22 Dicembre, 2024
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Morra: “Se dai fastidio alla mafia ti infangano”. Centro destra in pressing: “Si dimetta”.

 Ma un pezzo del M5S lo difende

Nel Movimento esponenti dalla sua parte. Pd, Iv e i sindacati dei giornalisti criticano la Rai per averlo escluso dalla trasmissione Titolo Quinto. L’azienda: “Previste altre opportunità in programmi”. E il magistrato si vanta su Fb: “Sono topic trend su Twitter”. Lega, Fi e Fdi disertano i lavori della commissione Antimafia

Continua il pressing del centrodestra sul presidente dell’Antimafia Nicola Morra per spingerlo alle dimissioni dopo le sue dichiarazioni sull’ex presidente della Calabria, Jole Santelli. E sulle sue ‘offese’ ai calabresi commentando l’arresto del presidente del consiglio regionale Domenico Tallini. Dopo gli interventi del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e di quello della Lega Matteo Salvini che ieri lo hanno attaccato duramente, oggi chiedono le sue dimissioni la vicepresidente forzista della Camera Mara Carfagna e la senatrice di Fratelli d’Italia Isabella Rauti. “E la Lega – fanno sapere ai presidenti di Senato e Camera Casellati e Fico, e allo stesso Morra, i componenti leghisti del Parlamento – non parteciperà ai prossimi lavori in commissione Antimafia e ai suoi comitati”. Stessa decisione per Fratelli d’Italia e Forza Italia: “Finchè Morra non si dimetterà diserteremo la commissione”.

Il caso Morra, però, si è complicato dopo che la trasmissione di Rai3 Titolo Quinto ieri aveva cancellato all’ultimo momento la sua partecipazione. Su questo episodio sono scesi in sua difesa diversi esponenti politici, alcuni del M5S (una parte del movimento ieri ne aveva preso le distanze), come i senatori Paola Taverna e Marco Pellegrini. Altri di altri partiti come il vice segretario del Pd, Andrea Orlando, e il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. “Credo che quello che è avvenuto a Morra, al di là delle sue discutibilissime opinioni, costituisca un precedente gravissimo per la vita democratica” afferma il primo. “Rai censura Morra, gravissimo precedente”, commenta il secondo.

Ma anche i sindacati dei giornalisti stigmatizzano la decisione della televisione pubblica di escludere Morra: “Troviamo la cancellazione della sua intervista un errore, nei modi, nei tempi e nel merito”, affermano in una nota congiunta Raffaele Lorussoe Beppe Giulietti, rispettivamente segretario e presidente della Fnsi, e Vittorio di Trapani, segretario dell’Usigrai. Dopo le critiche, la Rai in una nota fa sapere che “per Morra, escluso per non alimentare polemiche, ci saranno altre opportunità in programmi, eventualmente anche Titolo Quinto”.

Morra: “Non mi dimetto. E mia esclusione da Rai da sepolcri imbiancati”

Morra, travolto dalla bufera delle polemiche, resiste e insiste nel rifiutare di fare un passo indietro. “Dimettermi da presidente della Commissione Antimafia? – ha affermato intervenendo a Omnibus su La7 – piacerebbe a tanti ma io credo che anche quello che è accaduto ieri sia un episodio all’interno di una strategia, perchè quando dai fastidio a Cosa Nostra, la mafia e la ndrangheta, come ci hanno insegnato, allora bisogna sporcare, infangare e delegittimare”.

Poi su Facebook si vanta addirittura di essere “di nuovo in topic trend su Twitter, stavolta non per iniziativa degli amici della mafia, ma di persone libere che spontaneamente hanno lanciato l’hashtag ‘IoStoConMorra’. Grazie per il sostegno. Loro non si arrenderanno, noi neppure”.

“Questo – ha aggiunto a proposito della sua esclusione dalla Rai – è il Paese dell’ipocrisia e dei sepolcri imbiancati in cui forse qualcuno facendo servizio pubblico reputa che il presidente della Commissione Antimafia piuttosto che essere severamente giudicato da giornalisti che gli possono fare le pulci, debba essere semplicemente escluso a una trasmissione che avrebbe parlato di Calabria, di ndrangheta e altro”.

Continua intanto il pressing del centrodestra per spingerlo alle dimissioni. “Basta Nicola

Per la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, “Nicola Morra, questo personaggio che ha offeso la memoria della defunta Jole Santelli, la liberta’ di voto dei calabresi e la dignità di tutti i malati oncologici. Non pago – continua la parlamentare su Facebook – ha regalato altre ‘perle di saggezza’ a tutte le donne, non trattenendo il bisogno mentale di collegare l’imene femminile al concetto di verginità. Purtroppo, e’ tutto vero, basta ascoltare la sua diretta su Facebook”.
“Vedo che Morra è ancora presidente della Commissione Antimafia – attacca il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri – non può più svolgere quella funzione. Non ne ha la dignità, travolto dalle sue deliranti affermazioni. Peraltro non le prime sconcertanti. Lo hanno sconfessato tutti”.

M5S: chi ne prende le distanze, chi come Taverna, Pellegrini, Gallo e Lezzi lo difendono

Il Movimento sulla vicenda si divide tra chi ne prende le distanze. E chi fa quadrato. La vicepresidente del Senato Paola Taverna afferma: “Morra ha detto parole che non condivido, ma ancor meno condivido la decisione della Rai di censurare la sua partecipazione ad un programma televisivo. Dalle dovute scuse per un concetto mal esposto si torni ora a parlare del rinvio a giudizio di Tallini e la Rai si ricordi di essere servizio pubblico”.

Il senatore del Movimento cinque stelle Marco Pellegrini, componente della commissione parlamentare Antimafia, osserva che “Morra ha chiesto scusa per le parole sulla Santelli”. “Chi candida i Tallini di turno, chi candida cialtroni che trafficano voti della mafia non si è ancora scusato. E non ha ancora chiesto perdono al popolo italiano per aver portato nelle Regioni e in Parlamento gente infima e pericolosa”. “Faccio notare – prosegue l’esponente del M5s – che la stessa Rai in passato non ha provato la benchè minima vergogna nell’ospitare, in programmi di grande ascolto, personaggi come il figlio di Riina o esponenti della famiglia Casamonica”.

“Nessuna distanza da Morra – interviene in una nota il deputato M5S Luigi Gallo – in un paese normale al centro delle polemiche finiscono i politici che vengono arrestati nelle inchieste sulla ‘ndrangheta. Forza Italia chieda scusa al paese e ai Calabresi”.

Infine la difesa della senatrice M5S Barbara Lezzi su Fb. “Chiunque prenda le distanze da te prende le distanze da un duro lavoro e non parla a nome del M5S. Non sei né solo né isolato. L’arroganza con cui è stato posto il veto sulla tua partecipazione a Titolo V è aberrante e chi lo ha preteso dovrebbe avere il coraggio di manifestarsi”.

(La Repubblica)

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