Il ricordo di Mario Romani resterà indelebile nella storia del sindacalismo. In particolare nella Cgil e tra i ceramisti del polo ceramico di Civita Castellana, con cui ha lottato per tanti anni. I funerali si svolgeranno domani (giovedi) alle 14.30 nella chiesa di San Lorenzo.
«La morte di Mario Romani ha lasciato una comunità intera e tutti noi della Cgil – hanno scritto i compagni di anni di lotte – in un grande sconforto, ma questo articolo vuole essere la testimonianza di una persona che nella vita ha dedicato molto agli altri. Noi lo vogliamo ricordare da iscritto e attivista all’interno della categoria delle ceramiche della categoria Filcea come si chiamava e oggi diventata Filctem, per ultimo al sindacato dei pensionati allo Spi.
Non dimenticheremo Mario quando nel vivere quotidiano all’interno della nostra sede sapeva dare un aiuto non a parole ma in atti concreti a tutti noi che avevamo bisogno di un supporto nell’affrontare i tantissimi problemi che ogni persona che entrava ne faceva richiesta, lui non si perdeva in chiacchiere ma attivava quella sua volontà di voler aiutare a tutti i costi, mettendo in correlazione la nostra rete interna di competenze e delle professionalità in ogni caso che affrontava.
Non è mai mancato neanche un suo impegno personale nel donare a chi ne aveva bisogno e viveva in estrema povertà. Non vogliamo dimenticare tutte le volte che veniva coinvolto in qualsiasi tipo di iniziativa come aveva sempre tempo da dedicare allo SPI sia che si trattasse di organizzare una manifestazione, di un volantinaggio o di un presidio o semplicemente affiggere manifesti e locandine, anzi diventava poi uno che dava indicazioni, sollecitava e rimproverava per le cose non fatte bene, e tutti i compagni con i quali collaborava non venivano scalfiti minimamente da questo suo riprenderli.
Sicuramente mancherà anche il suo spirito la sua allegria che in alcuni momenti del quotidiano che erano necessari per sdrammatizzare situazioni importanti e utile per tutti riprendere il filo e ripartire. Per tutto ciò che ci hai dato caro Mario pensiamo che non basta un grazie, perché vogliamo ricordarti e portarti nei nostri ricordi e ne nostri cuori, per come eri gentile, altruista, per come sapevi cogliere ogni pregio e difetto di ognuno di noi per usarlo al meglio sdrammatizzando quando necessario. Ti vorremo sempre bene e saremo vicini alla tua famiglia in che in questo momento sta affrontando un grande dolore».
(Il Messaggero)