23 Novembre, 2024
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Dall’olio di olivo un aiuto contro il deterioramento cognitivo degli anziani

Uno studio rivela che è un aiuto contro le amnesie che preludono a un possibile Alzheimer

Un aiuto dall’olio per combattere le amnesie da deterioramento cognitivo lieve, quello che si colloca a metà tra il normale declino dovuto all’invecchiamento e la demenza. L’olio extravergine di oliva ad alto contenuto fenolico a raccolta precoce (HP-EH-EVOO) potrebbe infatti essere implementato come composto terapeutico per gli anziani con deterioramento cognitivo lieve (MCI) amnesico. A rivelarlo uno studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease, condotto dagli esperti dell’Università Aristotele di Salonicco (AUTH) e dell’Associazione greca del morbo di Alzheimer e dei disturbi correlati (GAADRD), che hanno sviluppato un approccio naturale per combattere una condizione sanitaria complessa come il deterioramento cognitivo. L’olio verrebbe usato come composto naturale e non farmaceutico.

Un aiuto contro le amnesie

“L’MCI amnesico – spiega Magda Tsolaki, dell’AUTH – è una condizione spesso prodromica del morbo di Alzheimer, ed è caratterizzata da perdita di memoria e incapacità di eseguire attività complesse della quotidianità. Sebbene non esista ancora un trattamento per l’MCI, sono in corso diversi sforzi a livello globale per favorire la diagnosi precoce e la gestione della malattia di Alzheimer nella sua fase iniziale”.

l team ha condotto uno studio prospettico randomizzato per analizzare gli effetti dell’olio extravergine di oliva ad alto contenuto fenolico e quello a contenuto fenolico moderato (MP-EVOO) e per valutare la predisposizione genetica alla malattia di Alzheimer.

Lo studio

I partecipanti sono stati assegnati tramite procedura randomizzata a tre diversi gruppi, e ognuno ha ricevuto 50 millilitri di MP-EVOO o HP-EH-EVOO, a seconda del gruppo di appartenenza. “Questo studio – commenta la scienziata – apre la strada allo studio di composti naturali come trattamenti alternativi del MCI. Lavori recenti suggeriscono che seguire una dieta mediterranea migliora le funzioni cognitive, riducendo la possibilità di sviluppare la malattia e riducendo il rischio di progressione della condizione verso il morbo di Alzheimer”.
L’esperta riporta uno studio longitudinale spagnolo, secondo cui l’assunzione dell’olio extravergine di olive greche potrebbe aiutare a mantenere le funzioni cognitive. “Secondo i nostri risultati – commenta la ricercatrice – l’intervento a lungo termine con HP-EH-EVOO o MP-EVOO è associato a un significativo miglioramento della funzione cognitiva rispetto alla semplice dieta mediterranea”. Gli scienziati sottolineano che si tratta del primo studio volto a stabilire gli effetti dell’olio extravergine di oliva negli anziani con MCI. “La nostra analisi – conclude Tsolaki – rivela che anche a distanza di 12 mesi i risultati nel gruppo di partecipanti erano significativamente superiori rispetto ai soggetti di controllo”.

(Agi)

 

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