4 Febbraio, 2025
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Abruzzo zona rossa. Spostamenti dalle Marche: cosa cambia

L’Abruzzo, da Mercoledì 18 novembre fino al 3 dicembre, passa dalla zona arancione alla zona rossa.

Ma cosa cambia per chi da Ascoli deve raggiungere per motivi di lavorosalute o scolastici i comuni abruzzesi confinanti? In realtà poco rispetto alla zona arancione in cui si trovano ancora le Marche e in cui si trova ancora per qualche ora l’Abruzzo.

Sono vietati in entrambi i casi gli spostamenti con altre regioni, sia in entrata, sia in uscita, se non per motivi di lavoro, studio, salute e necessità da comprovare attraverso la compilazione dell’apposito modello di autocertificazione.

Per quanto riguarda la scuola sono dunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica che resta in presenza, nella zona rossa, per le scuole dell’infanzia, le elementari e la prima media, con la possibilità di svolgerla altresì per i ragazzi con disabilità e con bisogni educativi speciali. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

E ancora, la Regione Marche ritiene che nel rispetto dei protocolli di sicurezza approvati, fatto salvo interpretazioni diverse da parte della Presidenza del consiglio dei Ministri, sia possibile lo spostamento in un esercizio ubicato in un comune limitrofo per l’attività di servizi alla persona. A tal proposito la Cna Picena informa sulle ultime indicazioni relative agli spostamenti fuori comune per raggiungere il parrucchiere o il centro estetico di fiducia. ‘Il Dpcm del 3 novembre – dice la Cna – stabilisce che nelle zone arancioni è vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune. Alla luce di questa disposizione si sta valutando se inserire nel concetto di ‘situazione di necessità’ anche la possibilità dello spostamento nel comune limitrofo per usufruire di servizi alla persona come parrucchiere, estetista. Viste alcune interpretazioni che stanno prendendo corpo in queste ore in tutta Italia – conclude -, potrebbe essere anche contemplata la possibilità di recarsi presso un esercizio ubicato al di fuori del comune di residenza, ivi compresi i settori di benessere e sanità, a condizione che i suddetti professionisti assicurino l’afflusso contingentato della clientela. La Regione Marche ha definito un indirizzo in tal senso. Indirizzo che dovrà essere confermato dal Governo e dagli organismi che lo rappresentano sui territori, affinché diventi regola conforme alla legge’.

(Il Resto del Carlino)

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