In un’intervista a la Repubbica il dirigente del Pd difende il premier ma invita anche l’esecutivo a fare uno sforzo di prospettiva
“Ora, di fronte all’impennata del contagio, si mette la croce addosso a Conte e al suo governo. Non è onesto né giusto. Conte si è battuto come un leone durante questa tragedia, che ha un andamento imprevedibile, con balzi improvvisi”. In un’intervista a la Repubbica Goffredo Bettini, dirigente Pd molto ascoltato da Zingaretti, difende il premier ma invita anche l’esecutivo a fare uno sforzo di prospettiva.
Perché, dice Bettini, se da un lato “la situazione italiana, comunque, è simile a quella della Germania, migliore della Francia, della Spagna, del Belgio” è anche “l’ora della responsabilità, delle proposte circostanziate e positive e non degli opportunismi politici meschini e dannosi”.
Ed è anche “chiaro che in questa situazione i margini di errore ci sono, è inevitabile” ma “non è vero che non si è fatto nulla. Ci sono grandi differenze tra Regione e Regione. Nessuno, comunque, poteva prevedere una così grande misura del contagio”. Secondo il dirigente dem, “occorre una stretta politica tra tutte le forze di maggioranza sui provvedimenti da assumere contro il Covid e per sciogliere tutti i nodi aperti sul programma di governo, da qui alla fine della legislatura”.
Per questo Bettini invoca “un tavolo politico per esaminare le questioni ancora aperte e decidere un cronoprogramma” perché “nell’emergenza occorre dare il senso di una guida unita, autorevole, veloce nel realizzare”. Per Bettini, “ora la priorità, senza se e senza ma, e’ raffreddare il contagio nel modo piu’ rigoroso. So perfettamente che sono colpite categorie già in difficoltà e le fasce più povere della popolazione”.
(Agi)