Non soltanto i Covid hotel, le case-vacanza mettono gli annunci su Facebook: “Stanze con wifi a 50 euro al giorno, tutela la tua famiglia”. Gli albergatori scrivono al prefetto: “Situazioni di pericolo”
Un appartamento in via Arenula, un altro alle spalle di Campo de’ Fiori, un terzo a due passi da via del Corso. In assenza di turisti e con le case- vacanza sfitte, i pluriproprietari dei b&b del centro storico si mettono a fare concorrenza ai Covid hotel: per assicurarsi 24 ore di isolamento servono 50 euro. Una sfida che travalica ampiamente le logiche di mercato e, in barba a ogni prescrizione sanitaria, si infila nel dramma della pandemia.
Gli annunci, subito bollati come “ripugnanti” nei commenti firmati dal popolo del web, appaiono a giorni alterni sui gruppi di quartiere di Facebook. I volantini virtuali hanno persino uno slogan. Si punta al buon cuore del contagiato e al suo senso di responsabilità verso i cari: “Se sei positivo al Covid, è il momento di tutelare a tua famiglia ” . Quindi l’invito, le condizioni e tutti i comfort a disposizione: “Passa la quarantena in una delle nostre stanze, in piena sicurezza nel centro di Roma. A disposizione: un comodo letto, scrivania, frigobar, bagno privato, aria condizionata, wifi gratuito, tv, spesa e delivery ” . Il pacchetto base comprende anche le spese del proprietario per l’igienizzazione e, con un sovrapprezzo, persino “la possibilità di ricevere un secondo tampone a domicilio”.
Gli avvisi online compaiono, si volatilizzano e riappaiono dal nulla. Un pericoloso andazzo che continua da giorni: se negli alberghi convenzionati con il sistema regionale ci sono medici e infermieri, ovviamente nei bed & breakfast approntanti in fretta e furia per ospitare i positivi al coronavirus non c’è traccia di camici bianchi. Inoltre non c’è nessun tipo di controllo sui malati. Gli ospiti che, messi alle strette dal virus, si trovano a foraggiare il business degli avvoltoi del Covid sono liberi di uscire in tutta tranquillità e farsi una passeggiata in centro per sgranchirsi le gambe. Ovviamente, invece, dai 9 hotel controllati dalla Regione non si può uscire senza un tampone negativo.
Non si tratta di dettagli. Così il presidente di Federalberghi, Giuseppe Roscioli, ha preso carta e penna e ha scritto al prefetto Matteo Piantedosi per segnalare un fenomeno che, più che aiutare i contagiati e le loro famiglie, rischia di creare situazioni di pericolo per tutti gli altri. ” Penso a chi abita nel palazzo in cui è stato affittato un appartamento a una persona positiva al Covid – spiega Roscioli – a quei vicini di casa che probabilmente sono tenuti all’oscuro della situazione dal proprietario delle abitazioni riconvertite in b&B. L’accordo che abbiamo stretto con la Pisana si basa su protocolli stabiliti con i sanitari. Se singoli privati cominciano a improvvisare, si creano situazioni di rischio. È grave e va proibito. Terremo gli occhi aperti sugli annunci che appaiono in rete ” . Ora è caccia aperta agli sciacalli.
(La Repubblica)