Secondo il Rapporto Rapporto Aipb-Censis, cinque milioni di italiani hanno difficoltà a mettere in tavola un pasto decente, 7 milioni e 600mila hanno avuto un peggioramento del tenore di vita, il 60% degli italiani ritiene che la perdita del lavoro o del reddito sia un evento possibile che lo può riguardare. I benestanti nel nostro Paese sono 1,5 milioni e detengono un patrimonio finanziario complessivo di 1.150 miliardi di euro, aumentato del 5,2% negli ultimi due anni.
“Dati da Terzo Mondo!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Ovvio che se il 60% degli italiani teme di perdere il posto di lavoro o il reddito, i consumi resteranno al palo anche dopo il lockdown. Le famiglie hanno una tale paura del futuro che vivono il presente con angoscia e, quindi, anche se magari al momento se lo possono permettere, non spendono, preferendo risparmiare” prosegue Dona. “Il dato della ricchezza, poi, dimostra che le diseguaglianze continuano ad aumentare. Per questo, visto il momento di crisi, serve un Fisco più equo, che rispetti il criterio della capacità contributiva fissato dall’art. 53 della nostra Costituzione, articolo violato orami sistematicamente” conclude Dona.