25 Gennaio, 2025
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Roma, Coronavirus, la rivolta dei ristoratori. “La chiusura? Arma di distrazione di massa”

 

La chiusura di bar e ristoranti a mezzanotte, Luciano Sbraga la considera ” un’arma di distrazione di massa”.

Non serve a niente. Anzi. Il vero problema dei contagi da Covid, secondo il direttore della Fipe- Confcommercio, infatti non sono i locali aperti oltre le 24 ma chi, invitato a uscire perché si deve tirare giù la saracinesca, “resterà a fare bisboccia per strada”.

Continuando a bere. “Tanto l’alcool si trova. Visto che hanno lasciato aperti i minimarket h24. Il che vuol dire non aver capito nulla di come funziona la mala movida nella Capitale”.

Il giorno dopo il nuovo Dpcm del governo, l’associazione che rappresenta gli esercenti della ristorazione non nasconde dubbi su provvedimento e le preoccupazioni per il futuro: 30 milioni in meno di fatturato nel giro di un mese. Questa la loro previsione. “Si tratta di una misura bandiera che ci riporta indietro di otto mesi quando si pensò di fermare i contagi chiudendo i bar alle 18”, continua il direttore snocciolando numeri da brivido: 5mila imprese a rischio chiusura e 20 mila lavoratori che potrebbero perdere il posto alla fine di un anno che ha già visto perdite nel settore per oltre 2 miliardi.

Che la chiusura anticipata non serva a nulla, ma anzi peggiori la curva dei contagi, Sbraga lo dimostra con una foto.

È quella che ritrae la gente sul lungomare di Napoli, città dove il “coprifuoco” era in vigore già lo scorso week end. “Un assembramento in strada allucinante, altro che distanziamento!”.

E torna indietro nel tempo al lockdown di primavera. “Quella fu una scelta giusta, anche se ora sarebbe improponibile. Bloccò la curva dei contagi. Ma ora è diverso: un conto è “tutti a casa”, un altro “tutti fuori dal locale” dopo una certa ora. Si ottiene solo l’effetto paradosso: la gente continuerà la serata in strada. E non ci saranno camerieri a distanziare i tavoli, a ricordare che la mascherina va tenuta su naso e bocca e che le mani hanno bisogno del gel”.

Anche la sindaca Raggi, a cui lunedì scorso è stata inviata una petizione per riaprire la Ztl in centro sempre più inanimato, ieri si è spesa a favore del settore: “La crisi per il Covid – ha scritto su Fb – ha messo in ginocchio tanti di noi. Sono intervenuta alla conferenza Governo- Regioni sulle nuove misure anti- Covid e ho provato a dare voce a coloro che in questo momento stanno soffrendo per la crisi. Ho chiesto risorse per ristoranti, negozi, hotel. Risorse per commessi, camerieri, dipendenti, proprietari, fornitori”.

Ma intanto ieri sera l’M5s in aula ha respinto la richiesta di riapertura della Ztl in centro e a Trastevere con una astensione in massa della maggioranza sulla mozione del presidente Marcello De Vito e sottoscritta anche dai capigruppo d’opposizione di Pd e FdI. In favore del comparto dalla Regione arriva il “Bonus km0” per chi dietro ai fornelli di un locale cucina con prodotti del territorio.

“Un bonus da 10 milioni di euro – spiega il Governatore Zingaretti – che va incontro a determinate fasce produttive che con lo smartworking e il calo dei consumi stanno soffrendo più di altre. Una sperimentazione per fare sentire meno solo chi ha deciso di riaprire l’attività e al tempo stesso un aiuto alla produzione agricola”. Il bando aprirà martedì 20 ottobre, sarà on line e basterà depositare la fattura con la indicazione dei prodotti made in Lazio e scrivere l’Iban. Dopo i controlli partirà un rimborso del 30 per cento”.

(La Repubblica)

 

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