16 Dicembre, 2024
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In Veneto la app Immuni non funziona

Il database non è mai stato aggiornato nonostante sia  la quarta regione per i download

In Veneto, quarta regione in Italia per numero di scaricamenti, c’è un problema con Immuni. Un problema piuttosto serio, a dire il vero. Perché il database non è mai stato aggiornato con i dati dei positivi. E’ quanto riporta il Corriere del Veneto, dopo aver fatto anche una prova pratica, con il classico caso di utente risultato positivo e desideroso di inserire il codice nell’applicazione, in modo da alimentare il meccanismo virtuoso che dovrebbe segnalare eventuali positività nelle vicinanze. Uno strumento formidabile, se funzionante. Invece dall’altra parte del telefono l’Ufficio igiene di Padova risponde con disarmante sincerità: “Mi dispiace: non siamo in grado di inserire il suo codice nel database. L’app Immuni non è attiva al momento in Veneto». Dunque nessuna tra le persone che hanno installato Immuni in Veneto riceveranno notifiche circa la presenza di positivi nelle vicinanze. E se qualche positivo fosse intenzionato a comunicare il codice all’Ufficio igiene, riceverà la stessa risposta. In effetti ci sono i numeri a confortare questa disfunzione scoperta solo accidentalmente. Fino al 30 settembre scorso – scrive sempre il Corriere del Veneto – erano solo 323 i casi di positività registrati dall’applicazione e, di questi, uno soltanto in Veneto. Un po’ poco, visto che proprio il Veneto è una delle regioni più alte come numero di contagi.

La Regione Veneto, dal canto suo, fatica a nascondere l’imbarazzo, promettendo una risoluzione del problema a breve.

“534 mila veneti presi in giro. Zaia dia spiegazioni sulla mancata attivazione di Immuni in Veneto, anziché adottare il solito trucchetto di far vedere quanto è bravo a risolvere i problemi che lui stesso ha creato”. Così la deputata del M5S Francesca Businarolo. Una mancata attivazione che, per Businarolo, “è un grave caso di incompetenza, se non di boicottaggio». «La conferma da parte della direzione della Prevenzione del  Veneto non fa che peggiorare le cose. La Regione sta candidamente ammettendo che per mesi i dati arrivati tramite Immuni, che avrebbero potuto evitare focolai, non sono stati trattati. Ciò è gravissimo, anche alla luce del fatto che i Veneti si sono particolarmente distinti per buona volontà, tanto da aver portato il Veneto a diventare la quarta regione in Italia per download”.

(La Repubblica)

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