22 Dicembre, 2024
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Il bollettino del 13 novembre: 40.902 casi. I decessi sono 550. Fatti 254.908 tamponi

Il bollettino del 13 novembre: 40.902 casi. I decessi sono 550. Fatti 254.908 tamponi

Ieri 37.978 nuovi positivi con 234.672 test.
I morti erano 636. Aumentano i pazienti in terapia intensiva: +60, ora sono 3.230.
Le Regioni con il maggior numero di nuovi casi: Lombardia (10.634), il Piemonte (5.258), la Campania (4.079), il Veneto (3.605), il Lazio (2.925), Toscana (2.478) e l’Emilia Romagna (2.384)

 

Sono 40.902 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Italia nelle ultime 24 ore (nuovo record giornaliero), per un totale di 1.107.303 dall’inizio della pandemia, secondo i dati del ministero della Salute. Effettuati 254.908 tamponi, 18.455.416 in totale dall’inizio della pandemia. Le vittime sono 550, in totale 44.139. Ieri 37.978 nuovi positivi con 234.672 test. I morti erano 636.

Nelle ultime 24 ore sono 60 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, per un totale di 3.230. Oltre 30 mila i ricoverati con
sintomi da Covid in reparti ordinari in Italia: con l’aumento di 1.041 unità sono ora 30.914. Sono 11.480 i pazienti guariti o dimessi, per un totale di 399.238.

Le Regioni dove è stato registrato il maggior numero di nuovi casi sono la Lombardia (10.634), il Piemonte (5.258), la Campania (4.079), il Veneto (3.605), il Lazio (2.925), Toscana (2.478) e l’Emilia Romagna (2.384).

GRAFICI E MAPPE

TUTTI I GRAFICI E LE MAPPE SULL’EPIDEMIA


Rezza: “Rt da 1,7 a 1,4 è un primo segnale ma aumentano i casi”

“Il numero di casi di Covid-19 nel nostro Paese è salito a 650 per 100mila abitanti, anche se questa settimana l’Rt sembra essere leggermente diminuito da 1,7 a 1,4, ma si trova comunque sia al di sopra di 1 e questo rappresenta solo un primo segnale di una diminuzione della trasmissione che potrebbe essere attribuita ai provvedimenti che sono stati sinora presi. Purtroppo però il virus circola in tutto il paese”. Lo afferma in un videomessaggio il direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza.

Report Iss-ministero Sanità: “Restare a casa il più possibile”

Resta “necessaria una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone, in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile”. È la raccomandazione ribadita nella bozza del report settimanale dell’Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero Salute con il monitoraggio della cabina di regia sull’epidemia di Covid in Italia.

“Si ricorda – evidenzia il report – che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie, compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi”.

Cambia la mappa dei ‘colori’ di rischio delle Regioni, si legge nel report. “Venti Regioni sono classificate a ‘rischio altò di una trasmissione non controllata e non gestibile di Sars-CoV-2”. Solo il Molise rimane l’unica Regione con una classificazione complessiva di rischio ‘moderata’.

“Sono 12 le Regioni regioni che hanno superato almeno una soglia critica in area medica o terapia intensiva – continua il documento – Nel caso si mantenga l’attuale trasmissibilità, quasi tutte le Regioni e province autonome hanno una probabilità maggiore del 50% di superare almeno una di queste soglie entro il prossimo mese”.

Carceri, contagiati oltre 600 detenuti e 800 agenti

Sono 75 su 190 gli istituti di pena con casi di coronavirus. Quelli con un numero di casi a due cifre sono undici, a cui si aggiungono i due hub milanesi, che costituiscono luogo di accoglienza e presa in carico anche di persone che provengono da istituti limitrofi. Sono 32 le persone detenute ospedalizzate e più di 600 quelle risultate positive a seguito di screening diffusi. Rispetto al numero di tamponi effettuati in questa nuova tornata di epidemia, il tasso di positività in carcere è alto (più del 15 percento), ma comunque in linea con quello del territorio nazionale. Accanto a questi numeri, quello di più di 800 persone dell’Amministrazione penitenziaria che operano con diverse funzioni nel mondo della detenzione penale. Lo rende noto il Garante dei detenuti.

VALLE D’AOSTA

Nelle ultime 24 ore in Valle d’Aosta ci sono stati tre decessi e 103 nuovi casi positivi. È quanto si legge nel bollettino dell’Unità di crisi. Le persone sottoposte a tampone sono state 379. I contagiati attuali sono 2.363, di cui 149 ricoverati oltre a 15 pazienti in terapia intensiva. Il totale dei morti sale a 234 dall’inizio della pandemia (88 nella ‘seconda ondata’). I guariti sono 2.260.

PIEMONTE

Sono 61 i decessi registrati oggi in Piemonte. Questo il dato comunicato oggi dall’Unità di Crisi della Regione. Il totale è ora 4.964 deceduti risultati positivi al virus. Sono invece 5.258 i contagi accertati oggi nella regione (di cui 2113, il 40%, asintomatici). La Regione precisa che il dato contiene un riallineamento dei casi dei giorni precedenti. Di questi, 675 sono stati individuati nelle Rsa, 376 in ambito scolastico, 4207 tra la popolazione generale. Oggi sono stati effettuati 22.778 tamponi diagnostici (il totale sale così a 1.239.594, di cui 668.246 risultati negativi). Sale così a 117.312 il totale di persone risultate positive al test del Covid-19 sul territorio regionale.

Ed è salito a 353, il numero di ricoveri in terapia intensiva. Sono 5 in più di ieri. I ricoverati non in terapia intensiva sono 4890 (+ 57 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 61.411.

LIGURIA

Sono 1.209 i nuovi positivi in Liguria emersi dopo 7.278 tamponi effettuati. Si registrano purtroppo 18 nuove vittime, con una età compresa tra i 74 e i 97 anni. Aumentano di dieci i ricoverati, che nel complesso salgono a 1.482, 110 dei quali sono in terapia intensiva. Stabile la situazione del centro con più ricoverati, il San Martino di Genova, che si mantiene a 422 ricoverati (34 in intensiva). Nel dettaglio i nuovi casi sono stati registrati ancora una volta in larga maggioranza nell’Asl di Genova (783). Nel resto della regione i contagi sono distribuiti tra Imperia (118), Savona (124), Spezia (170) e in misura ridotta a Chiavari (14).

LOMBARDIA

La Lombardia ha registrato nelle ultime 24 ore 10.634 nuovi casi di coronavirus (ieri l’incremento rispetto al giorno precedente era stato di 9.291 unità) portando il totale dall’inizio dell’emergenza a quota 304.591. I morti sono stati invece 118, a fronte dei 187 decessi di ieri. I tamponi effettuati sono stati 55.636 (3.476.242 il totale), contro i 42.933 del giorno precedente.

Sono 4.451 i nuovi casi registrati in provincia di Milano (contro i 4.066 di ieri), di cui 1.973 nel capoluogo (1.375 ieri). Tra le altre province a Bergamo si sono verificati 451 nuovi casi; a Brescia 623; Como: 737; Cremona: 246; Lecco: 242; Lodi: 264; Mantova: 337; Monza e Brianza: 1.236; Pavia: 511; Sondrio: 52; Varese: 1.213.

Nella regione da ieri a oggi ci sono 19 nuovi pazienti in terapia intensiva, per un totale di 801 posti letto occupati da pazienti Covid19. I ricoverati in altri reparti aumentano di 272 unità rispetto a ieri, per un totale di 7.319 posti letto occupati.

TRENTINO

Sono 4.782 tamponi effettuati e 202 casi positivi riscontrati nelle ultime 24 ore nella Provincia autonoma di Trento, secondo il rapporto quotidiano dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. I decessi sono 12 e riguardano tutti over 80, in parte ospiti di Rsa. In queste strutture inoltre i nuovi positivi riscontrati oggi sono 46, tra ospiti e operatori. Nel dettaglio, dei nuovi casi positivi di oggi, più della metà (129) sono stati identificati da attività di contact tracing o screening. Tra questi ci sono 1 piccolo con meno di 5 anni e 81 ultra settantenni. Restano sempre 30 i pazienti ricoverati in rianimazione e la cifra complessiva dei ricoveri oggi è pari a 383. Ci sono poi 12 nuovi casi di bambini e ragazzi in età scolare: le prossime ore determineranno la necessità o meno di attivare l’isolamento delle rispettive classi (ieri quelle in quarantena erano 275). Sul versante tamponi, la cifra oggi supera i valori più alti finora registrati, con 4.782 test, di cui 2.909 analizzati nel laboratorio di Microbiologia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento ed altri 1.873 presso la Fondazione Mach.  Il rapporto registra oggi altri 100 guariti: il numero complessivo sale pertanto a 8.570.

ALTO ADIGE

 

È record assoluto di nuovi casi giornalieri di Covid-19 in Alto Adige, territorio dove da lunedì è in vigore il regime di ‘zona rossa’ e da domani scatteranno due settimane di lockdown con scuole chiuse per una settimana e altri forti restrizioni. Il dato registrato oggi è di 820 nuove positività, valore mai registrato dall’inizio della pandemia di coronavirus che in provincia di Bolzano ha infettato complessivamente 15.984 persone (135.924 sono stati i soggetti testati). I nuovi casi sono emersi su 3.183 tamponi esaminati. Molto elevato anche il numero dei nuovi decessi, ben 9  per un totale di 374. Negli ospedali la pressione è molto forte ormai da almeno due settimane: i pazienti ricoverati sono 494, 343 occupano letti di normali reparti, 110 si trovano in strutture private convenzionate e 41 necessitano delle cure della terapia intensiva (una in meno rispetto al dato di ieri). Ci sono 92 pazienti covid in isolamento presso strutture appositamente attrezzate a Colle Isarco e Sarnes. Netto aumento anche delle persone in isolamento domiciliare che sono 8.782. Le persone guarite sono 5.896, 332 in più rispetto a ieri. Fino a mercoledì 11 – il dato è quello più aggiornato – erano 407 i collaboratori dell’azienda sanitaria positivi.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Oggi in Friuli Venezia Giulia sono stati rilevati 831 nuovi contagi (7.121 tamponi eseguiti) e 8 decessi da Covid-19. Lo ha comunicato il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. Le persone risultate positive al virus in regione dall’inizio della pandemia ammontano in tutto a 17.771, di cui: 5.082 a Trieste, 7.035 a Udine, 3.424 a Pordenone e 2.007 a Gorizia, alle quali si aggiungono 223 persone da fuori regione. I casi attuali di infezione sono 9.284. Restano 47 i pazienti in cura in terapia intensiva mentre salgono a 366 i ricoverati in altri reparti. I decessi complessivamente ammontano a 506, con la seguente suddivisione territoriale: 244 a Trieste, 136 a Udine, 113 a Pordenone e 13 a Gorizia. I totalmente guariti sono 7.981, i clinicamente guariti 133 e le persone in isolamento 8.738.

VENETO

 

Il Veneto ha registrato 3.605 nuovi positivi nelle ultime 24 ore, con 47mila tamponi, dei quali 17mila molecolari e 30mila rapidi. I nuovi decessi sono 37, che portano il totale a 2.764. Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, in conferenza stampa. “Facendo il confronto – ha spiegato – fra i tamponi fatti oggi e quelli del 21 marzo scorso, il momento più buio, possiamo dire che oggi avremmo dovuto trovare oltre 9mila positivi. In quella data a marzo, infatti, avevamo 412 contagi con 2.170 tamponi fatti. Oggi facciamo 23 volte i test di marzo. Il problema – ha poi proseguito – è ora legato ai ricoveri non in terapia intensiva, che ci portano a numeri legati al picco di marzo. Con oggi siamo ben oltre i 2mila pazienti sommando le terapie intensive (227, 6 in più di ieri) e i ricoveri (1.947). Quello che ci fa respirare è il grande turnover di pazienti. Oggi abbiamo 104 pazienti dimessi contro i 71 ricoveri, e questo significa più di 30 posti letto liberati”.

EMILIA – ROMAGNA

Frenano leggermente i contagi in Emilia-Romagna, 2.384 in più rispetto a ieri, su un totale di 20.512 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi dell’11,6%, in lieve calo rispetto a ieri. Ma ci sono altri 40 decessi, che portano il numero complessivo delle vittime da inizio epidemia ormai vicino ai 4.000: Sono 4.965. I 40 morti di oggi vengono 17 dalla provincia di bologna, di cui uno a imola, sei a modena, sei a reggio emilia, due a ferrara, uno a ravenna, due a parma, uno a cesena, due piacenza, e tre da fuori regione. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 225, con un calo di tre rispetto a ieri, 2.164 Quelli in altri reparti Covid (+70). I casi attivi a oggi sono 48.156 (2.132 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa sono complessivamente 45.767 (+2.065 rispetto a ieri). I guariti salgono a 29.947 (+212 rispetto a ieri).

“Passeremo alla zona arancione per due settimane a partire da domenica”, ha annunciato Raffaele Donini, assessore regionale alle politiche per la salute della regione Emilia-Romagna durante una diretta Facebook.

TOSCANA

In Toscana sono 74.330 i casi di positività al coronavirus, 2.478 in più rispetto a ieri (1.887 identificati in corso di tracciamento e 591 da attività di screening). I nuovi casi sono il 3,4% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono del 5,7% e raggiungono quota 22.408 (30,1% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.294.003, 18.423 in più rispetto a ieri. Sono 8.687 i soggetti testati (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 28,5% è risultato positivo. A questi si aggiungono i 2.318 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. Gli attualmente positivi sono oggi 50.129, +2,5% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.921 (12 in più rispetto a ieri), di cui 265 in terapia intensiva (9 in più). Oggi si registrano 55 nuovi decessi: 28 uomini e 27 donne, con un’età mediana di 85 anni. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale – relativi all’andamento dell’epidemia in regione. L’età media dei 2.478 casi odierni è di 46 anni circa (il 14% ha meno di 20 anni, il 23% tra 20 e 39 anni, il 35% tra 40 e 59 anni, il 20% tra 60 e 79 anni, l’8% ha 80 anni o più).

UMBRIA

Sono 604 i nuovi positivi al Covd-19 registrati in Umbria, contro i 783 di 24 ore fa. Scende il numero degli attualmente positivi a 10.395, nell’ultima rilevazione erano 10.789. Lo rende noto la Regione nell’aggiornamento quotidiano dei dati pubblicato sul sito.

Il presidente della Cei, Cardinale Gualtiero Bassetti, è uscito dalla terapia intensiva in cui si trovava da quasi due settimane. Le indiscrezioni emerse nel pomeriggio sono state confermate dalla diocesi di Perugia. La direzione sanitaria dell’ospedale di perugia, definisce le condizioni dell’alto prelato “in lieve miglioramento” sottolineando la “stabilità dei parametri respiratori e cardiocircolatori. Piano terapeutico invariato, continua ossigenoterapia”.

LAZIO

“Oggi, su oltre 28mila tamponi, si registrano 2.925 casi“, rende noto l’assessore alla Sanità della regione Lazio, Alessio D’Amato. Ieri i nuovi positivi erano stati 2.686 su oltre 29mila tamponi eseguiti. Nelle ultime 24 ore i morti sono stati 34 (ieri erano stati 49), mentre i guariti sono stati 411.

In totale sono 62.399 i casi positivi nel Lazio. Di questi, 59.121 sono in isolamento domiciliare, 3.018 sono ricoverati non in terapia intensiva, 260 sono ricoverati in terapia intensiva (+1 rispetto a ieri), 1.586 sono deceduti e 14.680 sono guariti. “Nel Lazio sono stati superati i 3mila ricoveri – ha detto il titolare della Sanità regionale – ma la rete ospedaliera, nonostante il forte stress, sta tenendo grazie alla rimodulazione messa in campo”.

Nel Lazio “il valore RT è in calo a 1,04. Un dato incoraggiante perché significa che il virus rallenta e le misure adottate mostrano di essere efficaci”, ha aggiunto l’assessore. D’Amato ha spiegato, però, che “il rapporto tra positivi e tamponi effettuati sale leggermente”.

Nei giorni festivi e prefestivi sono chiuse le grandi strutture di vendita“, ovvero quelle superiori ai 2.500 metri quadrati, “indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, le farmacie, parafarmacie, tabaccherie ed edicole”. È La nuova ordinanza emanata dalla Regione Lazio contro l’aumento dei contagi da Covid-19 che ha efficacia fino al 30 novembre 2020.

MARCHE

Sale il rapporto tra tamponi e positivi nelle Marche, dove nelle ultime 24 ore si è registrato un nuovo incremento record di contagi. Dopo i 733 casi su 2.547 tamponi di ieri, oggi il servizio sanità della Regione comunica che i nuovi casi sono 740 con 2.073 campioni. Sono stati testati infatti 3.588 tamponi: 1.515 nel percorso guariti e 2.073 nel percorso nuove diagnosi.

Per quanto riguarda le vittime: nelle ultime 24 ore altre 5 persone hanno perso la vita, tra i quali un 51enne di Falconara Marittima (Ancona), senza alcuna patologia pregressa, che era ricoverato ad Ancona. A queste cinque persone morte, tre donne e un uomo, se ne aggiungono altre tre decedute nei giorni scorsi nella Rsa di Campofilone Valdaso per le quali la diagnosi è stata confermata solo nelle ultime ore. Il bilancio regionale delle vittime della pandemia arriva così a 1.102.

Nell’ultima giornata sono morte tre donne, di Corridonia (82 anni), Castelbellino (81) e Pesaro (71), e due uomini di Falconara (51 anni) e San Benedetto del Tronto (77). Nei giorni scorsi erano decedute due donne di Monte Urano (79) e Macerata (90) e un uomo di Ascoli Piceno (92).

Nuova impennata di ricoveri in un giorno: da 610 a 633 (+23) considerando anche i 14 dimessi nelle ultime 24ore. I nuovi degenti, fa sapere il Servizio sanità della Regione, sono tutti in reparti non intensivi (da 408 a 432; +24) mentre i ricoveri in Terapia intensiva restano invariati (74) e quelli in Sub intensiva calano da 128 a 127.

Le strutture più gravate di pazienti in Intensiva sono: Marche Nord (18), Ancona-Torrette (16), Covid Hospital Civitanova (14), San Benedetto (12). Per la sub intensiva la maggior parte dei pazienti è assistita a Marche Nord (44), Ancona, (21), Covid Hospital Civitanova (21) e Fermo (15). In aumento (+4) gli ospiti di strutture territoriali (da 127 a 131; 48 nella Rsa di Campofilone, 32 a Chiaravalle e 51 a Galantara). In totale la somma di positivi e ricoverati passa da 12.212 a 12.834 (+622) mentre i guariti salgono da 7.801 a 7.902 (+101). Sul fronte positivi in isolamento domiciliare il trend continua a salire (da 11.602 a 12.201, +599). Mentre gli isolati per contatto sono ora 17.394 (2.736 con sintomi, 580 operatori sanitari).

ABRUZZO

Sono complessivamente 17.774 i casi positivi al Covid 19 registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza. Rispetto a ieri si registrano 683 nuovi casi (di età compresa tra 1 mese e 98 anni). Dei nuovi casi, 486 sono riferiti a tracciamenti di focolai già noti. Lo comunica l’Assessorato regionale alla Sanità. Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 5205 dimessi/guariti (+176 rispetto a ieri). Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 11908 (+492 rispetto a ieri). Dall’inizio dell’emergenza sono stati eseguiti complessivamente 335473 test (+4769 rispetto a ieri). 567 pazienti (+20 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 57 (+5 rispetto a ieri) in terapia intensiva, mentre gli altri 11284 (+467 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

MOLISE

Quattro decessi nelle ultime 24 ore in Molise, 66 in totale dall’inizio dell’emergenza, nuova impennata di positivi (121), ieri erano 72, ma anche un significativo numero di guariti, 67; 4 i nuovi ricoveri in terapia intensiva. È quanto emerge dal report diffuso in serata dall’Azienda sanitaria regionale (Asrem). I tamponi processati sono 841. Il totale degli attualmente positivi in regione è 1.959, 55 i ricoverati nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, 6 in terapia intensiva. Gli asintomatici a domicilio sono 1.866, quelli nelle Case di riposo 3, mentre il totale dei soggetti in isolamento è 1.909, 1.840 quello delle visite domiciliari effettuate dalle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca).

Intanto dal Commissario ad Acta per la Sanità, Angelo Giustini, è arrivato il via libera al potenziamento delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) con l’attivazione di altre due, rispettivamente ad Agnone (Isernia) e Riccia (Campobasso), che integrano la rete di quelle già operative a Bojano e Larino, in provincia di Campobasso e a Venafro (Isernia). Nelle ultime ore il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina (M5s), con una nota inviata al ministro della Salute, Roberto Speranza, ha chiesto l’invio di ispettori per verificare l’idoneità dei percorsi Covid all’interno dell’ospedale Cardarelli, centro Hub regionale per il Covid.

CAMPANIA

Sono 4.079 i nuovi positivi in Campania su 25.510 tamponi effettuati. Lo rende noto l’Unità di crisi regionale, precisando che, di questi, 3.570 sono asintomatici, mentre 509 presentano sintomi. Il totale dei positivi, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, supera così quota 100mila (104.065) su 1.221.582 tamponi. Dal bollettino quotidiano emerge anche che, dal 7 al 12 novembre, ci sono stati 40 decessi e 878 guariti. Il totale dei posti letto in terapia intensiva disponibili resta di 656, di cui 183 sono occupati, 9 in meno rispetto a ieri. Le unità di degenza ordinaria disponibili sono 3.160, di cui 2.153 occupate, 209 in più rispetto al rilevamento fatto nelle 24 ore precedenti.

BASILICATA

Un balzo di contagi: per la prima volta in Basilicata ne sono stati registrati oltre 350 in un giorno, a fronte comunque di un numero record di tamponi processati. Secondo quanto reso noto dalla task force regionale, nelle ultime 24 ore sono stati processati 2.269 test: sono risultati positivi 364 (300 dei quali riferiti a cittadini residenti in Basilicata, 57 a Matera). Il totale dei lucani attualmente positivi è cresciuto da 3.187 a 3.439. Registrato anche un decesso (73 in totale le vittime lucane). In salita anche il numero dei ricoverati (da 153 a 164) e delle terapie intensive (da 19 a 23). La task force ha inoltre segnalato 46 guarigioni (in totale 804). Dall’inizio dell’emergenza, in Basilicata, sono stati analizzati 123.016 tamponi, 117.702 dei quali sono risultati negativi.

Il presidente della Regione Vito Bardi, ha emanato l’ordinanza n. 43 che conferma le disposizioni nazionali, sospendendo le attività di ristorazione e catering, ad eccezione di mense e catering, e consentendo la consegna a domicilio di cibo e bevande, senza limiti di orario, e l’asporto fino alle 22. Tra le altre misure, il divieto di uscita ed entrata dalla Basilicata e il divieto di spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze. L’ordinanza, infine, consente le attività di cura di fondi rustici di proprietà, piccoli poderi, orti, vigneti ovvero la coltivazione di terreni ad uso agricolo. Consentita anche l’attività diretta alla produzione per autoconsumo, quali per esempio quella legata alla raccolta delle olive e alla produzione di olio.

PUGLIA

Sono 1.350 i nuovi casi di Covid registrati in Puglia, a fronte di  8.461 test effettuati. Sono stati registrati 22 decessi: 10 in provincia di Bari, 12 di Foggia. Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 639.491 test e risultate positive 31.792 persone. Sono 22.511 I casi attualmente positivi di cui 1407 in ospedale: sono 69 ricoveri in più rispetto a ieri. I pazienti guariti sono 8324.

CALABRIA

“In Calabria ad oggi sono stati sottoposti a test 310.710 soggetti per un totale di tamponi eseguiti 313.881 (allo stesso soggetto possono essere effettuati più test). Le persone risultate positive sono 9.416 (+297 rispetto a ieri), quelle negative 301.294”. Lo rende noto la Regione: i decessi dall’inizio dell’emergenza sono 164 (+7 rispetto a ieri).

SICILIA

Sono 1.707 i nuovi positivi registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 10.217 tamponi effettuati; 35 i decessi di persone positive, che portano il totale a 8837. Con i nuovi casi salgono così a 26.286 gli attuali positivi con un incremento di 1.372. Di questi 1.660 sono i ricoverati con un incremento di 82: 1.450 in regime ordinario e 210 in terapia intensiva con un aumento di 5 ricoveri. In isolamento domiciliare sono 24.626. I guariti sono 300. I nuovi positivi sono così distribuiti per province: Palermo 444, Catania 589, Ragusa 176, Messina 116, Trapani 77, Siracusa 89, Agrigento 95, Caltanissetta 87, Enna 34.

“A Palermo abbiamo avuto un incremento di oltre il 25 per cento di morti. Può essere dovuto al Covid o alla mancata cura di altre patologie per i limiti delle strutture sanitarie, della medicina del territorio o per la preoccupazione del malato no Covid rispetto a un ricovero in ospedale”. Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nel corso di una conferenza stampa sull’emergenza Covid.

Resta confermata l’ordinanza del ministro della Salute del 4 novembre scorso nella parte in cui ha disposto per la Regione Siciliana la sospensione delle attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). L’ha deciso con decreto monocratico il Tar del Lazio.

SARDEGNA

Sono 14.417 i casi di positività complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano 623 nuovi casi, 322 rilevati attraverso attività di screening e 301 da sospetto diagnostico. Si registrano 15 decessi (313 in tutto): 7 residenti nel nord Sardegna, 2 nella provincia di Oristano, 4 nella provincia del Sud Sardegna e 2 nella Città Metropolitana di Cagliari. Lo rende noto la Regione nel bollettino quotidiano. In totale sono stati eseguiti 313.844 tamponi con un incremento di 4.925 test. Sono invece 472 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+48 rispetto al dato di ieri), mentre è di 57 (+1) il numero dei pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 9.164. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 4.351 (+306) pazienti guariti, più altri 60 guariti clinicamente. Sul territorio, di 14.417 casi positivi complessivamente accertati, 2.992 (+112) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 2.372 (+95) nel Sud Sardegna, 1.213 (+76) a Oristano, 1.925 (+167) a Nuoro, 5.915 (+173) a Sassari.

(La Repubblica)

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