Il leader di Italia Viva non risparmia frecciate all’alleato di governo 5S: “Il M5S è arrivato a essere partito che fa norme pro-azienda”
“Se Berlusconi si separasse da questo asse (Salvini e Meloni, ndr) sarebbe una cosa positiva”. Lo ha detto il leader di Iv Matteo Renzi a “in mezz’ora” su Rai 3. “Il tema di rafforzare la squadra c’è anche se non si allarga la maggioranza. Si esce dall’emergenza dopo la legge di bilancio perché bisogna utilizzare 200 miliardi che decidono i prossimi 50 anni”, ha aggiunto. L’ex premier, incalzato dalle domande di Lucia Annunziata, ha toccato tutti gli argomenti dell’agenda politica, dal caso Morra alle misure anti Covid, dalla sua eventuale candidatura alla segreteria della Nato ai delicati equilibri con gli alleati di maggioranza (non risparmiando frecciatine né al M5S né al Pd), senza tuttavia tralasciare l’indagine giudiziaria che lo riguarda. Sulla vicenda Open, ha precisato, “faremo delle indagini difensive, quelle che fanno i difensori, gli avvocati. Sceglieremo delle formule per interrogare le persone e vedremo chi ha ragione”.
“Il M5S è arrivato a essere partito che fa norme pro-azienda”
“Noi con Berlusconi abbiamo cercato di fare insieme le regole del gioco, le riforme. I 5 Stelle nel corso di questi anni ci hanno sempre attaccati dicendo che noi facevamo inciuci, ma loro non solo sono il partito politico che ha fatto un emendamento salva Mediaset, ma lo hanno fatto con un ministro M5S e un viceministro M5S del Mise. I 5 Stelle sono arrivati ad essere il partito che concepisce norme salva Mediaset”.
“Renzi a Fico: è Morra ad aver sbagliato, la Rai non so”
“Roberto Fico non può dire che sbaglia la Rai, su malati e Jole Santelli ha sbagliato Nicola Morra. Non so se ha sbagliato la Rai. Il punto è che in Italia ci sono 2,2 milioni malati di tumore, se dici che un malato non può far tutto, metti un bollino ai malati oncologici. Bisogna voler bene ai malati e rispettare la memoria di Jole Santelli”. Lo ha detto il leader di Iv commentando le parole del presidente della Camera che – durante la stessa trasmissione – aveva criticato la Rai per l’invito ritirato a Nicola Morra”.
“Meloni è leader di un raggruppamento che è contro l’Italia”
“Lo scontro a Bruxelles – ha argomentato Renzi – è degli amici di Matteo Salvini e Giorgia Meloni che sono contro l’Italia. Meloni è leader di un raggruppamento che è contro l’Italia, sono gli aguzzini dell’Italia, i polacchi, gli ungheresi, gli spagnoli di Vox. Se Berlusconi si separasse da questo asse sarebbe una cosa positiva”. “Il Presidente Berlusconi è sempre stato di centrodestra. Lei deve riconoscere che quando ho cercato l’accordo con lui era sulle regole. Quando l’ho fatto io non c’era la norma salva Mediaset ma le riforme costituzionali. Non so cosa faranno Berlusconi e la destra. Da italiano sognerei che Salvini e Meloni abbassassero i toni anti europei e facessero una destra europea merkeliana, da Ppe, ma non lo faranno. Per questo guardiamo a Berlusconi”.
“Io alla Nato? Non credo”
“Posso essere io? Non credo. Innanzi tutto bisogna vedere l’equilibrio tra i vertici nazionali. Poi è vero che la Nato si deve occupare di Cybersicurezza altrimenti ha ragione Macron a dire che la Nato è in coma”. Così ha risposto Renzi alla domanda su una sua candidatura come segretario generale della Nato.
“Per il vaccino serve l’esercito, non Arcuri”
Per distribuire i vaccini, è la tesi di Renzi, “serve l’esercito” e non il commissario Arcuri. La prima cosa in una situazione di emergenza è una risposta di emergenza nella logistica, altrimenti neanche le siringhe arrivano. A gennaio avremo 3 milioni e mezzo di vaccini e non si gestiscono alla carlona, ci vogliono i professionisti e nell’esercito ci sono. Abbiamo bisogno di un sforzo logistico straordinario”.
(La Repubblica)