21 Dicembre, 2024
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I nuovi ristori salgono a 2,5 miliardi. Famiglie in zona rossa: congedi e bonus

Per il Terzo settore arriva un fondo da 100 milioni, aiuti alla filiera agricola. Il Mef: lunedì e martedì i primi bonifici legati al primo decreto. Il premier: rafforziamo la rete di protezione

Arrivano i primi soldi per le attività ridotte o fermate causa Covid. Mentre il governo ha approvato nella notte il dl Ristori-bis, con le nuove misure di sostegno economico tarate in base alla localizzazione dei beneficiari nelle diverse zone del rischio epidemico. Per le zone rosse c’è il rinvio del pagamento delle tasse per le imprese e i congedi retribuiti per le famiglie che hanno i figli a casa, per tutto il Paese ci sono contributi per le attività nei centri commerciali e un fondo per il Terzo settore.

Il Consiglio dei ministri convocato per l’approvazione del nuovo decreto è slittato di ora in ora dal primo pomeriggio di ieri fino alla tarda serata, segno della difficoltà di far rientrare tutte le misure sotto la coperta, corta, delle disponibilità finanziarie. Alla fine il nuovo decreto vale oltre 2,5 miliardi, un po’ più di quanto annunciato. In assenza di un nuovo scostamento di bilancio (che potrebbe però arrivare nelle prossime settimane), i tecnici del Mef hanno lavorato per scovare tra risparmi di vecchie misure e gli ultimi margini di deficit disponibile.

Il nuovo dl, peraltro, si annuncia già non esaustivo se saranno confermate le ipotesi di un allargamento delle chiusure nel giro di pochi giorni.

In attesa degli sviluppi, il governo cerca di rassicurare le categorie colpite, accelerando sui pagamenti già deliberati, quelli del primo dl Ristori, e allargando il «paracadute» economico con il dl bis. «In una fase così critica dare un aiuto concreto e immediato a chi è in difficoltà è necessario per proteggere il nostro presente e il nostro futuro. È un impegno che ho preso di fronte a tutto il Paese e tutto il governo è al lavoro per questo», ha detto il premier Giuseppe Conte.

Nel pomeriggio il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri anticipava «una notizia positiva: a soli nove giorni dall’emanazione del primo decreto, l’Agenzia delle Entrate ha già emesso i primi mandati di pagamento per i contributi a fondo perduto. Sono stati disposti i bonifici in favore di più di 211mila imprese, per un totale di oltre 964 milioni di euro». Bonifici che dovrebbero arrivare «già lunedì e martedì» sul conto corrente degli interessati, «in tempi record», si afferma dal Mef.

Ma torniamo alle nuove misure, destinate alle attività che si fermano a livello nazionale (come i musei o i negozi dei centri commerciali nel weekend) come a quelle che si ritrovano nei nuovi lockdown regionali. Queste ultime, nelle zone rosse, riceveranno una nuova tranche del contributo a fondo perduto, con le stesse modalità dei precedenti aiuti. Le imprese già beneficiarie di un sostegno in base al primo “Ristori”, come bar e pasticcerie, avranno una maggiorazione del 50% (salvo che nelle zone gialle). Arrivano poi il credito di imposta sugli affitti commerciali per i mesi di ottobre, novembre e dicembre, la cancellazione della rata Imu, la sospensione dei contributi previdenziali (anche zone arancioni) e il rinvio del secondo acconto Ires e Irap per chi è soggetto agli Isa (indipendentemente dal calo del fatturato). La sospensione dei pagamenti Iva a novembre riguarda tutte le attività chiuse e quelle delle zone rosse.

Per le famiglie è previsto un bonus babysitter da 1.000 euro e il congedo straordinario pagato al 50% per i genitori lavoratori dipendenti. I congedi potranno essere richiesti per l’intera durata della chiusura delle scuole. Sul piatto ci sono 100 milioni per il Terzo settore (destinato a chi non rientra nei ristori) e sostegni alle filiere di agricoltura e pesca. Viene inoltre istituito un fondo per le Regioni che dovessero venire interessate da nuove misure restrittive. La lista dei codici di attività (Ateco) si allarga con 19 nuove categorie ricomprese.

(Avvenire)

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