14 Novembre, 2024
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Lo scontro tra negazionisti e resto del mondo sul Covid visto dai social

I due partiti si affrontano quotidianamente. Da una parte i sostenitori dell’emergenza sanitaria (la stragrande maggioranza), dall’altra quelli dell’emergenza democratica

Dopo otto mesi difficilissimi alle prese con il Coronavirus, in Italia si è generata una divisione netta: c’è chi pensa che si tratti di una gravissima emergenza sanitariae chi, invece, sostiene si tratti di un’emergenza democratica, la  graduale e pianificata soppressione della libertà dei cittadini voluta da non meglio precisati “poteri forti”.

Questi ultimi formano un fronte ampio, trasversale e variegato che unisce all’insegna del “no al Covid” e “no alle mascherine” diverse sensibilità e orientamenti politici: negazionisti, complottisti, “no vax” e gilet arancioni che in rete e sui social hanno creato numerosi spazi condivisione e aggregazione, proprio mentre molti leader politici, classi dirigenti, autorità sanitarie e media sono impegnati nell’intento di spiegare come proteggersi dalla pandemia, monitorando l’andamento dei contagi.

Definiti complottisti e negazionisti con una forte connotazione anti scientifica, rappresentano un fenomeno rilevante, complesso, presente in tutto il mondo, che va studiato dal punto di vista sociologico e della comunicazione. Il comune denominatore è l’utilizzo massiccio degli strumenti digitali che la rete mette a disposizione, facilitando la condivisione di contenuti, spesso virali, e di notizie definite da molti come fake news.

Un’ampia platea di persone che dice “no”: le loro tesi si basano sul presupposto che il Covid non esiste, ma si tratta di un’operazione pianificata dai “poteri forti” con la complicità delle forze politiche, per imporre un regime di sorveglianza autoritario. Una contestazione spesso manifestata con toni accesissimi che si alimenta nella “piazza social”, per poi trasferirsi nelle piazze delle città italiane dove si impongono leader e portavoce del dissenso come, ad esempio, Sara Cunial, ex deputata grillina passata al gruppo Misto dopo l’espulsione dal Movimento.

Cunial, nonostante non sia presente su Twitter con un account ufficiale, è comunque presentissima con l’hashtag #Cunial, specialmente in concomitanza di due picchi che sintetizzano le sue posizioni: il 10 settembre quando durante un’intervista provò a baciare l’inviato di Piazza Pulita (La 7) per mostrare che “non c’è bisogno della mascherina”; e l’8 ottobre sostenendo che scenderà in piazza tra i sostenitori della discussa ‘Marcia per la Liberazione’, organizzata per sabato 10 ottobre in piazza San Giovanni, da un nutrito fronte sovranista. Cunial inoltre è una nota “No Vax” contro la diffusione degli OGM, della tecnologia 5G e sostenitrice del complotto del Nuovo Ordine Mondiale.

“Questa è un’emergenza democratica. Sono contraria al vaccino anti-influenzale” sostiene, e il suo seguito su Facebook cresce di giorno in giorno,

gestendo un gruppo di negazionisti chiamato R2020, che dal 23 maggio 2020 ha raccolto oltre 56mila iscritti.

Hashtag come #schiavitù #libertà #inganni #padroni #delinquere #decreti #obbedienza accompagnano i video dell’attore Enrico Montesano, che in questi ultimi mesi ha incontrato un certo consenso di follower nella sua pagina Facebook con 127mila fans, popolata con frequenti pubblicazioni e messaggi critici e ostili ai provvedimenti di emergenza del Governo, nonostante Montesano neghi di essere un negazionista: “Sono solo critico rispetto ad affermazioni apocalittiche. Sarò libero di non fidarmi dei medici scelti dalla tv?”

Come si può notare il fronte è vasto e coinvolge politici, persone del mondo dello spettacolo, ma anche alcuni medici, particolarmente visibili e famosi in rete proprio perché con i loro post offrono una presunta validazioni scientifiche alle teorie del complotto sulla pandemia.

Tra questi il dottor Stefano Montanari, sostenitore della “finta pandemia” è senza dubbio uno dei più noti influencer dei negazionisti, cliccati su Facebook.

(Agi)

 

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