La Giornata mondiale dei poveri è “un invito grande che il nostro Santo Padre ci fa a rompere le barriere dell’indifferenza e andare noi verso i poveri e tendere una mano.
Quest’anno per la contingenza che stiamo vivendo, segnata dalla pandemia, non potremo promuovere eventi particolari, ma facciamo nostro questo impegno prima di tutto ad unirci in preghiera, vivendo domenica prossima all’insegna della promozione della carità nell’avere uno sguardo di misericordia e di apertura verso i nostri poveri. Siamo chiamati in prima persona, in questo difficile periodo, a guardare le povertà di chi ci è accanto, povertà materiali, povertà spirituali, povertà di solitudine”. Lo dice don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, in occasione della IV Giornata mondiale dei poveri, che si celebra domenica 15 novembre.
Soffermandosi sulla pandemia in corso, il direttore della Caritas diocesana ribadisce che “nel Centro d’ascolto diocesano, presso il ‘Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza’ di Perugia e nei Centri d’ascolto delle Caritas parrocchiali bussa tantissima gente, tantissime famiglie che hanno bisogno di cibo, di vestiti ma anche in piena emergenza abitativa. Mi piace sottolineare anche altre forme di povertà, la solitudine e la fatica, le tante famiglie che hanno bisogno di essere ascoltate, perché scoraggiate, perché spaventate. Tante volte ci sentiamo dire ‘non riusciamo a vedere la fine’ e raccogliamo tantissime lacrime e tantissima sofferenza di famiglie che sono spaventate. Quello che cerchiamo di vivere quotidianamente al loro fianco è donare una parola di speranza. Perché chi viene ai Centri d’ascolto, a bussare alle porte della Caritas, possa uscire quanto meno con un sorriso, oltre all’aiuto ricevuto”.
Don Briziarelli coglie l’occasione per snocciolare alcuni dati aggiornati sulle povertà in diocesi. “Attraverso i quattro ‘Empori della solidarietà’, fortemente voluti dal card. Gualtiero Bassetti – sottolinea il direttore della Caritas –, siamo arrivati a sostenere 1.500 famiglie in gravi difficoltà, con un incremento che si è attestato intorno al 32% dall’inizio della pandemia tendente ad aumentare. Ogni giorno al Centro d’ascolto diocesano arrivano intorno alle 20 persone a chiedere aiuto. Persone che rappresentano, appunto, famiglie spesso numerose”.
“Ci sono tantissimi anziani soli verso i quali stiamo elaborando un nuovo progetto che attueremo nel 2021 – annuncia don Briziarelli –, mettendo a disposizione anche un ‘telefono amico’ per ricevere una parola di conforto e di incoraggiamento nei momenti di maggiore solitudine e paura”.
(Quotidianodellumbria)