La Provincia chiede ai cittadini di non sovraccaricare le strutture sanitarie, allo stremo per il Covid. Parte anche uno screening di massa: il prossimo fine settimana 350 mila altoatesini saranno sottoposti a tamponi rapidi
BOLZANO – «Al pronto soccorso solamente i pazienti in pericolo di vita».
L’appello arriva dalla Provincia di Bolzano, dove nelle ultime ore sono entrate in vigore le misure preventive più restrittive d’Italia e dove l’emergenza Covid sta mandando in crisi il sistema sanitario, con l’occupazione quasi totale dei posti letto a disposizione. E anche i reparti dell’emergenza-urgenza hanno raggiunto il limite: «Al pronto soccorso il personale specialistico si prende cura di persone in pericolo di vita – si legge in una nota diffusa dalla Provincia – come ad esempio pazienti con forti emorragie, fratture, infarti (o dolori al petto), avvelenamenti, crisi respiratorie, ictus». Gli altri pazienti che continuano a rivolgersi ai reparti di emergenza pur non avendone reale necessità sono invitati a non sovraccaricare il reparto. Quello degli accessi impropri al pronto soccorso non è certo un problema nuovo, ma con l’emergenza Covid non è più tollerabile, considerato che i contagi hanno indebolito anche gli organici della sanità pubblica, ormai allo stremo.
Secondo l’ultimo bollettino in Alto Adige nelle ultime 24 ore sono stati individuati 690 casi positivi su un totale di 2.865 tamponi, ma quello che preoccupa maggiormente è il numero dei ricoveri ospedalieri.
Una situazione che ha portato il governatore Arno Kompatscher a dichiarare l’Alto Adige “zona rossa” in anticipo rispetto alle decisioni del ministero della salute e a varare un piano straordinario di test sulla popolazione senza precedenti. Il prossimo fine settimana infatti circa 350 mila altoatesini, pari a circa i due terzi dei 532 mila abitanti, che saranno chiamati a effettuare un test Covid rapido che, secondo la Provincia autonoma di Bolzano, è un esame sufficientemente affidabile. Si tratta di uno screening di massa, organizzato su tre giorni, a cui si spera ci sia la massima affluenza possibile. Proprio per questo la Provincia ha emesso un’ordinanza secondo cui solamente i lavoratori dipendenti che avranno effettuato il tampone rapido il lunedì successivo potranno andare al lavoro. L’operazione prevede l’installazione di 200 strutture in 116 comuni, con la collaborazione anche delle associazioni di volontariato, dove il risultato del test sarà disponibile nel giro di 20 minuti: «Solo così potremo avere un Natale sereno» ha detto il governatore Kompatscher chiedendo la collaborazione della popolazione.
(La Repubblica)