Le associazioni Angsa Sassari, Angsa Sardegna e Diversamente ODV esprimono la loro preoccupazione per la situazione legata alla didattica a distanza (DAD) degli studenti con disabilità che frequentano gli istituti di istruzione superiore.
Con l’aggravarsi della situazione pandemica, i recenti provvedimenti governativi hanno riproposto questa modalità di studio. Non sempre agevole per gli alunni a sviluppo tipico, la DAD diventa ancora più complessa e talvolta impossibile per gli alunni con bisogni educativi speciali, specie quelli con grave disabilità intellettiva: molti di loro infatti non sono in grado di seguire le lezioni da casa se non adeguatamente supportati. Nelle famiglie spesso si ha l’angoscia di rivivere situazioni di isolamento e di solitudine rilevate durante la scorsa primavera, quando diverse di esse si sono trovate ad affrontare da sole tutto il carico assistenziale derivante dalla chiusura delle scuole.
Fortunatamente nel DPCM del 20 ottobre scorso si è conservata l’opportunità della didattica in presenza per gli alunni con disabilità e diverse istituzioni scolastiche si sono prontamente attivate per consentire agli alunni più fragili di poter frequentare la scuola, spesso organizzati in piccoli gruppi o frequentando le attività di laboratorio.
Purtroppo però rileviamo che lo scenario che si presenta a chi sceglie quest’opzione non è sempre positivo: spesso i ragazzi disabili si ritrovano da soli in aula con l’insegnante mentre i compagni seguono le lezioni da casa, a discapito dell’inclusione e della socialità.
Per quanto questa situazione non è certo ideale, la DAD risulta esserlo ancor meno: interrompe la routine dell’andare a scuola, danneggia il rapporto con gli insegnanti – spesso duramente conquistato – e affatica notevolmente il già complesso apprendimento degli alunni speciali.
Alla luce di ciò, auspichiamo che le istituzioni scolastiche possano sempre garantire una didattica inclusiva attraverso una personalizzazione dell’intervento educativo, in linea con quanto disposto nel PEI. Una personalizzazione ad esempio che si può concretizzare nel costituire dei piccoli gruppi sia in presenza che attraverso la DAD (nei casi ad esempio di ragazzi ad alto funzionamento).
In questo modo si garantirebbe in maniera efficace il diritto allo studio e un po’ di serenità alle famiglie nel delicato periodo che stiamo vivendo.