18 Luglio, 2024
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Coronavirus: 10.874 nuovi casi nelle ultime 24 ore, 89 morti

Fatti 144.737 tamponi. Si impennano i ricoveri in terapia intensiva, 73 più di ieri

Risalgono da 9.338 a 10.874 i contagi a fronte però di un terzo di tamponi in più rispetto a quelli eseguiti ieri, che erano 98.800 contro i 144.700 di oggi. Un incremento dei casi meno marcato di quanto si temesse dopo la consueta decrescita post week end, anche se salgono a 89 le vittime e a ben 778 i ricoverati in un giorno nei reparti di medicina, mentre si impennano anche i ricoveri in terapia intensiva, oggi 73 più di ieri, che portano il totale a 870. Sempre più fuori controllo la situazione in Lombardia, dove si passa da 1.687 a 2.023 casi. Così come si impenna ancora la curva dei contagi nel Lazio, dove da 939 si sale a 1.224, di cui 625 a Roma, dati ai quali si sommano 5 decessi. Male anche il Piemonte, che sale da 933 a 1.396 contagi

Rallenta la curva dei contagi in Veneto, che registra comunque 490 casi nelle ultime 24 ore contro i 502 di ieri, per un dato complessivo di 36.843 infetti dall’inizio dell’epidemia. Sale però bruscamente il numero dei morti, 2.268, 13 più di ieri. In Alto Adige i nuovi casi covid superano invece soglia 200 e si registra un forte aumento di ricoveri e persone in quarantena. I laboratori dell’Azienda sanitaria altoatesina nelle ultime 24 ore hanno effettuato 1.819 tamponi, circa 600 più di ieri. Sono stati però registrati 209 nuovi casi positivi contro gli 85 di 24 ore fa. Un’impennata registrano anche i ricoveri nei normali reparti ospedalieri, che in un solo giorno sono saliti da 67 a 96.

Invariato invece il numero dei pazienti in terapia intensiva. In calo la crescita dei casi in Toscana a fronte di un numero maggiore di tamponi: nelle ultime 24 ore sono stati 812 i nuovi casi (+ 3,45) su 7.359 persone sottoposte ad esami (esclusi i tamponi di controllo) rispetto ai 986 contagi a fronte di 7.178 test registrati ieri (rpt ieri). Sono stati 194 i nuovi casi di coronavirus contro i 167 di ieri individuati in Umbria nell’ultimo giorno, 5.103, complessivi, a fronte però di 4.371 tamponi analizzati, 258.701 dall’inizio della pandemia. Scendono da 98 a 89 i positivi rilevati nelle ultime 24ore nelle Marche sulla base di 913 nuove diagnosi (circa 9,7%). In tutto i tamponi analizzati nell’ultima giornata sono stati 1.882, circa 600 più di ieri. In Sardegna i casi risalgono da 159 a 221. Calano invece da 321 a 295 i nuovi contagi in Puglia dove si contano però anche 3 decessi.

Uno studio mostra intanto come l’areazione delle aule scolastiche possa ridurre significativamente il rischio di focolai in classe. Finestre aperte per disperdere fino al 70% delle particelle di virus e schermi protettivi davanti ai banchi per rallentarne la diffusione: così i fisici hanno calcolato come ridurre la circolazione del nuovo coronavirus a scuola, all’interno delle classi. La ricerca, pubblicata sulla rivista Physics of Fluids, si deve ai fisici dell’Università americana del Nuovo Messico.

Lo studio del trasporto di aerosol e goccioline di saliva all’interno degli ambienti chiusi può aiutare a stabilire misure efficaci per contrastarne la diffusione del virus Sars-CoV-2. Uno degli ambienti più importanti per acquisire una rapida comprensione della diffusione delle particelle del virus, rilevano gli autori, è l’aula scolastica. I ricercatori hanno utilizzato un modello sulla dinamica delle particelle fluide per esplorare il trasporto di aerosol all’interno di una classe con aria condizionata. È emerso che, la distribuzione dell’aerosol all’interno della stanza non è uniforme, a causa dell’aria condizionata e della posizione della sorgente e che, ha detto uno degli autori, Khaled Talaat, «le particelle possono essere trasmesse da uno studente ai banchi o ai vestiti di altri studenti, anche se tenuti separati da una distanza di 2,4 metri».

Secondo Talaat, «la posizione dello studente all’interno dell’aula influisce sulla probabilità di trasmettere particelle ad altri e di riceverle». Tuttavia, è emerso che «quasi il 70% delle particelle esce dal sistema quando le finestre sono aperte». Inoltre, ha aggiunto l’esperto, la ricerca mostra che «l’aria condizionata rimuove fino al 50% delle particelle rilasciate durante l’espirazione e la conversazione, ma il resto si deposita sulle superfici all’interno della stanza e può rientrare nell’aria». Di conseguenza la ricerca evidenzia anche l’importanza di utilizzare sistemi di filtrazione e sterilizzazione efficaci nei condizionatori d’aria. Lo studio mostra inoltre che anche gli schermi protettivi posti davanti ai banchi, riducono significativamente la trasmissione di particelle da uno studente all’altro, perché ha spiegato Talaat «influenzano la circolazione del flusso d’aria vicino alla sorgente, facendo cambiare le traiettorie delle particelle».

(La Stampa)

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