L’ipotesi di un gruppo di ricercatori dell’Università e del Policlinico di Pavia, del Politecnico di Milano, dell’Università di Udine e dell’Università di Trento basata sulle rilevazioni nazionali pubblicate dalla Protezione civile. Secondo questo scenario, si raggiungerebbero i 50.000 ricoverati.
Se le nuove misure contenute nel Dpcm non sortissero alcun effetto fra meno di 20 giorni il numero dei positivi in Italia raggiungerebbe i 900.000. E’ lo scenario tracciato da un gruppo di ricercatori dell’Università e del Policlinico di Pavia, del Politecnico di Milano, dell’Università di Udine e dell’Università di Trento, riportato da Roars.
Riferendosi alle rilevazioni nazionale pubblicate dalla Protezione civile il 23 ottobre scorso, i ricercatori concludono che “mantenendo questo ritmo di crescita, a metà novembre i dati odierni risulteranno più che quadruplicati”. Non solo quindi contagi, ma ad aumentare sarebbero anche decessi e ricoveri.
La pressione su ospedali e terapie intensive
Gli studiosi prevedono un numero complessivo di ricoveri intorno ai 50.000: per le terapie intensive la previsione è di 5.000, mentre i decessi stimati sono di circa 500 decessi ogni giorno. “Alcune regioni – spiegano i ricercatori – presentano una crescita ancora più veloce. È il caso della Lombardia che, mantenendo l’attuale tempo di raddoppio di circa 6 giorni, a metà novembre raggiungerà e supererà i seguenti numeri: 600.000 attualmente positivi, 35mila ricoverati, 3mila pazienti in terapia intensiva, 300 decessi giornalieri”.
I risultati di questo lavorano conferma l’analisi del professore Giorgio Parisi, le cui stime sono state citate nella lettera del 23 ottobre, firmata da oltre 100 scienziati e indirizzata al Presidente Mattarella e al Presidente del Consiglio Conte, con la richiesta di “assumere provvedimenti stringenti e drastici nei prossimi due o tre giorni”.
(Agi)