Il professor Giuseppe Calabrò, docente di Elettrotecnica e di tecnologie per la fusione nucleare dell’Università della Tuscia è stato prescelto da un panel di esperti europei come vice-coordinatore delle attività di EUROfusion Plasma Wall Interaction and Exaust, nel nuovo programma quadro Horizon Europe EUROfusion (European Consortium for the Development of Fusion Energy).
Si tratta del consorzio a cui Euratom-Commisione europea affiderà il programma della fusione nucleare di Horizon Europe, il Programma quadro di ricerca e innovazione per il periodo 2021 – 2025, prolungabile fino al 2027. «Nella task PWIE, coordinata dal tedesco Sebastijan Brezinsek – sottolinea il rettore Stefano Ubertini – Calabrò avrà la leadership delle attività inerenti i materiali innovativi e le nuove configurazioni magnetiche per la risoluzione di criticità presenti nel processo da fusione, come gli elevati carichi termici sulle strutture a protezione dei futuri dispositivi da fusione come DTT (Divertor Tokamak Test) e DEMO (DEMOnstration fusion power plant), con un budget di circa 50 milioni di euro in 5 anni».
«E’ un importante incarico che richiederà impegno e tanta passione – ha detto Calabrò appena ricevuta la notizia – con enormi responsabilità, andando a rappresentare l’Italia in un contesto così importante e rilevante per le attività di ricerca in questo ambito e che conferma le alte professionalità e competenze esistenti all’Università della Tuscia». Il tema della fusione nucleare, che da tempo vede Unitus in prima fila, sarà al centro nel prossimo anno accademico delle attività sia didattiche che di ricerca della Scuola di Ingegneria dell’ateneo viterbese.
«Tra le altre – specifica Calabrò – avrà una ruolo di rilievo la “Tuscia International Summer School on Fusion Technologies”, indirizzata ai giovani diplomandi delle scuole superiori e matricole universitarie in lingua inglese, grazie alla presenza di prestigiosi relatori da tutto il mondo. Di più: sarà attivato un curriculum in doppia lingua (italiano e inglese) del corso di laurea magistrale in Mechanical Engineering for Fusion Energy che dovrebbe afferire ai corsi europei di https://fusenet.eu/».
(Il Messaggero)