Coprifuoco nazionale alle 22. Lombardia e Piemonte verso il regime duro: stop negozi e Dad dalla seconda media. In zona arancione chiudono bar e ristoranti. Messe, restano i Protocolli
Ultime ore di negoziato sul nuovo Dpcm che regolerà la vita del Paese sino al 3 dicembre. Il meccanismo, innanzitutto: le Regioni italiane saranno divise in tre fasce. Fascia verde, dove si applicano restrizioni generali di carattere nazionale. Fascia arancione, a rischio alto, con restrizioni aggiuntive. Fascia rossa, a rischio grave, dove vige un lockdown meno rigido di quello di marzo-aprile. Un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, attesa già in serata, assegnerà ogni Regione ad una fascia. Chi entra in fascia arancione o rossa, dovrà starci per almeno 15 giorni. Il ministro della Salute aggiornerà le fasce periodicamente. L’assegnazione avviene in base ai dati scientifici forniti dal Comitato tecnico-scientifico.
Secondo le ultime informazioni, a partire da stasera le Regioni verrebbero distribuite nelle seguenti fasce:
ROSSA: Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta
ARANCIONE: Puglia e Liguria.
La Campania è in bilico tra arancione e rossa. Il Veneto è in bilico tra arancione e verde
VERDE: per il momento, tutte le altre.
A parere del Comitato tecnico-scientifico, si dovrebbe assistere al picco dei contagi entro il 20 dicembre. Festeggiare il Natale in modo “normale”, quindi, sembra molto difficile.
LE MISURE DELLA ZONA VERDE, AVENTI VALORE NAZIONALE PER TUTTE LE REGIONI, COMPRESE QUELLE IN ZONA ARANCIONE E ROSSA
– in tutto il Paese permane l’obbligo di mascherina
– non è previsto uno stop generale alle mobilità tra le Regioni: il divieto di ingresso e uscita vale solo per le Regioni in zona arancione e rossa. Viene fortemente raccomandato di limitare i movimenti alle attività essenziali (lavoro, studio, salute, emergenze)
– il coprifuoco nazionale è fissato alle 22. Ci si può muovere solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità ovvero per motivi di salute
– i sindaci possono chiudere strade e piazze anche per tutto il giorno, non solo nelle fasce serali
– i negozi restano aperti, idem parrucchieri, barbieri, estetisti
– restano chiusi ancora parchi tematici, cinema, teatri, sale e corner scommesse. Si aggiungono alle chiusure nazionali i musei e le mostre.
– nessuna novità per lo sport, con l’ok che permane agli allenamenti di calcetto
– concluse le crociere in corso, dal 9 novembre sono sospese tutte le crociere con navi battenti bandiera italiana. Le navi da crociera estera potranno fruire dei porti italiani solo per “sosta inoperosa”, quindi si presume senza sbarchi
– per le Messe e l’accesso ai luoghi di culto, restano validi i Protocolli già in essere
– le superiori passano al 100% alla didattica a distanza
– per medie ed elementari resta la didattica in presenza ma con obbligo di mascherina
– sono sospese le prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, ovvero in cui la commissione ritenga di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile
– i centri commerciali sono chiusi nel week-end. All’interno dei centri calano le serrande, sabato e domenica, tutti i negozi eccetto alimentari, farmacie, tabacchi ed edicole
– per bar e ristoranti restano le regole di adesso: apertura 5-18, consegna a domicilio consentito, asporto possibile sino alle 22.
– il trasporto viene ridotto ad una capacità del 50%
– chiusi gli impianti sciistici, solo raccomandazioni al lavoro agile per gli studi professionali
LE MISURE DELLA ZONA ARANCIONE: STOP A BAR E RISTORANTI, SPOSTAMENTI LIMITATI
Le Regioni o parti di esse che il ministro della Salute metterà in zona arancione dovranno seguire per un minimo di due settimane, e sino al 3 dicembre (data di scadenza del Dpcm), le seguenti misure aggiuntive:
– è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori posti in zona arancione salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, ove consentita.
– è vietato spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune.
– sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Restano comunque aperti gli autogrill e i servizi di ristorazione di stazioni e aeroporti
LE MISURE DELLA ZONA ROSSA: CHIUDONO ANCHE I NEGOZI
Le Regioni o parte di esse che il ministro della Salute metterà in zona rossa dovranno osservare per minimo 15 giorni misure restrittive ulteriori rispetto a quelle già previste per zona verde e zona arancione:
– è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori in zona rossa, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita.
– sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie
– sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Restano comunque aperti gli autogrill e i servizi di ristorazione di stazioni e aeroporti d) tutte le attività previste dalle lettere f) e g), anche svolte nei centri sportivi all’aperto, sono sospese; sono altresì sospesi tutti gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva
– è consentito fare footing da soli e in prossimità della propria abitazione e con obbligo di mascherine
– la scuola in presenza è possibile solo fino alla prima media. Dalla seconda, si passa in didattica a distanza
– chiusi parrucchieri, barbieri, estetisti
– massimo utilizzo nella PA dello smart working
(Avvenire)