22 Novembre, 2024
spot_imgspot_img

Super Erasmus, entro il 2030 studenti in giro dall’Islanda all’Azerbaigian

Oggi più che mai l’Università, settore che come altri è stato colpito dagli effetti della pandemia, risulta cruciale per sviluppare soluzioni contro la crisi, per la ripresa e la costruzione di una società e una economia “resiliente”, inclusiva e sostenibile.

Con questi obiettivi si è svolta a Roma, in versione digitale, la ministeriale dello Spazio Europeo dell’Istruzione superiore (European Higher Education Area – Ehea), organismo che riunisce 49 Paesi e che oggi ha definito il percorso d’azione per affrontare le sfide dei prossimi 10 anni. Maggiore cooperazione e dialogo tra i paesi sull’istruzione superiore, libera circolazione di studenti e docenti e uno spazio paneuropeo inclusivo, innovativo e interconnesso sono tra i punti evidenziati nel Comunicato di Roma, il documento che punta entro il 2030 a sviluppare uno spazio educativo paneuropeo basato su una più stretta cooperazione e dialogo tra i Paesi, i sistemi e le istituzioni di istruzione superiore.

Concetti ribaditi anche dal ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi che considera gli impegni concordati “un punto di svolta” per “guardare ai processi educativi globali” e spalancare “le porte agli studenti ed ai docenti di tutto il mondo, affinché possano trovare nel nostro grande spazio educativo, un luogo dove accrescere le loro conoscenze, migliorare la loro condizione, imparare nuovi approcci di dialogo e di confronto”. Per realizzare, entro una decade, una sorta di “super Erasmus” che consenta a studenti e docenti di muoversi dalla Norvegia alla Turchia, dalla Svizzera all’Azerbaigian e al Kazakistan, non dimenticando l’Islanda, per una libera circolazione e diffusione della conoscenza, facilitando l’occupabilità.

Questa pandemia “ha cambiato il nostro modo di insegnare, di apprendere e fare ricerca”, ha detto la Commissaria europea per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Istruzione e la Gioventù, Mariya Gabriel, intervenuta in apertura all’evento.

“Serve una profonda cooperazione a tutti i livelli e lavorare insieme per un’Europa in pace, in salute, verde, digitale e resiliente”. “Credo – ha aggiunto – che un sistema innovativo, interconnesso, digitale del sistema educativo sia la chiave per il New green deal europeo”. Obiettivo ambizioso che i Paesi si impegnano a perseguire superando le disuguaglianze sociali che ancora limitano il raggiungimento di uno spazio pienamente inclusivo nel quale la digitalizzazione, che ha consentito alla maggior parte dei sistemi di continuare a funzionare durante la pandemia, non sia un acceleratore del divario sociale ma garanzia di inclusione ed eguaglianza.

A testimonianza poi del lavoro svolto negli ultimi due anni dalla presidenza italiana del Segretariato del Bologna Follow-up Group (Bfug), guidato da Luca Lantero, direttore del Cimea, Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche, l’Ehea ha dato il benvenuto alla Repubblica di San Marino che entra ufficialmente come membro. “Un motivo in più per celebrare questa importante traguardo e continuare nel nostro impegno per i prossimi 10 anni – ha detto Lantero -. L’Italia è ancora una volta protagonista di questo processo, avendo dato la possibilità per la prima volta a tutte le istituzioni e gli attori della formazione superiore di seguire online una conferenza ministeriale che di solito si svolgeva a porte chiuse. Siamo orgogliosi di aver avuto più di 3000 esperti del settore universitario che hanno seguito con noi i lavori di oggi”.

(Il Riformista)

Ultimi articoli