22 Novembre, 2024
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Coronavirus nel mondo, superati i 40 milioni di contagi. Belgio: “Vicini a uno tsunami”

Più di 40 milioni di casi del nuovo coronavirus sono stati registrati ufficialmente in tutto il mondo, secondo un conteggio fatto da Afp da fonti ufficiali. Negli ultimi sette giorni sono stati rilevati più di 2,5 milioni di casi, il bilancio più alto in una settimana dall’inizio della pandemia. In totale, sono stati segnalati almeno 40 milioni di casi, inclusi quasi 1.200.000 decessi. Più della metà dei casi si verificano negli Stati Uniti, in India e in Brasile, i tre paesi più colpiti con rispettivamente più di 8 milioni di casi (quasi 220 mila decessi), 7.5 milioni di infetti (114.610 decessi) e più di 5 milioni di casi ( 153.675 morti)

 

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LA SITUAZIONE NEL MONDO: GRAFICI E MAPPE LA TIMELINE

L’Europa ha superato le 250 mila vittime di Covid-19 e i Paesi tentano di proteggersi. Negli ultimi sette giorni i morti nel Vecchio continente sono stati più di 8 mila.

Belgio, picco di 12mila nuovi contagi, “Siamo vicini a uno tsunami”

Dodicimila casi: è il record di contagi registrati in Belgio. Per contrastare l’impennata di casi, il governo ha ordinato la chiusura di caffè e di ristoranti da mezzanotte alle cinque del mattino per quattro settimane e di lavorare da casa. Il Paese di 11,5 milioni di abitanti ha registrato, secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University, oltre 222 mila casi di coronavirus e più di 10.400 morti. Se calcolate su una media settimanale, le infezioni sono aumentate dell’80 per cento. È in rapido aumento anche il numero di casi gravi: in media, la scorsa settimana sono state ricoverate più di 250 persone al giorno, portando ai limiti il sistema sanitario del paese. Il ministro della Salute Frank Vandenbroucke ha ammesso che il governo ha perso il controllo sulla pandemia: “Siamo davvero molto vicini a uno tsunami – ha dichiarato ieri all’emittente Rtl Info – non controlliamo più ciò che sta accadendo. Siamo lo Stato più colpita in tutta Europa”.

Francia, Brigitte Macron in auto-isolamento

Non ha sintomi ma, come prescrive il protocollo, la consorte del presidente Emmanuel Macron si è messa in isolamento per una settimana. Ne dà notizia il suo entourage. Brigitte Macron, secondo quanto si apprende, è stata in contatto giovedì 15 ottobre con una persona positiva al Covid-19 e con sintomi. Non le sarà possibile quindi essere presente alla cerimonia in memoria dell’insegnante decapitato, mercoledì sera alla Sorbona. Resterà in isolamento e “prenderà precauzioni anche nella sua vita privata”, riferisce il suo entourage.


Svizzera, mascherine nei luoghi pubblici e più telelavoro

Relativamente risparmiata dalla prima ondata di primavera ma di fronte a un aumento esponenziale dei casi, la Svizzera annuncia  nuove restrizioni per contenere la seconda ondata dell’epidemia di coronavirus e rende obbligatorio da oggi indossare mascherine nei luoghi pubblici chiusi, stazioni, aeroporti, fermate di autobus e tram, vieta gli assembramenti con più di 15 persone e raccomanda il telelavoro. “Attualmente, in una settimana  i casi raddoppiano perché c’è un numero troppo alto di persone infette per ogni nuovo caso”, ha spiegato il ministro federale della Salute, Alain Berset in conferenza stampa. Che ha sottolineato anche che il tasso di positività dei test è salito del “15, 16%”. Con 2.123 morti per Covid-19 per 8,6 milioni di abitanti, la Svizzera è il paese in Europa in cui la malattia è progredita più rapidamente la scorsa settimana (+ 146%), secondo un conteggio Afp.

L’Austria limita i raduni: 6 persone al chiuso, 12 all’aperto

L’Austria sta limitando i raduni a un massimo di sei persone all’interno e 12 all’esterno, ha detto il cancelliere Sebastian Kurz. I casi giornalieri ora superano i picchi della prima ondata di pandemia nel marzo scorso, ma questa volta la risposta dell’Austria è diversa. Mentre il governo a guida conservatrice ha introdotto un blocco nazionale a marzo, ora vuole evitarlo per timore di danneggiare ulteriormente l’economia e inimicarsi gli elettori. “Siamo pienamente consapevoli che queste misure sono impopolari. Ma purtroppo sono necessarie”, ha detto Kurz in una conferenza stampa, aggiungendo che le infezioni raddoppiano all’incirca ogni tre settimane. Restano aperti negozi, ristoranti, bar e teatri.

Repubblica Ceca, in costruzione un ospedale da campo

Nella Repubblica Ceca il governo ha chiesto ai militari di costruire un ospedale da campo da 500 posti letto fuori Praga. Nella capitale, domenica la polizia ceca ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua di fronte a una violenta protesta contro le restrizioni anti-Covid-19. Secondo i dati della Johns Hopkins University, nella Repubblica Ceca, dall’inizio della pandemia sono stati registrati quasi 174mila casi e oltre 1400 morti.

Polonia, Varsavia costruisce un maxi ospedale da campo

A Varsavia è stato dato inizio alla costruzione del primo ospedale da campo per malati di Covid-19. La struttura, che inizialmente sarà dotata di 500 letti, sarà completata in una settimana. Il ministero della Salute polacco ha reso noto che con le ultime 49 vittime nelle ultime 24 ore il numero dei morti per coronavirus in Polonia si attesta ora a quota 3.573.

Israele riapre asili, scuole materne, parchi, spiagge e attività commerciali

In Israele, dopo un mese di restrizioni, sono stati riaperti asili nido, scuole materne, parchi nazionali, spiagge e attività commerciali provate e ora gli israeliani possono spostarsi per un chilometro dalle loro case. Tuttavia, i raduni rimangono limitati. In primavera, Israele ha rapidamente revocato un primo blocco, desiderando rilanciare l’economia. Ma il Paese di nove milioni di abitanti ha registrato a settembre uno dei tassi di infezione più alti al mondo. Le autorità hanno rilevato più di 303.846 casi e più di 2.200 decessi.

Iran, Teheran verso un lockdown totale

Teheran potrebbe entrare in un “lockdown totale” per almeno due settimane per arginare l’epidemia di coronavirus e per contenere i decessi legati alla malattia. “Altrimenti sarà impossibile affrontare la nuova ondata”, ha dichiarato il presidente del Consiglio comunale, Mohsen Hashemi all’agenzia di stampa ufficiale Irib. Con quasi 15 mila decessi, il bilancio delle vittime a Teheran rappresenta quasi la metà dei pazienti deceduti a causa della malattia nel Paese, ha detto Nahid Khodakarami, un altro membro del Consiglio. Nel fine settimana il bilancio delle vittime in Iran ha superato quota 30 mila, secondo quanto riportato dal ministro. In tutto il Paese i contagi sono più di 530 mila.

Usa, Trump: “Sul Covid abbiamo fatto progressi inimmaginabili”

Contro il coronavirus “possiamo fare oggi cose inimmaginabili 7 mesi fa”. Così il presidente Donald Trump durante il comizio in Nevada, sottolineando in particolare l’efficacia delle terapie ricevute in ospedale dove è stato curato dopo aver contratto il Covid. “Le chiamano terapie ma io le chiamo cure, ditemi la differenza”, ha osservato, insistendo sul fatto che lo hanno fatto sentire come “Superman”. Il numero uno degli Stati Uniti ha fatto riferimento anche alla situazione del Vecchio Continente: “Guardate cosa sta succedendo in Europa, dopo il lockdown c’è una nuova impennata del virus, ha detto mettendo l’accento sulla sua linea di riapertura del paese e fine dei lockdown che considera dannosi sul piano economico e poco efficaci nel controllo della pandemia.

(La Repubblica)

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