Protocollo sanitario pronto, manca ok del Governo. Se le stazioni sciistiche riapriranno dopo le festività la filiera perderebbe oltre 7 miliardi di euro con un impatto notevole sull’occupazione
Il crollo delle temperature degli ultimi giorni sta favorendo la produzione di neve artificiale in molte stazioni sciistiche lungo l’arco alpino. In alcune località il manto bianco, in attesa di essere battuto dai gatti delle nevi, copre già l’intero tracciato. I consorzi sciistici, gli albergatori e tutto il mondo che ruota attorno al turismo invernale, attende impaziente ciò che sarà definito il 23 novembre nel corso della Conferenza Stato-Regioni. Un incontro nel quale dovrebbero essere definire, numeri del contagio da coronavirus permettendo, quando e soprattutto con quali modalità dare il là alla sempre molto attesa stagione invernale.
In Italia, dal Friuli Venezia Giulia al Piemonte, l’indotto su tutta la filiera va dai 10 ai 12 miliardi di euro e, in caso di apertura solo dopo le festività, la perdita s’aggirerebbe attorno al 70% con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro.
Protocolli sanitari per gli sciatori
Diverse le misure indicate sui protocolli sanitari per la ripartenzache saranno presentati alla Conferenza Stato-Regioni.
Zona Rossa
In caso di comprensorio o impianto di risalita in ‘zona rossa’, le piste saranno aperte solo per sciatori professionisti (componenti di squadre nazionali) e comunque per sciatori di chiaro interesse nazionale.
Zona Arancione
In caso di ‘zone arancioni’ gli impianti dovrebbero aprire con una riduzione del 50% della capienza massima per cabinovie e funivie (resta al 100% per le seggiovie)
Quali misure di sicurezza?
L’uso della mascherina chirurgica sarà reso obbligatorio su tutti gli impianti di risalita. Sarà fortemente agevolato l’acquisto degli skipass sia stagionali che giornalieri (avranno un tetto di emissione) al fine di evitare code alle casse. Per il momento non c’è ancora una vera e propria data d’inizio ma il periodo più “gettonato”, pandemia di Covid-19 permettendo, sembra essere quello dal 15 al 18 dicembre. Si tratta di date ipotizzate dai comprensori e consorzi turistici.
In Val Gardena in provincia di Bolzano ci saranno alcuni impianti che saranno aperti già il 14 dicembre per consentire gli allenamenti in vista delle due gare veloci di Coppa del mondo che si terranno il 18 e 19 sulla ‘mitica’ Saslong. Analogo discorso vale per la Val Badia e Madonna di Campiglio (Trentino) dove le gare, sempre del Circo Bianco, sono in agenda rispettivamente il 20-21 dicembre e il 22.
(Agi)