“Rischio moderato” per la regione che rientrerebbe in zona gialla. Consentiti gli spostamenti tra comuni, capienza dei bus al 50 per cento, chiusi musei e mostre
Entrerà in vigore dal 5 novembre fino al 3 dicembre il nuovo Dpcm firmato poco dopo la mezzanotte dal premier Giuseppe Conte, che divide l’Italia in tre macro aree: zone rosse (rischio alto), arancioni (rischio medio-alto) e gialle (rischio moderato). Così suddivise in base al valore Rt, ovvero all’indice di contagiosità che va da 1 a 4, e alla situazione sanitaria Covid. Tra i criteri di selezione, quindi, la situazione dei pronto soccorso e dei reparti medici, l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, la capacità di fare il tracciamento, la diffusione del virus, la rapidità nel fare i tamponi nelle singole regioni.
Il Lazio dovrebbe, quindi, rientrare nella zona gialla, ovvero tra le regioni considerate a “rischio moderato”, con un Rt oggi a 1,29, in lieve calo rispetto alla settimana scorsa quando era 1,49. In entrambi i casi, il valore non supera per ora la soglia di allerta di 1,5, comunque più bassa della media nazionale che ora si attesta su 1,7.
Attualmente nel Lazio sono oltre 41mila i casi positivi, ovvero 41.883. Sono 2.317 i ricoverati. E 217 i pazienti ricoverati in terapia intensiva. Sono 1.309 le persone decedute. E 12.081 i guariti. Il totale dei casi esaminati, invece, è pari a 55.273. Oltre al Lazio, dovrebbero rientrare tra le zone gialle altre 11 regioni, ovvero l’Abruzzo, la Basilicata, l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, le Marche, il Molise, la provincia autonoma di Trento, la Sardegna, la Toscana e l’Umbria.
Nelle regioni zona gialla saranno applicate le seguenti regole
Coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi.
Centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno.
Didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, cioè per le scuole superiori, che oggi, almeno al 25%, seguivano in presenza, e per tutte le terze medie.
Capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%).
Musei e mostre chiusi.
Corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi.
Saranno consentiti, invece, gli spostamenti anche fuori Regione, purché le Regioni accanto siano nella stessa zona rischio moderato.
Le Regioni considerate zona arancione sono, invece, Liguria, Puglia e Campania. In questi territori e per 15 giorni sarà imposta la chiusura per tutta la giornata di bar e ristoranti. Solo i negozi resteranno aperti. Ecco le misure che saranno applicate :
Coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.
Vietato ogni spostamento in entrata e in uscita, salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.
Bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie chiusi sempre, ma potranno continuare a vendere cibo da asporto (fino alle 22) o consegnarlo a domicilio.
Centri commerciali chiusi nei giorni festivi e pre-festivi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno.
Negozi chiusi, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali.
Mercati chiusi, salvo la vendita di soli generi alimentari;
Didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e terza media.
Capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%).
Musei e mostre chiusi.
Corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi.
Per quanto riguarda, infine, le Regioni rosse, più a rischio lockdown, ovvero Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta, provincia autonoma di Bolzano e della Calabria, saranno adottate misure più restrittive.
Coprifuoco dalle 22 alle 5, salvo per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.
Vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalle Regioni e anche tra Comuni e Province della stessa Regione, salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.
Bar, ristoranti, locali, pub, gelaterie e pasticcerie chiusi sempre, ma potranno continuare a vendere cibo da asporto (fino alle 22) o consegnarlo a domicilio.
Parrucchieri, barbieri ed estetisti resteranno invece aperti, a differenza della prima bozza.
Centri commerciali chiusi, ma rimarranno aperti negozi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole collocati al loro interno.
Negozi chiusi, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali.
Mercati chiusi, salvo la vendita di soli generi alimentari.
Didattica a distanza al 100% per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e per le seconde e le terze medie.
Capienza dei mezzi pubblici dimezzata (al 50%).
Musei e mostre chiusi.
Corner per giochi e bingo in bar e tabaccherie chiusi.
(La Repubblica)