Un’azienda di Vipiteno ha trasformato un generatore di neve in un sistema mobile di igienizzazione.
Dopo la disinfezione delle strade dell’Alto Adige in piena pandemia da Covid-19, l’azienda ha diversificato l’utilizzo di alcuni suoi prodotti per rispondere all’esigenza sanitaria
Sulle Alpi ha già nevicato e con la stagione sciistica più vicina di quanto sembri sono molte le questioni ancora aperte in relazione alle misure di sicurezza sanitaria da adottare sugli impianti. Alla vigilia del lockdown di marzo fece molto discutere l’affollamento sulle piste per l’ultimo fine settimana prima della chiusura del Paese e se le ricadute economiche su un settore che era comunque a fine stagione sono state importanti ma non devastanti, rischiano di essere critiche per quella che si aprirà a dicembre. Come si stanno organizzando i comprensori per garantire la sanificazione?
Un’azienda di Vipiteno, la Demaclenko, società del Gruppo High Technology Industries, ha trasformato un generatore di neve in un sistema mobile di igienizzazione. Dopo la disinfezione delle strade dell’Alto Adige in piena pandemia da Covid-19, l’azienda ha nuovamente diversificato l’utilizzo di alcuni suoi prodotti per rispondere all’esigenza sanitaria.
“Basandoci sul nostro know-how nel campo dell’innevamento e sulle tecnologie e risorse già a nostra disposizione, già a marzo abbiamo avviato diversi test per svolgere procedure di disinfezione con i generatori di neve” spiega Andreas Lambacher, CEO di Demaclenko. “E in poche settimane abbiamo sviluppato un sistema di disinfezione automatico, con un ventilatore speciale, che consente la nebulizzazione uniforme del liquido disinfettante in dosi precise”.
Un sistema, dice Lambacher, che ha dato prova della sua validità in particolare nella sanificazione di cabinovie chiuse, che rappresentano alcuni dei punti nevralgici di un comprensorio sciistico quando si tratta di rispettare le norme igienico-sanitarie. Il contagio da Covid-19 avviene infatti soprattutto attraverso goccioline e aerosol, ma finora nessuno dei numerosi studi condotti ha potuto escludere la possibilità di una trasmissione tramite gli oggetti o le superfici.
Nell’area sciistica di Plose, a Bressanone, il sistema è stato utilizzato già quest’estate. Alessandro Marzola, amministratore delegato di Plose Ski SpA, guarda con ottimismo alla prossima stagione invernale e sottolinea: “Il vantaggio principale è il funzionamento completamente automatico del sistema: ciò comporta un notevole alleggerimento del team, dato che non dovremo dedicare risorse esclusivamente a questa mansione né dovremo arrestare l’impianto per la disinfezione. Inoltre, la procedura standardizzata garantisce un risultato sempre uguale”. Nei giorni scorsi il sistema e’ stato presentato anche sul ghiaccio austriaco dello Stubai, vicino a Innsbruck, dove la stagione sciistica ha già avuto inizio.
(Agi)