23 Novembre, 2024
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Covid, la teoria di Salvini: “Contagiati non vuol dire che sono malati”

Il leader della Lega a RadioRadio: “Basta con il terrorismo: abbiamo molti posti in terapia intensiva. Serve cautela, evitare gli spostamenti di massa”. Zingaretti: “Il nostro nemico è il Covid. Non le regole per sconfiggerlo”

 

Contrario all’uso della mascherina, ora il leader della Lega, Matteo Salvini, diffonde la sua teoria sul coronavirus: “Ci sono migliaia di contagiati, ma non significa che sono malati”, dice ai microfoni di RadioRadio. Nonostante l’impennata dei positivi, oggi a quota 16.079 (su 170.392 tamponi effettuati), l’esponente del Carroccio sostiene che non siano necessarie misure restrittive in tutta Italia, ma solo in alcune regioni. “Le cose vanno fatte con buon senso – dice Salvini – In questo momento ci sono migliaia di contagiati, ma non vuol dire che siano migliaia di ammalati. Basta con il terrorismo: abbiamo molti posti in terapia intensiva. Serve cautela, evitare gli spostamenti di massa. Ipotizzare un lockdown a Natale – attacca il leader della Lega – è un danno inutile. Le misure cautelative in Lombardia, come a Roma sono giuste, ma mi rifiuto di pensare a provvedimenti generalizzati”. In un primo momento, però Salvini aveva attaccato il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, per il coprifuoco scattato oggi.

Ma il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, con un post su Facebook replica:”Il nostro nemico è il coronavirus. Non le regole per sconfiggerlo”.

In questo momento di emergenza per il Covid19 secondo Salvini per evitare “l’intasamento degli ospedali, l’Agenzia italiana del farmaco dobrebbe riattivare il protocollo di cura domiciliare con l’utilizzo di idrossiclorochina o antinfiammatori idonei sospeso il 26 maggio scorso”. Per il leghista “si tratta di farmaci che possono agire efficacemente contro il Covid, evitando il ricovero nella stragrande maggioranza dei casi. Il governo non può perdere più tempo”.

E tra le misure che il premier Conte e i suoi ministri dovrebbero adottare, prosegue Matteo Salvini, ci sono in primo luogo i sostegni economici per i lavoratori. “C’è il rischio che esploda la rabbia popolare – dice – Ormai con la crisi racket e usura sono la realtà. Ci sono120mila lavoratrici e lavoratori che aspettano la cassa integrazione da primavera”.

(La Repubblica)

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