Scoppia la protesta negli Stati Uniti, mentre continua lo spoglio dei voti negli Stati in bilico: in strada scendono da una parte i manifestanti che chiedono di contare ogni voto contro i ricorsi del presidente Donald Trump in Pennsylvania, Michigan e Georgia, e dall’altra i sostenitori dell’attuale amministrazione che insistono per sospendere il conteggio.
A Minneapolis decine di persone sono state bloccate dalla polizia lungo la strada 94, su cui marciavano per chiedere il conteggio di tutti i voti e denunciare le azioni legali della campagna di Trump contro gli spogli.
Alla manifestazione, secondo Fox News, avevano preso parte più di 500 persone.
Scene simili si sono registrate a Portland, in Oregon, dove diverse persone sono state arrestate dalla polizia con l’accusa di aver rotto alcune finestre.
Anche in questo caso la richiesta principale della protesta era quella di permettere il conteggio di tutti i voti: “Count Every Vote” è lo slogan della protesta ed è anche la richiesta su cui batte la campagna del candidato democratico, Joe Biden.
Teatro di proteste anti-Trump è stata anche New York, dove a Manhattan almeno 20 persone sono state fermate con l’accusa di trasformare una manifestazione pacifica in aggressioni e atti di vandalismo.
I manifestanti avevano marciato per le strade intorno a Washington Square Park, nella zona sud-ovest della Grande Mela, gridando “No Trump, No KKK (Ku Klux Klan), No Facist Usa”.
A Detroit è stata segnalata, invece, una manifestazione a favore del presidente, per chiedere di mettere in stand by lo spoglio, rilanciando la denuncia di Trump su brogli a favore di Biden.
La richiesta della piazza pro-Trump è opposta, però, in Arizona, Stato che – secondo le proiezioni di diversi media è stato vinto però da Biden.
Nella contea tradizionalmente conservatrice di Maricopa, i manifestanti si sono radunati davanti all’ufficio elettorale al grido “Contate questi voti!”.
(Agi)