minniti) i deputati del Pd assenti, compresa Beatrice Lorenzin risultata positiva al Covid e che quindi non potrà partecipare al voto mercoledì, mentre almeno un paio di deputati dem dovrebbero rientrare per il voto sulla Nadef avendo terminato la quarantena. Domani scadrà l’isolamento per il dem Viscomi. (AGI)  Anche il gruppo di Leu ha alcuni deputati in quarantena, in tutto gli assenti sono 5: da oggi sono in isolamento, ha comunicato in Aula il capogruppo Federico Fornaro, Guglielmo Epifani, Nico Stumpo e Nicola Fratoianni (in attesa di esito dei tamponi), che si vanno ad aggiungere al collega Pastorino, risultato positivo, e a Palazzotto, in isolamento (e in attesa di tampone) perché venuto a contatto con il deputato di Iv Massimo Ungaro, risultato positivo al coronavirus.

A Montecitorio, sulla carta, la maggioranza conta su almeno 337 voti (30 deputati di Iv, 11 di Leu, 198 di M5s, 91 del Pd, 3 Maie e 4 delle Minoranze), a cui di volta in volta si sono aggiunti deputati del Misto non iscritti ad alcuna componente. Dunque, anche se dovessero mancare circa 15 deputati perché in quarantena – prendendo i numeri degli assenti ad oggi – la maggioranza non dovrebbe avere problemi ad approvare la risoluzione, senza alcun soccorso esterno.

Almeno 5 i senatori della maggioranza in isolamento precauzionale

Più delicata invece è la situazione al Senato: ad oggi, riferiscono fonti giallorosse, sono 5 i senatori assenti perché in quarantena. A palazzo Madama la maggioranza, sulla carta, può contare su 161 voti (18 Iv, 95 M5s, 35 Pd, 6 Autonomie, 5 Leu, 2 Maie), quindi la maggioranza assoluta. Ma a questi numeri va sottratto il voto del sottosegretario del Maie Ricardo Merlo, risultato positivo al coronavirus e degli altri senatori attualmente in quarantena. L’asticella quindi scenderebbe a 156. Ai voti dei giallorossi si dovrebbero aggiungere i sì di Alessandrina Lonardo e di Raffaele Fantetti, passato da Forza Italia al Misto con Maie, il quale ha già annunciato che voterà con la maggioranza. Altri voti dovrebbero arrivare dal Misto: nella maggioranza si valuta tra gli 8 e i 10, il che farebbe risalire l’asticella a un minimo di 165 fino a un massimo di 165-170. Sempre che, nel frattempo, non si aggiungano nuovi casi di positività o di quarantena.

Un primo banco di prova sia al Senato che alla Camera si avrà domani, quando l’Aula dovrà votare le risoluzioni sulle linee di indirizzo sul Recovery, anche se per il via libera non è necessaria la maggioranza assoluta ma è sufficiente la maggioranza semplice. Sempre domani, poi, l’Assemblea di palazzo Madama dovrà esprimersi sulle risoluzioni sulle comunicazioni del premier Conte in vista del Consiglio Ue del 15 e 16 (alla Camera toccherà invece mercoledì mattina), ma anche in questo caso basterà la maggioranza semplice.

(Agi)

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