22 Dicembre, 2024
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Lazio, verso un nuovo lockdown. Ecco le quattro aree più a rischio di Roma

Magi, presidente dell’Ordine dei medici: “Possibili chiusure nel Lazio, capitale compresa”. Dal Tuscolano alle Torri a Centocelle, i Municipi maggiormente esposti al Covid

 

La data cerchiata in rosso è il 6 novembre. Quel giorno, secondo il presidente dell’ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, potrebbe essere decretato il lockdown. Totale o parziale si vedrà. Così come la valutazione in capo alle autorità si concentra sull’ipotesi di modularlo localmente o per l’intero Lazio. Il dibattito è aperto a varie possibilità, compresa la chiusura parziale della città, dove i casi continuano a salire: 1.180 ieri i positivi a fronte dei 1.073 di venerdì. Nuova impennata anche nel Lazio: 2.289 i contagiati (+ 43 rispetto a venerdì), su oltre 25mila tamponi, stando ai dati del 31 ottobre. E se la movida sfugge ai divieti e i party di Halloween diventano clandestini, l’assessore regionale alla alla sanità Alessio D’Amato tuona contro le feste: “Uno schiaffo ai malati e al personale sanitario”.

Coronavirus Roma, la mappa dei contagi nei quartieri: crescono Trieste, Gianicolense e Nomentano

Nel dettaglio, Roma ha quattro distretti maggiormente esposti al rischio contagio, un dato che conta nell’eventualità di chiusure a scacchiera: il VII ( 1.674), il V ( 1.609), il VI (1.429), il XIV (1.223). Altrettanti i quartieri, sia dentro che fuori dal Gra, dove il virus è maggiormente diffuso: Torre Angela ( 511 casi), Primavalle (371), Centocelle (370), Trieste (291). Quest’ultimo è una tra le zone con il picco maggiore: ha registrato l’87,84% di incremento rispetto ai primi di ottobre.

Ma per quale ragione il virus cammina piu velocemente in alcune zone? L’elemento comune è l’incidenza dei contagi coincisi con la riapertura delle scuole. Ma per tipologia di popolazione ed età ogni distretto è diverso da un altro. “Il VII Municipio – spiega la minisindaca Monica Lozzi, ancora oggi positiva al Covid – ha conosciuto il picco del contagio perché è il quartiere piu popoloso. Ma un altro possibile vettore è la scuola: su 147 plessi solo 4 o 5 non hanno avuto nessun caso positivo ” . A questo si aggiungono poi le associazioni sportive – ” un ragazzo che giocava a calcetto ha contratto il virus” – e le chiese: ” Nella parrocchia Sant’Anna, a Morena il parrocco dell’oratorio è risultato positivo, costringendo alla quarantena i bimbi”.

Coronavirus Roma, i numeri del contagio quartiere per quartiere

Situazione diversa, ma non troppo, nel V Municipio: ” La riapertura delle scuole ha alzato il livello dei contagi – ammette Nunzia Castello, presidente della commissione Trasparenza Municipio V – Nella maggior parte dei plessi ( 117 in tutto), si sono registrati casi positivi”. Non solo. ” Si sono creati due piccoli focolai: uno a Tor Sapienza, l’altro al Quarticciolo. Venerdì, poi, ha chiuso la sede municipale di Torre Annunziata “. Neppure il corpo dei vigili è stato risparmiato: ” Diciannove agenti della zona sono risultati positivi ” . E poi ci sono i trasporti. ” Gli assembramenti nella metro linea C – dice Castello – sono all’ordine del giorno ” . Per Emanuele Licopodio, presidente del Comitato Popolare Roma Est VI Municipio, quello che manca nel territorio è la sorveglianza: “Non c’è nessun tipo di controllo – dice – né sulle attività né su strada. Ressa anche fuori dagli esercizi commerciali, per lo più etnici ” . Ad incidere negativamente anche qui la riapertura delle scuole: ” Al Martin Luther King, ad esempio, 9 classi sono finite in quarantena”.

“Nel XIV Municipio la maggior parte delle case sono popolari – spiega Antonio Barberi della Protezione civile – e le dimensioni degli alloggi potrebbero essere una causa della maggiore incidenza”. I dati parlano chiaro: la situazione non è uniforme e nell’eventualità di una gradazione delle misure si partirà proprio dalle aree più colpite. ” È possibile che si inizi con una procedura soft – ragiona Magi – ma il valore Rt regionale ha superato l’1 ( 1,49, al 31 ottobre, ndr), siamo borderline. Il sistema sanitario regionale è in affanno, c’è carenza di uomini. E ora stiamo pagando i tagli alla sanità. Anche se l’indice di letalità è più basso rispetto a marzo, a ottobre sono 500 le persone in più decedute rispetto al 2019, di cui una ventina per Covid. C’è una pandemia nella pandemia. Se i dati non scendono, dopo venerdì prepariamoci ad un nuovo lockdown in tutto il Lazio, Roma inclusa”.

(La Repubblica)

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