26 Dicembre, 2024
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Belcolle, all’unità di Ostetricia per dieci mamme positive parti in sicurezza

A Belcolle, l’unità di Ostetricia e ginecologia è tra i reparti che contribuiscono al database dell’Istituto Superiore di Sanità per i parti Covid, vista la conoscenza maturata sinora. Nel solo mese di ottobre, l’équipe diretta da Giorgio Nicolanti ha consentito a 10 donne positive al Sars-CoV2 di dare alla luce i propri piccoli in piena sicurezza. Un incremento di numeri che si è registrato durante la seconda ondata: nel periodo marzo – maggio, invece, era stata assistita una sola donna risultata sintomatica.

L’aumento delle future madri colpite dal coronavirus ha determinato una rimodulazione dei percorsi e permessoal team di sviluppare maggiore esperienza nella assistenza al travaglio e al parto. “Delle dieci donne – spiega il direttore, Giorgio Nicolanti – 3 hanno partorito tramite taglio cesareo e 7 spontaneamente. L’incidenza di taglio cesareo è del 30%, del tutto sovrapponibile alla popolazione generale. I parametri dei bimbi alla nascita sono risultati tutti ottimi e, alla verifica del tampone, tutti i piccoli sono risultati negativi. Le donne, ovviamente, occupano delle stanze con bagno isolate che consentono sia un controllo delle stesse, sia la permanenza, l’accudimento e l’allattamento del proprio bimbo in un vero e proprio rooming in. Inoltre, il nostro team garantisce al caregiver la presenza nel momento del travaglio e del parto che si prolunga alle 2 ore del post-partum”.

Secondo l’esperienza maturata da Nicolanti, l’effetto dell’infezione sulla gravidanza sembra essere alquanto marginale, così come contenuti sino ad ora si sono rivelati i sintomi assimilabili ad una blanda forma influenzale in 2 casi e del tutto assenti in 8 casi. “Solo un bimbo si è positivizzato nel mese successivo alla nascita, seppur del tutto asintomatico. È possibile concludere che un reparto di Ostetricia, in un grande ospedale come è Belcolle, deve fornire, in questa nuova fase, uno spazio Covid e uno Covid free, come anche la neonatologia, offrendo assistenza e supporto che variano a seconda della eventuale patologia concomitante. Appare confortante che il Covid non determini grosse problematiche alla mamma né al bimbo,”, conclude.

(Il Messaggero)

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