Mentre in Francia è cominciato oggi il secondo lockdown, Belgio, Paesi Bassi e Austria registrano nuovi record di casi. Oltre 11 milioni i britannici che non si possono incontrare
L’EUROPA ALLE PRESE CON LA SECONDA ONDATA
FRANCIA: COMINCIA IL SECONDO LOCKDOWN
A Parigi, a poche ore dall’entrata in vigore del lockdown, i cittadini si sono messi in macchina per lasciare la città paralizzando il traffico lungo le autostrade che circondano la capitale.
I media francesi hanno riferito che le lunghe code di auto si estendevano per chilometri. I residenti sono diretti verso le seconde case o le case di famiglia in campagna. Alcuni sono partiti per la festa di Ognissanti di questo fine settimana. Il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che le autorità sarebbero state “tolleranti” nei confronti delle famiglie che tornano dalle vacanze lunedì, ma che i viaggi interregionali sono altrimenti “severamente vietati”.
Le nuove restrizioni, che porteranno il Paese a un livello di recessione dell’11% per il 2020, sono approvate dalla maggioranza dei francesi, il 70%. E’ quanto emerge da uno studio realizzato dall’istituto Odoxa-Dentsu consulting per Le Figaro e France Info.
Oltre metà di essi, il 51%, afferma inoltre di essere stato convinto dall’intervento pronunciato mercoledì sera dal presidente, 9 punti in più rispetto all’annuncio del coprifuoco, due settimane fa, ma 14 punti in meno rispetto all’introduzione del primo lockdown nel marzo scorso.
Mentre una nuova infezione da Covid-19 trasmessa a livello locale è stata segnalata ieri in Cina continentale, Europa e Stati Uniti continuano ad essere l’epicentro della seconda ondata di infezioni in una crisi globale nella quale oltre 44,94 milioni di persone sono state contagiate e 1.178.943 sono morte.
La nuova infezione da Covid-19 è stata segnalata nella provincia cinese orientale dello Shandong mentre i nuovi casi sospetti sono stati riportati a Shanghai. Sempre in Cina, sono stati registrati altri 24 casi confermati provenienti dall’estero e 53 nuovi asintomatici, di cui 39 importati da altri Paesi secondo il bollettino odierno della Commissione sanitaria nazionale. Altri 6 casi sospetti sono stati riportati in Cina continentale, dove non sono stati registrati altri decessi correlati al nuovo coronavirus.
Tra i nuovi casi importati dall’estero, 13 sono stati segnalati a Shanghai, 4 in Fujian, 2 ciascuno a Tianjin, in Guangdong e in Sichuan e 1 in Yunnan. Altri 24 pazienti positivi sono stati dimessi ieri da vari ospedali cinesi.
POLONIA: OLTRE DUECENTO DECESSI IN 24 ORE CHIUSI I CIMITERI
La Polonia ha riportato 21.269 nuovi casi di coronavirus in 24 ore, segnando un nuovo record e raggiungendo quota 340.824. I nuovi decessi sono 202, che portano a 5.351 il totale dall’inizio della pandemia.
I cimiteri polacchi saranno chiusi per la festa di Tutti Santi e lunedì prossimo per evitare l’ulteriore espandersi dell’epidemia, che solo oggi ha visto 21.629 nuovi contagiati e 202 morti. Gli anziani sono stati invitati a rimanere a casa.
Ieri il premier Mateusz Morawiecki ha formalmente inaugurato il primo ospedale da campo allestito nello Stadio nazionale di
Varsavia. Trecento letti sono già a disposizione ma presto la struttura ne conterrà 1200. Secondo gli annunci del governo,
ospedali temporanei saranno allestiti in ogni regione.
SVIZZERA, IN DIFFICOLTA’ SANITA E SISTEMA DI TRACCIAMENTO, OSPEDALI AI LIMITI
La Svizzera ha uno dei numeri più alti di malati Covid in Europa – altri 9.207 casi nelle ultime 24 ore per un totale di 154.251 e 52 morti per un totale di 2.037 decessi – e il gruppo di lavoro del governo incaricato del coronavirus prevede che gli ospedali raggiungano presto il numero limite di pazienti che possono ospitare . Gli esperti non ritengono sufficienti le misure introdotte fino ad ora e hanno chiesto l’inizio di un lockdown. L’epidemiologo Jacques Fellay, giovedi, ha invitato i cittadini a ridurre della metà i loro contatti.
Sono stati gli stessi responsabili dei dati ad ammettere che i nuovi casi sono probabilmente una sottostima della cifra reale, considerato il tasso di diffusione del virus e il fatto che il sistema di tracciamento è sotto stress.
Il canton Giura ha anche richiamato l’esercito in aiuto degli ospedali e inviato il primo paziente a un cantone vicino per mancanza di posti nelle terapie intensive.
LA CATALOGNA PRONTA ALLA QUARANTENA
L’amministrazione regionale della Catalogna è pronta a decretare la quarantena generale se le attuali misure per fermare la pandemia di Covid-19 non saranno efficaci. Ad annunciarlo è il segretario generale della Sanità, Marc Ramentol, in dichiarazioni a Tv3, in cui ha sottolineato che l’attuale tasso di contagi, intorno ai 5000 al giorno, è “insostenibile” per il sistema.
“Se vediamo nel corso dei prossimi giorni o settimane che le misure che abbiamo preso non sono sufficienti a far cambiare colore a questo “semaforò” della rete sanitaria che abbiamo in rosso, dovremo sollecitare il Governo verso questa possibilità”, ha aggiunto.
Dichiarazioni che stridono con quelle del ministro spagnolo della Sanità, Salvador Illa, che ha detto di essere convinto che, con le misure adottate in questo momento nel Paese e dettate dal nuovo stato di allarme, non sarà necessario ricorrere al confinamento domiciliare. A suo avviso, con le restrizioni poste in atto dalle autonomie regionali, si potrà “stabilizzare, piegare e tenere bassa” la
curva dei contagi nella pandemia da coronavirus.
GRAN BRETAGNA, 11 MILIONI IN SEMILOCKDOWN, SCUOLE APERTE
Leggero calo morti giornalieri per coronavirus nel Regno Unito (scesi oggi a 273 contro i 280 di ieri), mentre tornano a salire di circa un migliaio (24.405 contro oltre 23.000) i casi censiti. Sono i dati del governo britannico sullo sfondo di un numero quotidiano di test che sfiora il picco di 350.000 in 24 ore anche se molti sono esami fai da te che alcuni esperti considerano non attendibili.
Il totale dei casi registrati dall’inizio della pandemia è adesso vicinissimo alla soglia del milione, già superata in Spagna e in Francia. Mentre quello dei decessi avvenuti entro i 28 giorni dalla diagnosi di Covid-19 supera i 46.000 (record europeo in cifra assoluta, ma inferiore a Belgio o Spagna in rapporto alla popolazione) e quello dei morti di cui il Covid sia indicato almeno come concausa più remota i 62.000.
Un calcolo del servizio sanitario nazionale quantifica, peraltro, in oltre mezzo milione le persone infettate nell’isola nella sola ultima settimana, includendo la stima dei non diagnosticati. Continuano, intanto, da alcuni settori del mondo medico-scientifico le pressioni sul governo di Boris Johnson perchè passi dalla strategia delle strette locali graduate, territorio per territorio, al piano di un temporaneo lockdown nazionale bis.
Ipotesi che il numero due dell’esecutivo Tory, Dominic Raab, è tornato oggi comunque ad allontanare, sullo sfondo di dati parziali citati dalla Bbc che sembrano testimoniare se non altro una stabilizzazione della curva della seconda ondata in alcune delle zone dell’Inghilterra del Nord più colpite e sottoposte a restrizioni.
Raab ha confermato che, a differenza di Francia e Germania, non ritiene un nuovo lockdown inevitabile ma che il governo “verrà guidato dal tasso di diffusione del virus che sembra aver rallentato da quando le nuove restrizioni con i tre livelli sono state introdotte”.
Si allargano, intanto, le restrizioni da semi lockdown imposte in queste settimane dal governo Tory di Boris Johnson nei territori più colpiti dalla seconda ondata di contagi, nel tentativo di evitare un confinamento nazionale bis.
Da oggi i divieti previsti dal livello 3 di allerta – il più grave nella scala introdotta dall’esecutivo, con diffusione del virus definita “molto alta” – sono in vigore in tutto il Nottinghamshire mentre da lunedì scatteranno anche nel South Yorkshire, inclusa l’area metropolitana di Leeds.
Sale così a oltre 11 milioni (su 66 milioni di abitanti del Regno) il totale delle perone destinate, nella sola Inghilterra, a riaffrontare la chiusura di pub e caffè, il bando di ogni contatto sociale (all’aperto come in casa) con persone non conviventi, la minaccia di multe per qualunque riunione con più di 6 persone anche tra familiari e nei parchi pubblici, indicazioni contro lo spostamento da Comune a Comune.
Non viene rimessa in discussione la riapertura delle scuole né quella di molti negozi, a patto che garantiscano il distanziamento, esteso, adesso, di fatto, a quasi tutta l’Inghilterra del nord, incluse Liverpool e Manchester. E che potrebbe allargarsi ancora a Birmingham e alle contee centrali delle Midlands, con l’intero Galles già sottoposto, invece, dalle autorità locali (laburiste) a un lockdown parziale vero e proprio mentre Irlanda del Nord e Scozia si ritrovano con limitazioni leggermente meno severe. Londra resta, per ora, al livello di allerta 2.
Belgio, oltre 15mila nuovi contagi al giorno
Le statistiche ufficiali appena pubblicate, in Belgio, uno dei Paesi più colpiti dal Covid-19, segnalano una media di 15.316 nuove infezioni al giorno a metà ottobre mentre il governo sta considerando l’ipotesi di introdurre un nuovo lockdown.
Paesi Bassi, nuovo record i casi
La curva delle infezioni nei Paesi Bassi è aumentata di oltre 11.000 nuovi casi nelle ultime 24 ore, raggiungendo un nuovo record, secondo le statistiche pubblicate dall’Istituto nazionale di Salute pubblica. I nuovi contagi confermati sono 11.119 a paragone di 10.343 il 26 ottobre.
L’Austria verso nuove restrizioni
La conta giornaliera di nuovi casi in Austria ha oltrepassato il migliaio, raggiungendo il nuovo record di 5.627 secondo i dati forniti dai ministeri dell’Interno e della Salute. Secondo il cancelliere Sebastian Kurz, gli ospedali non saranno più in grado di reggere una volta che le infezioni abbiano raggiunto la soglia critica di 6.000 al giorno. Domani il governo annuncerà nuove restrizioni per tentare di rallentare la diffusione del virus.
GERMANIA DICHIARA TUTTA L’ITALIA TRANNE LA CALABRIA ZONA A RISCHIO
Un’altra impennata. Sono 18.681 i casi di coronavirus registrati in Germania in un giorno, secondo i dati diffusi dal Robert Koch Institut, il numero più alto dall’inizio della pandemia. Il totale dei positivi ammonta così a 449.694. Sono 77 i morti nelle ultime 24 ore, 10.349 dall’inizio della pandemia.
Per la Germania tutta l’Italia, con la sola eccezione della Calabria, è “zona a rischio”. È il Robert Koch Institut (Rki), il centro epidemiologico tedesco, ad aver aggiornato, estendendola, la lista delle aree geografiche in Europa nelle quali la diffusione dell’epidemia da coronavirus ha superato i 50 nuovi contagi su 100 mila abitanti. Per chi rientra nella Repubblica federale da tali aree vige l’obbligo della quarantena, che può essere “abbreviato” se ci si sottopone al tampone Covid.
Per quanto riguarda la penisola italiana – le indicazioni dell’Rki di norma vengono accolte automaticamente nelle avvertenze di viaggio del ministero degli Esteri tedesco – il provvedimento riguarda anche il Vaticano e la Repubblica di San Marino.
D’altronde era impossibile per Berlino non considerare la crescita drastica dei nuovi contagi in Italia (oggi oltre 31 mila), così come quelle di Francia, Belgio, Gran Bretagna, Spagna. In effetti gli “sconsigli” di viaggio del ministero guidato da Heiko Maas riguardano gran parte del Vecchio Continente: dei 26 Paesi dell’Unione europea, da questa domenica 17 Stati sono integralmente classificati “a rischio”, altri 8 in diverse loro regioni. Un unico Paese è attualmente totalmente esente da avvertimenti: si tratta della piccola Estonia con i suoi 1,3 milioni di abitanti. Da oggi è nella lista delle zone a rischio anche l’Austria con l’esclusione di due sole piccole comunità che confinano con la Germania. La lista si è allungata a Croazia, Slovenia, Cipro, Ungheria, Principato di Monaco. Inoltre vi compaiono determinate regioni di Svezia, Portogallo, Danimarca, Lettonia e Grecia.
Dagli Usa, Fauci: andiamo nella direzione sbagliata
Negli Stati Uniti la task force anti coronavirus ha avvertito che la maggior parte del Paese è ormai alle prese con un “inarrestabile” aumento di casi Covid-19 mentre il numero delle infezioni, giovedì, ha toccato il nuovo record giornaliero di oltre 91.000. Gli Stati più colpiti dal virus sono quelli della fascia occidentale e medio occidentale che giocheranno un ruolo fondamentale nelle elezioni presidenziali americane di martedì 3 novembre.
“Stiamo andando nella direzione sbagliata”, ha dichiarato Anthony Fauci, direttore dell’Istituto Nazionale di Malattie Infettive e consulente chiave del governo americano. Spesso in disaccordo con Donald Trump, che non ha mai preso seriamente il virus, gettando il ridicolo su Fauci e su chi indossava mascherine e applicava il distanziamento fisico. “Il Paese sta sconfiggendo la pandemia” è stato lo slogan del presidente, molto gradito ai suoi sostenitori che spesso non indossano la mascherina.
La media mobile su sette giorni di contagi negli States è salita, nelle ultime due settimane, da 52.350 a oltre 74.180 secondo i dati della Johns Hopkins University. La media delle nuove morti giornaliere è aumentata nelle ultime due settimane da 724 a 787.
ANCHE L’ASIA NELLA MORSA DEL VIRUS
In Russia casi in aumento
Secondo le autorità sono 18.282 le nuove infezioni in Russia, il numero più alto da quando la pandemia è cominciata, e 355 i morti.
DELHI IN DIFFICOLTA’
Preoccupazione a Delhi per la nuova ondata dell’epidemia di Coronavirus: con 5.891 nuovi contagi, la capitale indiana ha registrato oggi un’impennata di casi per il terzo giorno consecutivo. Secondo il quotidiano The Hindustan Times mercoledì era stato superato il tetto dei 5.000 con 5.673 nuovi positivi nel giro di 24 ore, mentre ieri erano stati conteggiati 5.739 casi.
Questa mattina, nella consueta conferenza stampa, il ministro della Salute ha informato che nell’intero Paese i nuovi casidelle ultime 24 ore sono stati 48.648, portando il totale delle infezioni in India a 8.088.851. Tra gli Stati più colpiti il Kerala, con 8.000 positivi, seguito dal Maharashtra con più di 6.000: ma in ciascuno di questi Stati si contano almeno tre volte gli abitanti della capitale.
(Avvenire)