Dopo Emilia Romagna, Umbria, Piemonte e province autonome di Trento e Bolzano, anche nel Lazio si potranno fare i tamponi sierologici o antigenici senza bisogno di ricetta. Ma si comincia con qualche intoppo tecnico
Partono oggi i test rapidi per la rilevazione del coronavirus in farmacia. Forse. Perché la regione, che ha ieri annunciato dopo mesi di trattative che oggi sarebbero iniziati i rilevamenti, in realtà non è ancora pronta. Per un motivo tecnico, ovviamente. La Asl ha infatti inviato le credenziali con 1700 pec: le credenziali però possono essere attivate a 100 per volta: il farmacista si registra, entra nella piattaforma e si parte. “Ma è solo una questione di ore” spiegano da Federfarma. Resta il fatto che alcune pec non sono proprio arrivate.
I test in farmacia infatti funzionano (o meglio funzioneranno) così: non serve nessuna ricetta, il test può essere eseguito da chiunque, il prezzo è calmierato:
- 20 euro per il sierologico (sangue capillare, quello che si ricava pungendo il dito di una mano, per intenderci)
- e 22 per l’antigenico rapido naso faringeo (tampone).
“All’interno della farmacie si sono operatori che seguono il protocollo di sicurezza del Dpcm e operano nel rispetto delle regole con tutte le protezioni individuali” spiega Alfredo Procaccini, numero due di Federfarma nazionale e presidente di Federfarma Roma.
Come tutti i servizi per il cittadino sono volontari: ci sono farmacie che pur avendo lo spazio interno per eseguire i test, non vogliono comunque farlo. Possono essere montate strutture esterne, come i gazebo, per eseguire i test all’esterno in tutta sicurezza: “Per questo dobbiamo ringraziare il comune di Roma” spiega Procaccini, “che si è subito attivato per emanare una delibera – la 58188 del 12 novembre – che dia la possibilità di usare il suolo pubblico, nello spazio di fronte agli esercizi, per allestire gazebo che non diano fastidio alla circolazione delle auto e dei pedoni”.
Le altre regioni italiane in cui è possibile fare i test in farmacia sono Emilia Romagna, Umbria e Piemonte, che eseguono i sierologici (sangue capillare): questi esami si possono fare soltanto dietro presentazione di ricetta medica e sono perciò a carico del Servizio sanitario regionale senza nessuna spesa per l’utente. In Emilia Romagna ne vengono eseguiti circa 10 mila al giorno. Nelle province autonome di Trento e Bolzano si fanno i test antigenici rapidi (tamponi), sempre con la ricetta e sempre senza nessuna spesa per il cittadino.
(La Repubblica)