Il Covid uccide ancora in Umbria e il numero dei decessi di ottobre ha purtroppo superato quello dello scorso marzo. Cinque morti in un giorno stanno a dimostrare che la situazione è davvero allarmante e tragica.
Il mese di ottobre ha fatto registrare un impressionante numero di malati e di ricoveri che continuano a destare estrema preoccupazione e che rischiano di far saltare il sistema sanitario.
La cabina di regia impegnata nella gestione dell’emergenza sta cercando altri Covid hotel, le strutture per chi per esempio deve stare in quarantena e non ha alternative.
In base agli ultimi calcoli sono centinaia i posti necessari.
Tutte esigenze di cui si è parlato ieri in una riunione molto ristretta a cui ha partecipato da remoto, dopo l’incontro di venerdì con la presidente Donatella Tesei, anche Guido Bertolaso, già numero uno della protezione civile, che avrebbe messo a disposizione la sua esperienza per l’Umbria soprattutto sul fronte dell’ospedale da campo, con la Regione che sta valutando come velocizzare le pratiche, dopo il necessario rinvio dell’apertura inizialmente previsto a metà novembre e che ora difficilmente arriverà prima di inizio anno.
I DATI
Sfondata quota diecimila. In Umbria, con gli ultimi 483 casi di positività al coronavirus, arrivano infatti a 10.179 i positivi in regione dall’inizio della pandemia. In base ai dati forniti dalla Regione, con ben 3.872 nuovi positivi in una settimana, se la curva ieri è leggermente scesa – dopo il record di 729 casi registrati venerdì -, è risultato positivo quasi un tampone su dieci, visti i 4.177 tamponi analizzati nelle scorse 24 ore (quasi 300mila totali), con un tasso di positività quasi dimezzato rispetto al giorno prima: 11,56 per cento contro 20,91, il più basso degli ultimi tre giorni. Ma l’incidenza cumulativa (casi totali ogni 100mila residenti) è ora superiore alla media nazionale e, con i dati di ieri, si contano 7,4 attualmente positivi ogni 1.000 residenti (5,8 il dato nazionale). Intanto in tutta l’Umbria crescono anche i ricoveri: altri 18 in più (per 320 in totale, comunque in discesa rispetto al dato settimanale), con le terapie intensive Covid che passano da 42 a 43 posti letto occupati. A fronte di 90 guariti (in tutto, 3.494) è veramente pesante il bilancio dei morti nella giornata di sabato: in tutto cinque, di cui quattro residente a Perugia e uno a Magione. Si tratta di un 75enne residente ad Agello che era ricoverato da quindici giorni, dopo un’iniziale febbre e qualche problema respiratorio. Un professionista molto conosciuto anche a Perugia, la cui morte ha lasciato nello sconforto famiglia e le due comunità. A proposito di Magione, come spiegato venerdì dal sindaco Giacomo Chiodini, ci sono cinque dipendenti comunali positivi, con l’ordinanza di chiusura al pubblico degli uffici che rimane quindi in vigore fino al 9 novembre prossimo.
(Quotidianodellumbria)