25 Novembre, 2024
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Omotransfobia, primo ok della Camera a legge che la colpisce come discriminazione.

La protesta del centrodestra: “È liberticida”

Il presidente Fico: “Un passo avanti”. Ora il testo andrà all’esame del Senato. Zingaretti: “Approviamola anche a Palazzo Madama per un’Italia più civile”. Le maggiori tutele sono state estese alla disabilità

 

L’aula della Camera – con 265 si’, 193 no e un astenuto- ha approvato il testo unificato delle proposte di legge di contrasto alla violenza e la discriminazione per motivi legati alla transomofobia, alla misoginia e alla disabilità. Il testo, che prende il nome dal relatore Alessandro Zan (Pd), originariamente conteneva misure di prevenzione e contrasto solo per per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Durante l’esame in Assemblea le maggiori tutele sono state estese alla disabilità, con il consenso del centrodestra.

“Bene! La Camera approva la legge per contrastare omotransfobia, misoginia e abilismo. Quando c’é da fermare violenza e odio il Pd combatte, sempre. Ora presto approvazione al Senato, per un’Italia più umana e civile” ha twittato il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti. E suFacebok il presidente della Camera, Roberto Fico, scrive che l’approvazione della legge è “un passo importante”. Mentre il capogruppo del Pd a Montecitorio, Graziano Delrio, aggiunge su Twitter:  “Contro l’odio, le ingiustizie, la violenza: passi importanti per una comunità più giusta e tollerante, dove nessuno deve essere lasciato solo e discriminato”.

La polemica delle opposizioni

Le opposizioni hanno però fortemente contrastato l’approvazione dell’articolato che ora passa, in seconda lettura, all’esame del Senato. Per il centrodestra si tratta di una legge “liberticida” che introduce il “reato di opinione” sulle questioni legate al sesso e al genere. A titolo personale, in dissenso dal gruppo FI, hanno votato sì le deputate azzurre Giusi BartolozziRenata PolveriniStefania Prestigiacomo e i colleghi Elio Vito e Matteo PeregoEdmondo Cirielli (Fdi) ha annunciato: “Quando vinceremo le elezioni sarà la prima legge che abrogheremo”. Protesta dai banchi delle minoranza al momento dell’approvazione al grido ‘Libertà, libertà”, mostrando alcuni bavagli.

Una delle norme più criticate dalle opposizioni è l’istituzione, il 17 maggio, della ‘Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia’, con cerimonie e iniziative anche nelle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole elementari. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia chiedevano che l’ora scolastica “anti-discriminazione” (ribattezzata ‘l’ora di genere’) venisse prevista solo per gli istituti superiori paventando “propaganda gender sui più piccoli”. Con la legge arrivano le indagini statistiche sulla discriminazione di genere che l’Istat, sentito l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), dovrà svolgere con cadenza almeno triennale. Istituiti i centri anti-discriminazione per sostenere le vittime della violenza omotransfobica, con lo stanziamento di 4 milioni al Fondo per le politiche sui diritti e le pari opportunità: in tutto il territorio nazionale ci saranno luoghi di assistenza e tutela (legale, sanitaria e psicologica) contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere.

La maggioranza esulta

La maggioranza compatta (Pd, M5S, Iv, Sel) ha voluto fortemente l’approvazione della proposta sottolineando che si tratta di un intervento “di civiltà”, “atteso da tanti anni” e che si ispira ai principi di pari dignità sociale sanciti dall’articolo 3 della Costituzione per contrastare i reati d’odio.  “Questa legge – sottolineata la deputata del Pd ed ex presidente della Camera, Laura Boldrini – s- vuole introdurre nell’ordinamento pari dignità, protezione e sicurezza per tutte e tutti, facendo respirare l’intera società, perchè intende liberarla dall’odio e dalla paura che, come veleni, corrodono il nostro vivere civile”.

E parlare di “un passo importante” è anche il deputato di Italia Viva Massimo Ungaro perchè, dice, “la lotta alle discriminazioni è la precondizione per la promozione di una cultura dell’inclusione e della diversità”. Per il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Davide Crippa, “Con il voto odierno abbiamo fatto un primo importante passo verso l’approvazione di una legge di civiltà  attesa da anni”.

Cosa prevede la legge Zan

Nel testo Zan contro l’omotransfobia e la misoginia, approvato dall’aula della Camera, si stabilisce in premessa che: per “sesso” si intende il sesso biologico o anagrafico; per “genere” si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; per “orientamento sessuale” si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; per “identità di genere” si intende l’identificazione percepita e manifestata di sè in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione.

L’articolo 1 della legge modifica l’articolo 604-bis del codice penale sui reati di Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.

L’articolo 2 modifica l’articolo 604 ter del Codice Penale integrando l’aggravante di discriminazione con i motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità.

L’articolo 3 Contro le accuse sul reato di opinione, avanzate dal centrodestra, all’articolo 3 (‘Pluralismo delle idee e libertà delle scelte’) la maggioranza ha precisato che la punibilità scatterà quando vi sia “il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti'” e che “le opinioni non istigatorie ‘restano salve’, in quanto già discendenti direttamente dall’articolo 21 della Costituzione”.

L’articolo 4 dispone che la sospensione condizionale della pena può essere subordinata, se il condannato non si oppone, alla prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività.

L’articolo 5 modifica l’articolo 90-quater del codice di procedura penale sulla condizione di particolare vulnerabilità della persona offesa: nella valutazione si terrà conto anche dei reati commessi in ragione del sesso, del genere, dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere.

L’articolo 6 Le iniziative educative contro l’omofobia anche alle scuole elementari nell’ambito della Giornata nazionale contro l’omotransfobia il 17 maggio.

L’articolo 7 Le rilevazione statistiche sulla discriminazione di genere. Con l’articolo 8, infine, via libera all’istituzione dei centri anti-discriminazione.

Le associazioni Lgbt divise

Non tutte le associazioni Lgbt si mostrano però favorevoli al provvedimento Zan nella formula in cui è stato approvato alla Camera. Fabio Marrazzo, portavoce del Gay Center, parla di “un proveddimento di serie C,  che ostacola la formazione nelle scuole e sostiene la discriminazione a fronte di qualche tutela. Noi – conclude – chiediamo parità. Va cambiata al Senato”.

Ma l’Arcigay replica: “L’approvazione alla Camera della legge contro l’omotransfobia e la misoginia è una prima vittoria che ci fa ben sperare sull’approvazione definitiva del provvedimento”. Il presidente nazionale dell’associazione, Gabriele Piazzoni, aggiunge: “Le difficoltà dell’iter e alcune soliuzioni trovate nel testo della legge dimostrano che tanta strada che ancora resta alle persone Lgbti per arrivare a quella piena uguaglianza che è e rimane il traguardo finale delle nostre battaglie per la costruzione di un Paese migliore per tutte e tutti”.

(La Repubblica)

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