22 Novembre, 2024
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Coronavirus, vincono le Regioni: ristoranti chiusi alle 24, salve palestre e piscine.

Niente didattica a distanza nelle scuole

Oggi il giorno delle nuove misure del dcpm anti-Covid. E stasera parla il premier Conte

Alla fine l’asticella si è fermata alle 24. Mezzanotte e giù le saracinesche di ristoranti, bar, attività commerciali in genere. Un serratina notturna lontana da quel “minimo sindacale” della chiusura alle 22 richiesta dagli esperti del Cts, al di là della nota stampa diffusa ieri notte.

La mediazione è stata trovata poco fa al termine del vertice Governo Regioni, con i Governatori, ad eccezione di De Luca e in parte Zingaretti, convinti che bisognerebbe fare di più, ma con tutti gli altri preoccupati a dare un colpo alla nuca a un settore già in crisi nera, soprattutto nelle grandi città. E anche Conte, spalleggiato da Gualtieri, non vuole dare l’impressione al Paese che si stia entrando passo dopo passo in un nuovo lockdown, ritirando così  il freno a mano ai consumi proprio quando il Pil dovrebbe iniziare a risalire dal precipizio nel quale è finito dopo le chiusure totale di primavera.

Per dare una stretta alla movida e agli happy hour si seguirà però l’esempio dell’Ordinanza lombarda, vietando l’asporto di alcolici già dopo le 18 anziché alle 21 come stabilito dell’ultimo Dpcm attualmente in vigore. Si discute ancora se limitare le sedute al tavolo dei ristoranti al massimo a sei commensali.

Salvi cinema palestre e piscine, per i quali si dovranno però applicare protocolli molto rigidi di sicurezza. Per alleggerire il peso sui trasporti si va verso l’obbligo di smart working per il 70-75% dei dipendenti, che dovrebbe essere esteso anche alle aziende private. De Micheli intanto precetta i bus turistici

Nelle scuole niente didattica a distanza ma l’idea ancora da mettere a punto è di scaglionare gli ingressi alle 11 per i ragazzi delle superiori, ma solo nelle aree dove c’è più alta circolazione del virus. Saranno gli uffici scolastici provinciali a decidere in rapporto con le regioni decidere orari scaglionato e didattica a distanza per i ragazzi delle superiori.

Intanto De Luca si prepara a far scattare il lockdown nei week end in Campania.

«Abbiamo proposto al governo di estendere ovunque possibile il ricorso allo smart working, fino al 70%, a partire dalla pubblica amministrazione per i lavoratori non impegnati nella gestione delle emergenze. Per quanto riguarda bar e ristorazione andrebbe confermata l’attuale previsione per la chiusura delle attività alle 24, specificando che la successiva apertura non può più avvenire prima delle ore 5», ha annunciato il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. «Riteniamo – ha proseguito – si possa invece valutare una misura che consenta dopo le ore 18 il solo consumo al tavolo per contenere le situazioni di assembramento legate alle movida. Va inoltre realizzata – ha aggiunto – un’azione contestuale di contenimento gli assembramenti nei luoghi pubblici rafforzando fortemente i controlli, che non possono però essere affidati alla sola polizia locale. Sotto questo profilo può essere valutata anche una misura di sospensione per sagre, feste e fiere di paese».

(La Stampa)

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