Aumentano le esigenze per il Sistema Italia dopo una crisi senza precedenti
Il nostro Paese è attraversato da una crisi senza eguali, insieme economica, ma anche di valori e di credibilità della “politica”, ed è sempre più attuale l’esigenza di creare nuove condizioni per lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione.
Ma quale sviluppo? Vogliamo parlare di “sviluppo sostenibile” che guarda a un’altra società e a un’altra economia fondate sul rispetto dell’ambiente, l’equità sociale, i diritti fondamentali dei cittadini presenti e futuri, sottraendoci alla logica pervasiva del mercato che ha ridotto tutto a merce, natura e persone comprese.
I Comuni possono molto, anche in una fase di gravi difficoltà economiche, così come dimostra l’associazione nazionale dei Comuni virtuosi.
Partecipazione dei cittadini
E’ un elemento qualificante delle politiche di sviluppo sostenibile; vuol dire consapevolezza, coinvolgimento e, in ultima analisi, aiuta chi amministra un Comune a decidere meglio e più rapidamente: i cittadini acquistano maggiore protagonismo nelle fasi di definizione delle decisioni – specialmente quelle locali – e in quelle successive di loro attuazione.
Territorio, scuola, lavoro ed economia locale
Occorre cambiare direzione, difendere gli “spazi demaniali” dalla privatizzazione incombente, valorizzare e difendere le risorse agricole e ambientali favorendo e stimolando una moderna imprenditoria che guardi alla qualità di prodotti e servizi, e alla sostenibilità ambientale.
Occorre puntare veramente al turismo, facendo in modo che questo territorio sia fruito da turisti per otto mesi l’anno: occorre qualificare l’offerta, curare la qualità e il decoro di centri abitati e campagne, valorizzare le enormi opportunità offerte dal parco dei due laghi.
Città metropolitana, integrazione indispensabile
Occorre puntare sull’integrazione fra la capitale e la sua variegata area metropolitana – caratterizzata da piccole città, paesi e borghi, e da una campagna meravigliosa. Si tratta di valorizzare e armonizzare le diverse e complementari caratteristiche: Roma, città d’arte e di storia, ma ricca di contraddizioni e criticità; i nostri territori, ricchi di risorse naturali da preservare e valorizzare.
Acqua
E’ un “bene comune” che deve rimanere pubblico e al di fuori delle logiche di mercato, come sancito dalla maggioranza assoluta degli elettori italiani nel referendum del 2011. Anche nel Lazio c’è una partita aperta, dovendo il Consiglio Regionale dare attuazione, da moltissimo tempo, alla legge regionale 5/2014, nata su iniziativa popolare per accogliere i principi referendari, contro la privatizzazione e lo strapotere di ACEA.
Rifiuti
La logica di “rifiuti zero” è parte integrante dello Sviluppo sostenibile: consiste nell’attuare politiche volte a limitare la produzione di rifiuti, e dare priorità al riciclo e riuso. E’ la strategia della “economia circolare” che il Nuovo Piano Regionale Lazio dei Rifiuti, approvato recentemente, dovrebbe favorire: anche qui, la partecipazione dei cittadini, in tutti i sensi, è cruciale.
Giovanni Furgiuele
Presidente Cda Associazione L’agone