Parigi estende le misure per altre due settimane (e rinvia le elezioni), anche Berlino valuta. In Austria lockdown duro
L’Europa continua a essere l’epicentro della pandemia di Covid-19, ma nell’ultima settimana – grazie alle severe misure di contenimento adottate in diversi Paesi – il numero di nuovi casi si è stabilizzato (la crescita è stata inferiore all’1%), mentre il Nord America sta vivendo una nuova fase di preoccupante aumento (+40%). Ma all’interno dell’Unione europea permangono differenze marcate da Paese a Paese, con alcuni Stati che hanno registrato percentuali di crescita più consistenti negli ultimi sette giorni: tra questi Lituania (+70%), Estonia (+58%), Austria (+39%), Grecia (+30%), Romania (+28%), Polonia (+27%), Portogallo (+23%), Ungheria (19%), Italia (18%) e Germania (+11%). Altri Paesi hanno registrato una crescita pressoché stabile – come Francia (+4%), Regno Unito (0,5%) e Danimarca (0,9%) – mentre altri hanno assistito a un calo della curva dovuto alle misure restrittive: tra questi Slovenia (-14%), Spagna (-16%), Repubblica Ceca (-26%), Lussemburgo (-28%), Slovacchia (-30%), Irlanda (-31%), Olanda (-35%), Belgio (-61%). È quanto emerge dall’analisi dei dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità relativi all’ultima settimana.
Nuovo record di contagi in Austria, verso lockdown duro
Dopo aver toccato oggi un nuovo record di contagi – 9.586 in 24 ore – l’Austria si avvia verso un lockdown duro che dovrebbe scattare dalla mezzanotte di martedì prossimo. Ad annunciare le nuove urgenti misure anti-contagio sarà il cancelliere Sebastian Kurz. Secondo i media austriaci, con le
nuove restrizioni è molto probabile la chiusura delle scuole ad eccezione degli asili e forse delle scuole elementari. Si parla di una chiusura del commercio al dettaglio, mentre è certa la serrata di centri commerciali, saloni di bellezza e centri di massaggio; in fase di definizione l’eventuale apertura di barbieri e parrucchieri.
Record anche in Germania, nessun ammorbidimento in vista
La Germania tocca un nuovo record nei contagi giornalieri da coronavirus: il Robert Koch Institut, il centro epidemiologico tedesco, segnala 23.542 nuove infezioni nelle ultime 24 ore. Si tratta del numero più alto dall’inizio della pandemia, superando – anche se di poco – i 23.399 di sabato scorso.
Per il governo tedesco, alla luce di questi numeri, ”è chiaro che lunedì prossimo non si deciderà alcun ammorbidimento delle misure” anti-Covid, scattate il 2 novembre con il semi-lockdown. Lo ha detto il portavoce Steffen Seibert, in conferenza stampa a Berlino, in vista dell’incontro di verifica fra Angela Merkel e i ministri presidenti dei Laender. “Per arrivare a un ammorbidimento delle misure, dobbiamo avvicinarci alla soglia dei 50 nuovi contagi su 100 mila in 7 giorni e questa soglia è ancora lontana”.
“Ci sono segnali di cauto ottimismo, perché i numeri dei contagi aumentano con meno forza, ma continuano a crescere”, ha proseguito Seibert. “Nei prossimi giorni si dovrà vedere se il rallentamento delle nuove infezioni si stabilirà come tendenza”, secondo il portavoce. La speranza c’è, ha aggiunto, “ma è troppo presto per valutare se le misure di novembre valgano da frangiflutti e abbiano prodotto una tendenza dei numeri a calare”. Seibert ha anche affermato che è “pensabile che verso la fine del mese si arrivi a una nuova consultazione” per decidere sulla strategia di dicembre.
Francia: rapporto consiglia a premier Castex il rinvio di elezioni regionali e dipartimentali
La Francia ha registrato 320mila nuovi casi in una settimana, con un aumento del 4% rispetto alla scorsa. E’ il segno che il virus sta rallentando la sua corsa, ma l’alto numero dei contagi non consente di abbassare la guardia.
In un rapporto presentato al primo ministro francese Jean Castex, l’ex presidente del Consiglio costituzionale Jean-Louis Debré ha raccomandato il rinvio a giugno delle elezioni regionali e dipartimentali previste a marzo proprio a causa del coronavirus. “Il rinvio delle elezioni regionali al mese di giugno 2021 rappresenterebbe un’opzione ragionevole visti i rischi sanitari e le sfide politiche e istituzionali”, si legge nel rapporto. Il rinvio “sarebbe l’opzione suscettibile di raccogliere il sostegno politico piu’ ampio. Una simile decisione si giustificherebbe con le circostanze eccezionali”, continua il documento.
Ieri il governo ha annunciato la decisione di estendere il lockdown per altre due settimane. “Abbiamo deciso di mantenere invariate, almeno per i prossimi 15 giorni, le regole del lockdown”, ha dichiarato Castex, sottolineando che “sarebbe irresponsabile eliminarle o anche solo ridurle”. Il premier ha spiegato che, se la situazione migliorerà, ci potranno essere “prime misure di alleggerimento” a partire dal primo dicembre, ma “saranno strettamente limitate alle aziende che sono state chiuse”. La riapertura, ha sottolineato Castex, “potrebbe essere prevista solo sulla base di un protocollo rigido” e in una prima fase “non riguarderà bar, ristoranti e palestre, dove il rischio contagio è più elevato”.
(Huffpost)