Attesa per l’esito dei tamponi di tutti i giocatori
Stephan El Shaarawy è risultato positivo al coronavirus. L’annuncio durante la conferenza stampa alla vigilia della partita di Nations League con l’Olanda a Bergamo. Ferretti, medico della nazionale: “Questa mattina abbiamo ricevuto i risultati dei tamponi di ieri sera all’arrivo a Bergamo. Un tampone è risultato positivo. Si tratta di un giocatore che ha autorizzato la diffusione del nome è Stephan El Shaarawy. Si tratta però di un tampone positivo a bassa carica batterica, potrebbe perciò darsi che si tratti di un tampone falso positivo”. Ferretti ha aggiunto che “tutti hanno eseguito i tamponi e il giocatore stesso ha fatto anche il sierologico, che è risultato negativo”. Di questo tampone però i risultati non sono ancora arrivati. “C’è stato un ritardo. Per questo, in attesa del risultato del tampone, l’allenamento sarà col distanziamento previsto dal protocollo Uefa”. Gli azzurri sono stati costantemente monitorati: “Durante questo ritiro forse abbiamo saltato solo un giorno di tamponi, in un’occasione ne abbiamo fatti addirittura due in un giorno. La media è di uno al giorno. In serata avremo i risultati. Da questo momento siamo sotto il protocollo Uefa. I positivi eventuali verrebbero rimandati a casa, gli altri potrebbero giocare”.
Chiellini: Non possiamo fermarci
Dopo Ferretti è intervenuto Giorgio Chiellini: “L’escalation dei contagi non ci sorprende, ma sono convinto che non ci si possa fermare per due motivi: economico, per l’industria calcio, e per la gente, che deve restare a casa. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, minimizzando i rischi. Il campionato falsato? Non è così, ci dobbiamo abituare a un campionato così. È come per gli infortuni. La bolla come nella Nba? Siamo già di fatto in una semibolla”.
De Boer: “Stavolta saremo al 100%”
Al Gewiss Stadium si è svolta anche la conferenza stampa dell’Olanda, col ct Frank De Boer e il difensore dell’Inter De Vrij. Gli olandesi si erano allenati in precedenza allo stadio Breda di Sesto San Giovanni, vicino all’hotel dove è rimasta la squadra. Il ct ha spiegato il senso della scelta logistica. “Evitare al massimo gli spostamenti è importante, soprattutto in questo periodo. Fermare il calcio? Non tocca a me decidere. Non è bello vedere gli stadi chiusi, ma il calcio restituisce qualcosa alla gente in questa fase. Sarebbe bello ripartire con gli stadi interamente aperti, ma la priorità ora è la salute di tutti”. I temi sportivi sono rimasti al centro delle domande della stampa olandese, perché l’impatto di De Boer sulla panchina della Nazionale, dopo Ronald Koeman e il breve interregno di Lodeweges, non è stato memorabile: nelle prime due partite, l’amichevole col Messico (0-1) e la trasferta i Bosnia (0-0), la squadra non è riuscita a vincere e nemmeno a segnare. Ma l’ex allenatore dell’Inter, in un’esperienza non troppo fortunata, promette all’Italia di Mancini una gara ben diversa da quella in cui, lo scorso settembre, gli azzurri dominarono ad Amsterdam ben oltre il risultato (1-0 con gol di Barella) gli oranje allora diretti da Lodeweges: “Non illudetevi. All’andata molti dei nostri non erano ancora in forma, perché due settimane prima erano in vacanza in spiaggia. Stavolta saranno al 100%.
“L’Inter? Non ho rimpianti”
La classifica del girone di Nations League è apertissima. Noi e la Polonia abbiamo un solo punto in meno dell’Italia e tutto è ancora possibile. L’importante è uscire con un buon risultato da questo duello”. Per riuscirci, ammette, sarà essenziale non lasciarsi travolgere sulla fascia destra dal terzino sinistro dell’Italia Spinazzola, protagonista ad Amsterdam insieme a Insigne, qui assente per infortunio: “Studieremo qualcosa, non dico che cosa. Ma di sicuro gli azzurri non si potranno ripetere da quella parte”. De Boer ha già incassato censure dalla critica: “Qualcuno in Olanda pensa che sia facile guidare la Nazionale: ci sono per forza tante pressioni in questo ruolo. Certo quelle col Messico e con la Bosnia non sono state le migliori partite dell’Olanda, ma ricordo che a volte serve anche un po’ di fortuna per segnare. Roland Koeman ha visto la squadra fare gol spesso negli ultimi minuti, ad esempio con la Germania in una delle partite più importanti”. Infine sul passato (il rigore sbagliato nella famosa semifinale di Euro 2000 con l’Italia e la breve avventura all’Inter) il ct olandese non si è troppo soffermato: “Perché il passato è passato. Quella semifinale ormai è lontana e all’Inter avrei voluto rimanere molto più a lungo, ma non è il caso di avere rimpianti, ora alleno l’Olanda”. De Vrij non ha parlato del Covid, che sta allarmando l’Inter, ma si è soffermato sulla caratteristica tattica che più lo ha colpito, giocando in serie A: “Gli inserimenti verticali dei centrocampisti. Dovremo stare molto attenti, ci siamo preparati per questo”.
(La Repubblica)