22 Novembre, 2024
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Azzolina: “Nelle scuole i focolai dal 3,8% al 3,5%”. Iss: “Nel resto del Paese scendono di più”

 

Un post (parziale) della ministra sul monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità. Ma il report dice anche: “Diminuiscono perché alle Asl sfuggono in partenza”. E sugli istituti scolastici: “In aumento trasmissione diretta interna”

 

ROMA – Scende il contagio, diminuiscono i focolai nelle scuole.

Il dato, parziale, arriva dal monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità in cui si dice che la trasmissione del virus dentro le scuole è ancora limitata: i focolai a scuola nella settimana dal 12 al 18 ottobre sono stati il 3,5 per cento di tutti i nuovi focolai che si registrano nel Paese. “La settimana precedente erano stati il 3,8 per cento, quindi il numero di focolai dentro le scuole è addirittura sceso, in proporzione al totale”. Lo scrive, questo commento al monitoraggio Iis, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina su Facebook. E ne desume: “L’Istituto superiore di sanità conferma che dentro le scuole il rischio di trasmissione del virus continua ad essere molto molto basso”.

Come è già successo nella diffusione dei primi tre report, la ministra omette dati e particolari decisivi per comprendere l’andamento del contagio e interpretare i numeri. Bene, nel preoccupato report – “l’epidemia è in rapido peggioramento”, si legge -, l’Istituto superiore di sanità scrive: “Sono complessivamente 7.625 i focolai attivi, di cui 1.286 nuovi, quindi anche se sono in aumento i focolai attivi, per la prima volta in undici settimane è in diminuzione il numero di nuovi focolai (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 4.913 focolai attivi di cui 1.749 nuovi)”. Anche i nuovi focolai in Italia, il numero totale, sono quindi in discesa. Del 26,5 per cento: da 1.749 a 1.286. Ottanta volte in più di quelli scolastici.

E’ interessante capire perché i focolai generali sono diminuiti.

Scrive l’Iss: “Questa diminuzione è probabilmente dovuta al forte aumento di casi per cui i servizi territoriali non hanno potuto individuare un link epidemiologico”.

Significa che il controllo dell’origine del virus, il contact tracing, in molte regioni non si fa più.

Ancora, la ministra, dedicando il suo intervento social solo al capitolo scolastico, omette anche questo passaggio dell’Istituto superiore di Sanità: “Nell’ultima settimana sono in aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico anche se la trasmissione intra-scolastica appare ancora limitata (3,5% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione). È tuttavia chiaro che le attività extra e peri-scolastiche possono costituire un innesco di catene di trasmissione laddove non vengano rispettate le misure di prevenzione previste”. Per la prima volta l’iss certifica che ci sono contagi endogeni alla scuola, e sono in aumento, “anche se la trasmissione intra-scolastica appare ancora limitata”. E conferma, come detto nel lavoro del Patto per la scienza anticipato da Repubblica, che le catene di trasmissione a scuola avvengono “laddove non vengono rispettate le misure di prevenzione previste”.

Sull’ennesimo post parziale della ministra interviene lo studioso Lorenzo Ruffino, autore nei giorni scorsi insieme a Vittorio Nicoletta di un monitoraggio ufficioso sui dati dei contagi nelle scuole. Su Twitter scrive: “Azzolina travisa la realtà, i focolai scolastici diminuiscono perché il sistema di contact tracing sta saltando”.

Con il monitoraggio di ieri, l’Istituto superiore di sanità ha smesso, tra l’altro, di offrire il numero di studenti, docenti e personale amministrativo positivo così come era stato fatto nei primi tre rapporti del ministero dell’Istruzione.

Nei giorni scorsi la ministra aveva tenuto una linea dura sulla chiusura della scuola, accendendo più fronti di scontri con i governatori.

(La Repubblica)

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