Fonti della Lega chiariscono la posizione di Salvini: “Ha parlato di interventi a favore delle famiglie e imprese”. Il Pd: “Il governatore tiri diritto e firmi l’ordinanza”
Nessuno stop sull’ordinanza che introdurrà il coprifuoco dalle ore 23 alle 5 in Lombardia. Il provvedimento è stato firmato e sarà valido da domani fino al 13 novembre. Si tratta dell’istituzione di un coprifuoco dalle ore 23 alle 5 e multe da 400 a 3 mila per le violazioni. E’ prevista anche l’esibizione di un’autocertificazione per chi è costretto a violare il divieto di circolazione per motivi urgenti o lavorativi.
Nel testo dell’ordinanza si legge che le disposizioni saranno attive da domani, giovedì 22 ottobre, “e sono efficaci fino all’adozione di un successivo decreto del presidente del Consiglio dei ministri e, comunque, fino al 13 novembre 2020”. “Su tutto il territorio della Regione Lombardia, dalle ore 23.00 alle ore 5.00 del giorno successivo sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza”.
E “la sussistenza delle situazioni che consentono la possibilità di spostamento incombe sull’interessato. Tale onere potrà essere assolto, producendo un’autodichiarazione”. Il provvedimento è preso “d’intesa” con i sindaci dei capoluoghi lombardi, con Anci Lombardia e Upl.
La “Commissione indicatori Covid-19 RL”, “ha evidenziato che al 31 ottobre – secondo la curva degli ultimi giorni – è plausibile che ci siano mediamente 594 (range da 434 a 815) ricoverati in terapia intensiva e fino a 4000 ricoveri non in terapia intensiva”. Pertanto, si aggiunge nell’ordinanza, “il trend dei contagi fa ritenere necessaria l’adozione di misure urgenti restrittive specifiche, finalizzate al contenimento del contagio, con particolare riguardo alla fascia oraria notturna”.
La violazione del coprifuoco in Lombardia sarà punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000.
A quanto apprende L’AGI da fonti di Palazzo Lombardia non c’è stato alcun rallentamento imposto dal leader della Lega Matteo Salvini.
La Regione avrebbe lavorato fino a ieri sera tardi con il ministro della Salute, Roberto Speranza, per la parte di competenza ministeriale.
Poi c’è la parte dell’ordinanza relativa alle competenze del presidente della Regione, Attilio Fontana. E non si poteva chiudere ieri sera, a quanto si apprende, perché bisognava sentire tutti i sindaci dei Comuni capoluogo e l’Anci, come era stato deciso.
Sulle voci di un presunto stop al governatore lombardo da parte di Matteo Salvini è intervenuto in mattinata il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. “Ho letto anche io che il Presidente Fontana sarebbe stato preso per le orecchie da Salvini che si sarebbe arrabbiato per questa decisione (le restrizioni contenute nella nuova ordinanza, in arrivo, ndr.) della Regione Lombardia che contraddice le sue precedenti posizioni. Io spero che il Presidente Fontana mantenga la posizione che ha condiviso con tutti i sindaci”.
“Secondo me – ha aggiunto – è un valore che in questa fase le istituzioni si parlino e condividano le decisioni e spero che non siano delle scelte di parte di un partito a modificarle, perché qua si sta parlando della salute dei cittadini e non c’è modo di arretrare rispetto alla nostra responsabilità”.
Quanto al nuovo provvedimento “Io penso che arriverà per la mattina di oggi – continua Gori -, così ci aveva promesso il Presidente Fontana, del resto il Comitato Scientifico della Regione era stato molto chiaro nei giorni scorsi, dicendo che nei prossimi 15 giorni avremo in Lombardia 600 persone in terapia intensiva e 4000 persone ricoverate per Covid che sono numeri confrontabili con la prima parte di marzo quindi la situazione è preoccupante e secondo me serve coraggio in questo momento”
“Salvini ha parlato di interventi a favore di famiglie, imprese e pendolari anche per riparare le gravi mancanze del governo. Non di altro” hanno anche precisato fonti della Lega chiariscono la posizione del leader del Carroccio dopo il colloquio avuto ieri in videoconferenza con il presidente della Regione Attilio Fontana sulle misure ce la regione intende assumere per contrastare il virus. Tra queste misure anche il coprifuoco sul quale, secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, sarebbero arrivati i dubbi del leader leghista.
Sulle misure lombarde più stringenti è intervenuto anche il Pd: “Fontana e la Regione non facciano passi indietro e non si facciano condizionare dai diktat di Salvini” ha dichiarato il capogruppo del Pd in Regione Lombardia,
Fabio Pizzul, in merito all’ordinanza, con misure più stringenti per contrastare la diffusione del Covid, che dovrebbe essere definita oggi. “In discussione – aggiunge Pizzul – c’è la salute dei lombardi, non la percentuale di voti di un partito. L’ordinanza nasce da scelte condivise con i sindaci sulla base di indicazioni molto perentorie degli epidemiologi ed è di questa mattina la dichiarazione allarmata del professor Antonio Pesenti, coordinatore dell’unitaà di crisi della Lombardia, sulla velocità di crescita dei contagi. Chi Fontana intende ascoltare, i tecnici o il capo del suo partito? Di fronte a situazioni serie occorre grande serietà”.
Per il consigliere regionale di Azione, Niccolò Carretta, “dopo le voci trasmesse dalla stampa credo che Fontana debba chiarire se veramente si stia attendendo il via libera dal leader della Lega, Matteo Salvini. Se coì’ fosse, sarebbe una scelta gravissima vista e la considerata la situazione in cui versano gli ospedali e i pronto soccorso nel milanese. Occorrono misure più drastiche per evitare che il virus si espanda, in maniera non più controllabile, in tutta la regione. Fontana tiri dritto e firmi al più presto l’ordinanza che ha annunciato ormai giorni fa perché è ciò che i lombardi si aspettano”.
(Agi)